Russi in Italia

Fedor Brenson


Luogo e data di nascita: Riga, 1893
Luogo e data di morte: Peterborough (New Hampshire), 21 settembre 1959
Professione: pittore, incisore, illustratore

Avviato allo studio dell’arte nelle scuole di Riga, Pietrogrado e Mosca, Brenson arriva in Italia nel 1924 e si stabilisce a Roma, dove entra a far parte del Gruppo Romano Incisori Artisti e prende contatti con altri russi, tra cui Vjačeslav Ivanov e Maksim Gor’kij. La fama di Brenson giunge presto a Milano. Qui, nel gennaio 1927, presso la Galleria Pesaro, si tiene la sua prima mostra personale; nell'introduzione al catalogo il suo talento viene celebrato da Pavel Muratov.
Durante la sua permanenza in Italia, Brenson dipinge numerosi paesaggi italiani: tra questi, Roma, Firenze, Napoli, Venezia ed alcune località della Calabria, che vengono poi riunite nel volume Visioni di Calabria, edito da Vallecchi nel 1929.
Nel 1931 Brenson è già residente a Parigi, ma mantiene saldi i contatti con il mondo artistico italiano: nell’archivio di Pietro Maria Bardi, storico proprietario dell’omonima galleria milanese e dal 1929 direttore della Galleria di Roma, è conservata una lettera del 14 marzo 1931 da Parigi, nella quale Brenson riferisce di aver parlato a Monsieur Louis Godefroy, proprietario di una galleria di Parigi, a proposito di un’esposizione di incisori contemporanei che lui e Bardi progettavano di organizzare a Parigi. Nel novembre dello stesso anno, presso la Galleria Milano di Milano Brenson partecipa ad una mostra collettiva intitolata "Peintres graveurs contemporaines" e dedicata ai maestri francesi del bianco e nero. È invece dell’aprile 1933 una mostra personale, allestita presso la Galleria Tre Arti di Milano.

Traendo spunto da questa mostra, Vincenzo Bucci coglie l’occasione per tracciare sul "Corriere della Sera" un bel ritratto di Brenson e del suo amore per l’Italia:

Prima di darsi all’incisione e alla pittura, Brenson studiò architettura, e dell’architetto è rimasta qualche traccia nel vedutista, amante delle belle prospettive. In Italia venne, com’egli ha detto, a cercare "la forma": grandi linee e grandi masse, in una classica luce senza nebbia, per le esigenze di un’arte plastica e costruttiva. E preso nel fascino di Roma, […] cominciò col ritrarre, in due gruppi d’acqueforti, prima i ruderi solenni del Ponte Rotto, delle Terme di Caracalla, del Palatino, poi la cupola, il colonnato, l’architettonica maestà di San Pietro. Il suo amore dell’Italia crebbe coi viaggi. Pellegrino appassionato, visitò la Puglia riportandone le punte secche che illustrano Trani, il Volture, Castel del Monte: dell’Umbria fermò a sanguina alcuni aspetti d’Assisi; e fino dal treno la sua passione d’annotatore si sfogò a cogliere di volo tra Firenze e Bologna, in rapidi disegni, i profili caratteristici dell’Appennino pistoiese. Anche l’intensa vita operosa del porto di Genova, e Genova stessa con le sue prospettive tutte sorprese, spazzatura, dislivelli, gli diedero qualche bello spunto, e nel ’27, da un attento pellegrinaggio in Calabria riportò cinquanta disegni, che furono raccolti in volume e lodati pel modo come v’era resa e sentita la grandiosità del paesaggio calabrese (V. Bucci, Notizie d'arte, «Corriere della Sera», 25 aprile 1933).

Dal 1941 Brenson risiede con la moglie Vera e il figlio Michael negli Stati Uniti, dove è protagonista di numerose mostre. È professore di arte in diversi college della costa Est degli Stati Uniti.


Pubblicazioni
A. De Stefani, I giocattoli con disegni di Loris Riccio, Ugo Ugoletti, Carlo Staffetti, Teodoro Brenson, «Il 1919. Rassegna mensile illustrata della vecchia guardia fascista (1926-1927)», Milano, Arti grafiche Pizzi e Pizio, 1927, n. 2.
Theodor Brenson, Voyage à travers la Pouille: notes d'un peintre, Milano - Roma, Bestetti & Tumminelli, 1928.
Visioni di Calabria. Cinquantadue disegni di Teodoro Brenson con una introduzione storico-artistica di Luigi Parpagliola, Firenze, Vallecchi, 1929, Collezione meridionale diretta da Umberto Zanotti-Bianco; serie III : il Mezzogiorno artistico.

Bibliografia
P. Frank, Theodor Brensons graphiche Dichtungen, "Die Woche in Bild und Wort", n. 24, Riga, oktober 1925, pp. 727-730.
Pavel Muratov, Teodoro Brenson, Collana de L’odierna arte del bianco e nero, Milano, Edizione della Galleria Pesaro, 1927.
Mostre milanesi, «Le Arti Plastiche», 16 novembre 1931.
Vincenzo Bucci, Notizie d’arte, «Corriere della Sera», 25 aprile 1933.
Carlo Carrà, Mostre milanesi, «L’Ambrosiano», 24 maggio 1933.
Obituaries: Theodore Brenson 1893-1959, «College Art Journal» 1959, vol. 19, n. 1, p. 74.
Lidija Ivanova, Vospominanija, Moskva, Rik Kul'tura, 1992, p. 153.

Memorie sul soggiorno in Italia
Come ricorda Lidija Ivanova, Brenson fece un'incisione bizzarra del ritratto di Vjačeslav Ivanov, seduto in mezzo a Piazza del Popolo, imbacuccato in un enorme impermeabile nero, mentre sopra di lui, nel cielo, vola un dirigibile.

Nota
Nelle fonti italiane si incontra come Teodoro o Theodore Brenson.

Fonti archivistiche
Biblioteca Trivulziana, Archivio Storico Civico di Milano, Fondo Pietro Maria Bardi .

Nell'immagine schizzo di Tropea di Teodoro Brenson, tratto da "Visioni di Calabria", 1929
http://www.tropeamagazine.it/helenareis/index.html

Patrizia Deotto e Raffaella Vassena


Invito alla inaugurazione della mostra di Brenson alla Galleria delle Tre Arti di Milano il 22 aprile 1933.



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