Il terremoto di Messina, uno degli eventi più catastrofici dell'inizio secolo, danneggia gravemente in 37 "lunghissimi" secondi le città di Messina e Reggio, provocando quasi 120.000 morti. Si aprì subito una gara di solidarietà internazionale tra navi straniere ed italiane per portare aiuto ai superstiti e trasportare sui luoghi colpiti dal sisma i materiali e gli uomini necessari. I primi soccorritori giunti a Messina furono i marinai della flotta imperiale russa, che si trovava nel porto di Augusta per le esercitazioni; appresa la notizia della sciagura, l'Ammiraglio Livtinov salpo' nella nottata del 28 dicembre e giunse a Messina la mattina successiva. I russi si adoperarono con grande eroismo nell'opera di salvataggio, scavando anche con le mani sotto le macerie. Solo nel primo giorno salvarono un centinaio di persone e trasportarono circa 500 feriti sulle navi. Nei giorni che seguirono fecero la spola con le città di Palermo, Siracusa e Napoli, prestando soccorso a più di 2.500 vittime del disastro. La solidarietà russa per Messina andò oltre il primo e immediato soccorso: fu costituito un comitato Pietroburgo - Messina che inviò generi di prima necessità e raccolse fondi per la ricostruzione, lo stesso Zar donò 50.000 franchi. Lo scrittore
Maksim Gorkij contribuì, scrivendo un libro sul terremoto, i cui proventi furono donati alla città.