Con la compagnia di Pirandello del Teatro di Roma, presso il Teatro Odescalchi Raisa Krol' interpreta Niobe nella tragedia mimica in un atto La morte di Niobe, con musiche di Alberto Savinio e la Morte in La gaia morte di Nikolaj Evreinov. Ne La morte di Niobe emergono anche le giovani sorelle Signorelli: una delle niobi (Elena) e le beghine (Maria e Vera). Le coreografie dello spettacolo di Savinio sono di Georgij Krol', mentre le scenografie e i bozzetti dei costumi di Giorgio De Chirico, secondo marito di Raisa Krol'. Così è recensita nella stampa dell'epoca la musica di Savinio e la danza di Raisa:
Quanto alla musica, per la quale qualcuno ha fatto il nome di Scriabine, è stata fragorosa, tempestosa, burrascosa e lugubre, come di dovere trattandosi dell'accompagnamento funebre di personaggi tanto fatti. L'autore in persona guidava una scuderia di tre pianoforti (...) L'azione mimica ha seguito coscienziosamente la musica: la signora Raissa Lork ha danzato con la necessaria veemenza, e le allieve di Santa Cecilia l'hanno seguita con le migliori intenzioni [E. Cardarelli, A. Cecchi, Le novità al Teatro Odescalchi. Il "Pellegrino" di Charles Vidrac, "La morte di Niobe" di A. Savinio, «Il Tevere», 15 maggio 1925, p. 3].
Viene fondata a Milano con atto notarile la società "Colonia Russa dell'Italia Settentrionale", con sede in via Vigentina 23. Scopi primari della società sono:
il sostegno e l'aiuto reciproco tra i soci della colonia, il miglioramento morale ed economico dei medesimi e la difesa degli interessi pubblici, professionali e privati degli emigranti Russi soci della Colonia; lotta, nei limiti della Legge, contro la posizione precaria, incerta e senza diritti in cui attualmente trovansi gli emigranti Russi Soci della Colonia, la cura pel soddisfacimento delle aspirazioni intellettuali, scientifiche e culturali e di un sano sentimento Nazionale e di amore per la Patria tra i Soci della Colonia e nelle generazioni dei giovani Russi che vivono e crescono fuori della Russia
Presidente della società è nominato Konstantin Černyj, che nel dicembre 1934 verrà sostituito dal celebre collezionista di icone Stepan Rjabušinskij. Tra i soci firmatari: Natal'ja Baranovskaja, il principe Aleksandr Eristov, la contessa Marija Naryškina, il direttore della Biblioteca Russa Nikolaj Sotnikov e il principe Vladimir Tumanov. Possono essere Soci della Colonia i sudditi dell'ex Stato Russo, purché non riconoscano il potere dei Soviet, non siano iscritti al Partito Comunista, siano stati privati dei diritti di cittadinanza dell'U.R.S.S., abbiano residenza fissa da almeno un anno nell'Italia Settentrionale.