Figlio dell'architetto Nikolaj Leont'evič Benua e di Camilla Cavos, figlia dell'architetto Alberto Cavos, il cui padre era il compositore e direttore d'orchestra Catarino Cavos, originario di Venezia. Si sposa a Pietroburgo il 29 giugno 1894 con Anna Karlovna Kind (Pietroburgo 1869 - Parigi 1952), figlia del primo violino imperiale, e hanno tre figli: Anna (1895-1984) sposata Čerkesova,
Еlena (1898-1972), al quarto matrimonio Clément, pittrice;
Nikolaj (1901-1988). Con lei in viaggio di nozze viene per la prima volta in Italia nel 1894 e visita Milano, Pegli, Genova, Pisa.
Aleksandr Benua è insieme a
Djagilev uno dei fondatori del gruppo artistico "Mir iskusstva" (Il mondo dell'arte, 1898-1904) e della omonima rivista che si afferma come promotrice del rinnovamento dell'arte, perseguendo in particolare due intenti: la rivalutazione della cultura artistica nazionale attraverso il confronto con quella europea e l'informazione sulla condizione delle arti visive in Russia e in Europa. Proprio a Benua è affidata la rassegna delle riviste e delle novità librarie. Sempre attento alla conservazione del patrimonio artistico russo fonda e redige la rivista "Chudožestvennye sokrovišča Rossii" (Tesori d'arte in Russia, 1901-1903). Collabora come critico d'arte a diverse riviste e giornali, scrive e illustra un abbecedario dedicato al figlio Nikolaj
Azbuka v kartinach Aleksandra Benua (1905). È inoltre autore di saggi sulla pittura russa e sulla pittura mondiale:
Istorija russkoj živopisi v XIX veka (Storia della pittura russa del XIX secolo, 1902),
Istorija živopisi vsech vremen i narodov (Storia della pittura di tutti i tempi e popoli, 1910-1917).
Il suo esordio come scenografo è legato all'allestimento del
Crepuscolo degli Dei di Wagner nel 1902 per il Teatro Mariinskij; nel 1907 firma libretto, scene, costumi e regia del balletto
Pavil'on Armidy (
Le Pavillon d'Armide), musicato da Nikolaj Čerepnin e con la coreografia di
Michail Fokin, balletto che nel 1909 inaugura a Parigi la stagione dei famosi
Ballets russes di Diagilev (1909-1929), di cui Benua è per breve tempo direttore artistico. Nel 1911 collabora con
Igor' Stravinskij al soggetto di
Petruška; ne disegna scene e costumi per la prima rappresentazione assoluta al Théâtre Châtelet (13 giugno).
Nel 1908 sempre a Parigi collabora con il regista
Aleksandr Sanin per l'allestimento del
Boris Godunov di Musorgskij. Nel 1912 rientra in Russia e per tre anni lavora al Teatro d'Arte di Mosca. Nel marzo 1917 è fra gli organizzatori della Commissione per la conservazione dei capolavori artistici e viene nominato direttore della pinacoteca dell'Ermitage. Dal 1919 al 1923 lavora quasi sempre a Pietroburgo. Continua ad occuparsi di pittura e grafica: crea la serie di litografie dedicate a
Petergof (1918-1922), l'album di litografie e disegni
Versailles (Pietrogrado 1922), le illustrazioni per
Kapitanskaja dočka (La f
iglia del capitano, Pietrogrado 1920) e
Mednyj vsadnik (
Il Cavaliere di bronzo, Pietrogrado 1923) di Aleksandr
Puškin. Nel 1919-20 allestisce
Pikovaja dama (
La donna di picche) pu
škiniana al teatro Mariinskij. Nel 1920 prepara le scene per una nuova versione di
Petruška con la coreografia di L. S. Leont'ev per il Teatro dell'opera e del balletto (Teatr opery i baleta).
