Nella primavera 1906 viene organizzata presso la sala di lettura della Biblioteca Gogol' in Via Gregoriana una mostra di artisti russi; vi partecipano Aleksandr Alekseevič Alekseev, Elizaveta Zacharevna Krasnuškina, Aleksandr Aleksandrovič Svedomskij, Enrico Glicenstein, Stepan Vladislavovič Bakalovič ed altri.
Marija Andreeva giunge a Napoli dall'America insieme a Maksim Gor'kij e al suo segretario Burenin. A memoria della traversata transatlantica, resta l'articolo di un passeggero del piroscafo "Principessa Irene" su cui aveva viaggiato Gor'kij, pubblicato sul «Giornale d'Italia», che fornisce preziose informazioni sulla vita e la personalità di Gor'kij e della sua compagna:
Di qui a una settimana si stabiliranno a Sorrento per un mese, dove avranno agio di perfezionarsi nello studio dell'italiano. Già leggono con sicurezza, anzi la Andreeva sinora lo parla bene, quando riesce a vincere la eccessiva paura d'usar bene forme men che corrette. Preferisce per questo l'uso del francese, quando non possa avere chi conosca il russo o possa sostenere la conversazione in inglese o in tedesco.
Quando ella di nobilissima famiglia – è parente del principe Galitzin, cameriere segreto del Papa e notissimo in Roma, dove suol passare buona parte dell'anno – per amore dell'arte volle entrare nell'Accademia di Pietroburgo ad apprendere l'arte del canto, studiò tutte queste lingue e specialmente l'italiana: è quindi facile comprendere di qual prezioso aiuto sia la coltissima donna al suo Alexis – così ella chiama familiarmente il Gorki – nello studio delle letterature straniere. Non sarebbe da meravigliare che presto avessimo, messa da lei in veste italiana, qualche notevole opera di autore russo [Viator 1906, p. 3].