Nina Berberova e Vladislav Chodasevič arrivano in Italia e fanno tappa a Roma, dove incontrano Pavel Muratov che vi abita da qualche mese. Nella sua autobiografia Berberova ricorda con entusiasmo le lunghe passeggiate con un fine conoscitore della città e dell'arte italiana come lui:
Essere a Roma, avere come guida Muratov. Adesso sembra qualcosa di fantastico come un sogno che ti lascia stordito per tre giorni. E invece quella era la realtà, la mia realtà, il mio vivere quotidiano a Roma (cfr. N. Berberova, Il corsivo è mio, Milano 1989, p. 227).