Nel 1923 ritorna a Parigi e a Montecarlo; riassume per tre mesi la direzione artistica della compagnia di Djagilev e accetta un primo incarico da
Ida Rubinštejn, disegnando bozzetti e figurini per la
Dame aux camélias (Théâtre Sarah Bernard). Fino al 1926 alterna le proprie collaborazioni tra la Francia (Parigi e Montecarlo) e la Russia. Nel 1926 si reca a Parigi per un viaggio di lavoro, ma non rientra in Russia e si stabilisce a Parigi. Nel 1928-29 Ida Rubinštejn gli affida l'allestimento scenico dei balletti rappresentati all'Opéra di Parigi dalla sua compagnia con la coreografia di
Bronislava Nižinskaja prima e di
Léonid Mjasin poi. Nel 1930 allestisce
Sadko di N. Rimskij-Korsakov per il
Teatro Reale di Roma.
Il licenziamento dall'Ermitage nel 1930 induce Benua a prendere coscienza ufficialmente della sua condizione di esule. Nei suoi "Ricordi" numerosi sono i riferimenti ai soggiorni in Italia, che in particolare dal 1908 al 1913 diventa la meta prediletta per le vacanze estive. Inizialmente avrebbero voluto trovare una sistemazione nella Val d'Intelvi, ma allora queste zone non erano ancora attrezzate per accogliere il turismo, quindi preferirono la vicina Svizzera italiana e si sistemarono sul Lago di Lugano (il primo anno in una pensione a Sorengo e negli anni successivi presero in affitto la Casa Camuzzi, a Montagnola). Da lì i Benua partivano per gite oltre confine a Saronno, nella Val d'Intelvi, al Sacromonte di Varallo oppure si spingevano più lontano: a Brescia, Milano, Ravenna e Firenze (
Moi vospominanija, Moskva 1993, t. V, pp. 487-494). Particolarmente nostalgico è il ricordo del
soggiorno del 1911 in occasione degli spettacoli dei
Ballets russes di Djagilev al Teatro Costanzi, quando insieme Stravinskij mette a punto
Petruška. Le prove del balletto, che sarebbe dovuto andare in scena il 13 giugno 1911 a Parigi, si svolgono al Teatro Costanzi.
Negli anni dell'emigrazione Aleksandr Benua (quando è in Italia risiede dal figlio Nikolaj a Milano) collabora con il
Teatro alla Scala, dove realizza tra il 1947 e il 1957 più di venti spettacoli, tra cui
Lucia di Lammermoor (1947-48) e
Favorita (1948-49) di Donizetti;
Falstaff (1948-49),
Trovatore (1948-49),
Ballo in maschera (1948),
Traviata (1952-53),
Rigoletto (1953-54) di Verdi;
Tosca (1949-50) di Puccini;
Faust (1949-50) di Gounod;
La Sonnambula (1952-53) di Bellini;
Eugenio Onjegin (1954) di Čajkovskij (regia di
Tat'jana Pavlova);
Werther (1951) di Massenet. Allestisce anche innumerevoli balletti, tra cui
Petruška di Stravinskij al Teatro Lirico di Milano nel 1920 (scene e costumi di Benua; coreografia di Fokin);
Petruška al Teatro alla Scala nel 1926 (scene e costumi di Benua; coreografia di
Boris Romanov);
Petruška al Teatro alla Scala nel 1927 (scene e costumi di Benua; coreografia di Giovanni Pratesi);
Petruška nel 1947 (scene e costumi di Benua; coreografia di Aurel Milloss);
Bolero (1929) di Ravel (scene e costumi di Benua; coreografia di Nižinskaja);
Lo Schiaccianoci (1938) di Čajkovskij (scene e costumi di Benua; coreografia di
Margarita Froman);
Lago dei Cigni (1950) di Čajkovskij (scene e costumi di Benua; coreografia di Margarita Wallmann);
Giselle (1950) di Adolf Adam (scene e costumi di Benua);
Le Silfidi (1950) di Chopin (scene e costumi di Benua; coreografia di Fokin);
Lo spettro della rosa (1955) con scene e costumi di Benua e coreografia di Fokin.
