Russi in Italia

Cronologia

1901

16 marzo

Si esibisce per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano Fedor Šaljapin, nel ruolo del protagonista in Mefistofele di Arrigo Boito. Šaljapin canta diretto da Arturo Toscanini, accanto a Filippo Caruso ed Emma Carelli. Sul palcoscenico appare un Mefistofele diverso da quelli passati. L'originale costume disegnato da Aleksandr Golovin, il trucco marcato, le movenze diaboliche e la superba interpretazione dell'artista russo mandano in visibilio il pubblico:

Quando finii di cantare le ultime battute, dopo le quali doveva attaccare il coro, all'improvviso si udì un fortissimo fragore. Mi sembrò che le decorazioni stessero crollando. Istintivamente mi chinai, ma poi capii che questo rumore minaccioso e assordante proveniva dalla sala.
Là stava accadendo qualcosa di inimmaginabile. Solo chi è stato nei teatri italiani può immaginarsi cosa siano gli applausi o le proteste degli italiani [...]. Ricordo che, dalla ribalta, vedevo l'enorme sala, le bianche macchie dei volti, le spalle delle dame, il bagliore dei gioielli e il battito di migliaia di mani. Non avevo mai visto un pubblico più entusiasta [F. Šaljapin, Stranicy iz moej žizni, Leningrad: Muzyka, 1900, pp. 180-181].

Il soggiorno a Milano offre a Šaljapin l'occasione per entrare in contatto con i più illustri esponenti del panorama musicale e artistico italiano: oltre a Toscanini e Caruso, i tenori Francesco Tamagno e Angelo Masini, i compositori Giacomo Puccini e Pietro Mascagni, l'editore Giulio Ricordi, il poeta Gabriele d'Annunzio.

 


Aleksandr Golovin, Ritratto di Fedor Šaljapin

fine aprile

In viaggio per l'Europa, giunge a Venezia per un breve soggiorno Mstislav Valerianovič Dobužinskij. La città lagunare inizialmente lo delude. Tutto cambia una volta giunto a piazza S. Marco, dove pernotta al Cafè Negro, proprio accanto alla Torre dei Mori. L'oro dei mosaici di S. Marco lo entusiasma, come lo colpiscono i colombi in piazza, l'allegria generale, le veneziane che passeggiano avvolte in scialli neri e a testa scoperta. Tra i dipinti nota in particolare l'eleganza di S. Giorgio e il drago di Vittore Carpaccio a S. Giorgio degli Schiavoni. È da quel momento che nasce in lui una predilezione per il Quattrocento, cui si ispirerà per diverse opere teatrali e pittoriche.

maggio

Nel 1901 il Comune di Venezia acquista per la Galleria internazionale d'arte moderna di Ca' Pesaro la tela Smech (Il Riso) di Filipp Andreevič Maljavin per la cifra di £. 8.000. La tela è a tutt'oggi conservata nella Galleria della città lagunare.  





 



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