Dopo la morte della moglie, nel 1952, Aleksandr Benua è ospite per un lungo periodo del figlio Nikolaj che cerca di aiutarlo a superare il dolore, invogliandolo a dedicarsi al lavoro creativo. La collaborazione con i diversi teatri e la stesura delle memorie gli fanno ritrovare una certa serenità. Il figlio tenta, anche con l'aiuto di
Ol'ga Signorelli, di far pubblicare la traduzione italiana dei primi due volumi delle memorie del padre, usciti in russo presso la casa editrice Čechov di New York (1955), perché "avrebbe voluto dare al padre ottantenne la gioia di vedere pubblicate le sue memorie nell'amata lingua italiana per i lettori dell'adorata Italia", ma non riesce a realizzare il suo progetto. Aleksandr Benua propone per la pubblicazione anche un diario degli anni della rivoluzione, che sarebbe dovuto uscire in Inghilterra presso un editore londinese, ma
Marija Budberg che in un primo momento si impegna a realizzare questa iniziativa, interrompe bruscamente le trattative con l'editore.
Mostre
Mostra dei Benois. Villa comunale dell'Olmo. Como, Maggio - Luglio 1955.
Verdi visto dai Benois. Villa Pallavicino, 18 giugno-20 agosto 1967, Città di Busseto.
Mostra commemorativa di Alessandro Benois. Ridotto del Teatro alla Scala, maggio-giugno 1960.
Alexandre Benois, il classico della rivoluzione 1870-1970. Museo Teatrale alla Scala, 28.11.1970 - 10. 1.1971. Mostra organizzata in occasione del centenario dalla nascita.
I Benois al Teatro alla Scala, Mostra seconda. Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala, Milano 1988.
Teatro della ragione/teatro del desiderio: l'arte di Alexandre Benois e Leon Bakst, Lugano, Fondazione Thyssen-Bornemisza, Villa Favorita, 5 giugno - 1 novembre 1998.
Pubblicazioni
Benois A.
L'Arte russa moderna, in AA.VV.,
I Russi su la Russia, Milano, 1906, Vol.III, pp. 693-715.
Benois, A. e N.
Scenografia verdiana e allestimenti scaligeri del Ballo, in
Maschera di Alessandro e Nicola Benois, a cura di Giovanni Cenzato [
Design in Verdi Opera and the La Scala productions of Un ballo in Maschera di Alessandro &
Nicola Benois (Compiled by Giovanni Cenzato.
Das Buhmenbild bei Verdi unter besonderer Berucksichtigung der Ausstattung des Maskenball an der Scala (Besorg von G. Cenzato)], in
Istituto di Studi Verdiani, Aprile 1960, Vol I, N.1, pp. 90-108.
Chateaux et palais de Russie, leurs sort et histoire, leurs richesses et tresors d'art, description de Alexandre Benois, Werestchaguine, Polovtsoff et Loukomski; publiée par G. K. Loukomski; traduction par Denis Roche,
Vicende,G. Raschi, 1925.
Benois A.
Serge de Djagilev. Essai de portrait par un ami collaborateur, «La Revue Musicale» 1930, dicembre (numéro spéciale "Les ballets russes de Serge de Diaghilev").
Benua, A. "Povorot k sjužetu", «Poslednie novosti», 24 janvar' 1934.
Benua, A.
Vospominanija o balete, «Russkie zapiski» 1939, XVI.
Benois A.
Reminiscences of the Russian Ballet, London: Putnam, 1941.
Petrouchka: burlesque in four scenes: revised 1947 version, by Igor Strawinsky and Alexandre Benois, London, Boosey & Hawkes, 1948.
Benua A.
Žizn' chudožnika, New York, izd. imeni Čechova, 1955 t. I-II.
Benois, A.
Memoirs, translated by Moura Budberg, 2 voll., London, 1960 and 1964.
Benois A.
The origins of the Ballets Russes, in B. Kochno
Diaghilev and the Ballets Russes, London: Allen Lane The Penguin Press, 1970, pp. 2-21.
Benois A.
Moi vospominanija : v pjati knigach, Moskva, Nauka, 1993.
Aleksandr Benua, Mstislav Valerianovič Dobužinskij,
Perepiska (1903-1957). Sost., podgot. i comment. I.I. Vydrina, Sankt-Peterburg 2003.
Benua A.
Moj dnevnik: 1916-1917-1918. Мoskva, 2003.
Bibliografia
Pecorini Giorgio,
Lui è per la scena dipinta (studio critico con illustrazioni), «La Scala. Rivista dell'opera» 1950, settembre, pp. 46-48.
Signorelli Maria,
Alessandro Benois, in
Enciclopedia dello Spettacolo, vol. II, Roma, 1954, pp. 258-259.
Petrouchka: scene burlesche in quattro quadri di A. Benois e I. Stravinski; musica di Igor Stravinski, in
Stagione lirica 1957-1958. Ente Autonomo Teatro alla Scala, Milano, Edizioni della Scala, 1957-1958. 604 p.
d'Amico Fedele,
Petrouchka, in
Stagione lirica 1957-1958. Ente Autonomo Teatro alla Scala, Milano, Edizioni della Scala, 1957-1958, pp. 558-563.
Nel foyer della Scala commemorato Alessandro Benois, «Corriere della sera», 29 maggio 1960, p. 6.
La Scala 1946/1947, Ente Autonomo Teatro alla Scala, Milano, Teatro alla Scala, (Rizzoli), 1966.
Tintori Giampiero,
Al Museo teatrale alla Scala 1913-1963, Milano 1968.
Monteverdi Mario,
Benois le Jeune, in
Associazione amici della Scala, Conferenze (1968-1970), Miano 1971, pp.117-136.
Petrouchka: scene burlesche in quattro atti di A. Benois e I. Stravinski,musica di Igor Stravinski, in
Stagione lirica 1971-1972, Ente Autonomo Teatro alla Scala, Milano, Edizioni della Scala, 1971-72, p. 46 (Prima rappresentazione 10 dicembre 1971).
d'Amico Fedele,
Petrouchka, in
Stagione lirica 1971-1972, Ente Autonomo Teatro alla Scala, Milano, Edizioni della Scala, 1971-72
, pp. 65-71.
Liberti Simona,
Alexander Benois scrittore e artista, «Slavia» 1977, n.1, gennaio-marzo, pp.27-38.
Aleksandr Benois. Il primo Petruška,
Pensieri di scenografia a cura di Evelina Schatz, in Lo
spazio il luogo l'ambito, Scenografie del teatro alla Scala 1947-1983, Cinisello Balsamo (Milano),
Banco Lariano, Silvana Editoriale, 1983, p. 36.
Metelitsa Natalia,
Aleksandr e Nicola Benois in Russia, in
I Benois del teatro alla Scala, Milano, 1988, pp. 15-20.
Dorfles Gillo,
Aleksandr e Nicola Benois alla Scala, in
I Benois del teatro alla Scala, Milano, 1988, pp. 21-26.
Barigazzi, Giuseppe,
Erano nati per il teatro e inventarono meraviglie che affascinarono il mondo, «Gente» n.44, 3 novembre 1988, pp. 102-107.
Cella, Franca,
La rivoluzione tecnica della scenografo-interprete, «Musica Viva» 1988, anno 12, n. 10, ottobre, pp. 62-65.
Dorfles, Gillo,
Si accendono le luci sui due Benois, maestri dell'illusione, «7/sette/» 1988, n.39, 22 ottobre, p.19.
Vergani, Leonardo,
La Scala presenta i Dumas della scenografia, «Corriere della Sera», 25 ottobre 1988, p. 3.
Giuseppe Barigazzi,
La Scala racconta, Milano, BUR, 1994.
Runfola Patrizia,
Aleksandr Benois, in
Dizionario dello spettacolo del '900, a cura di Felice Cappa e Piero Gelli, Milano, Baldini & Castoldi, 2007, p. 105.
Corelli Franco,
Performance Annals 1951-1981, Edited by Frank Hamilton, 2007.