Russi in Italia

Nina Aleksandrovna Tichonova


Luogo e data di nascita: San Pietroburgo, 23 febbraio 1910
Luogo e data di morte: Parigi, 3 gennaio 1995
Professione: danzatrice, insegnante di danza, attrice, memorialista


Nasce a San Pietroburgo nella famiglia dello scrittore Aleksandr Nikolaevič Tichonov (che firmava con lo pseudonimo Serebrov) e Varvara Vasil’evna Zubkova; negli anni Venti vive con i genitori nella casa di Maksim Gor’kij al Kronverskij prospekt, 23: la madre lavora come segretaria dello scrittore (le malelingue le attribuiscono Gor’kij come padre), il padre è responsabile della casa editrice “Vsemirnaja literatura” (La letteratura mondiale), ideata da Gor’kij. L’appartamento in comune ha ospiti fissi e frequentatori regolari che lo scrittore soccorre negli anni della guerra civile e della carestia – artisti, politici ed editori a lui vicini: tra questi Marija Andreeva, Fёdor Šaljapin, Kornej Čukovskij, Valentina Chodasevič, Ivan Rakickij, Lev Krasin, Zinovij Gržebin ed altri.

Nell’ottobre 1921 le difficoltà esistenziali spingono Tichonova ad emigrare: insieme alla madre (Gor’kij le accompagna) parte per Berlino, stazione di transito di molti esuli russi, mentre il padre rimane in URSS. Nella capitale tedesca frequenta lo studio di danza classica, aperto dall’ex stella del Mariinskij teatr Ol’ga Spesivceva; quando quest’ultima nell’ottobre 1923 si sposta a Parigi anche l’allieva la segue.

A Parigi Tichonova è subito introdotta nel mondo russo, frequenta i pittori Evgenij e Leonid Berman, Pavel Čeliščev, il gruppo dei neo-umanisti (Christian Berard, Waldemar George), lo scultore e poeta Lev Zak; assiste alle rappresentazioni di Anna Pavlova, di Aleksandr Sacharov e della moglie Clotilde von Derpt, del “Teatro romantico russo” di Boris Romanov. Nel 1925, cooptata da Romanov, debutta nella compagnia del “Teatro romantico russo”, che l’anno successivo è in tournée a Torino e si esibisce nel balletto Trapezio (musica di Sergej Prokof’ev) al Teatro di Torino, appena inaugurato da Riccardo Gualino, imprenditore appassionato d’arte e danza.

Successivamente a Parigi è invitata da Ol’ga Spesivceva nella sua troupe, ma continua a studiare con Anatolij Obuchov: “armonioso, giovane, con una piccola testa dai lineamenti delicati, la figura e le gambe tornite, Obuchov era elegante, scultoreo. I suoi salti erano immateriali, i gesti e le giravolte brillanti <…> era un artista straordinario, spesso definito lo Šaljapin del balletto” (Tichonova N. Devuška v sinem, p. 77).

Negli anni 1928-1934, quando Aleksandr Benua diventa il consulente artistico e musicale della compagnia di Ida Rubinštejn, Tichonova viene accolta nella troupe e lavora con Bronislava Nižinskaja, Leonid Mjasin, Anatolij Vil’zak (1896–1998) e Ljudmilla Schollar (1888–1978). Nel marzo 1929 viene per la seconda volta in Italia insieme alla compagnia e si esibisce alla Scala di Milano e al San Carlo di Napoli, dove Ida Rubinštejn presenta alcuni balletti coreografati da Bronislava Nižinskaja con le scenografie di Aleksandr Benua: La princesse Cygne (Carevna-lebed’) su musica di Rimskij-Korsakov, Nocturne (Noktjurn) su musica di A.P. Borodin, La Bien-Aimée (Vozljublennaja) su libretto di Benua e musica di Schubert e Liszt, Le baiser de la fée (Poceluj fej, 1928), creato da Stravinskij che si era ispirato alla favola di Andersen La fanciulla delle nevi, Les Noces de Psyché et Amour (Svad’va Amura i Psichei) su libretto di Benua e musica di Bach, riorchestrata da Honegger, La Valse e Bolero di Ravel.

Di questo periodo italiano di lavoro e scoperte Tichonova ricorda nel volume autobiografico La fanciulla in bleu le impressioni suggestive di Venezia e Napoli, la magia e lo sfarzo del Teatro alla Scala, la propria gioia di conoscere in modo più approfondito l’Italia, la visita di Roma con Nikolaj Benua come cicerone. Ripensa invece con amarezza all’incontro con Gor’kij a Sorrento, in cui percepisce “un incomprensibile imbarazzo” dello scrittore, mentre riporta con entusiasmo l’emozione suscitata dalle creazioni di Nižinskaja: “era un’artista eccezionale, una vera creatrice. Lo stile delle sue messinscena era straordinariamente differenziato, assai distante da tutto ciò cui eravamo abituati” (Tichonova N. Devuška v sinem, p. 125).

Dal 1929 comincia a collaborare con l’Оpèra russe de Pa­ris, fondata da Marija Kuznecova sugli Champs Elisées, luogo d’incontro e osmosi di diversi artisti russi emigrati: i registi Nikolaj Evreinov e Aleksandr Sanin, i pittori Konstantin Korovin e Mstislav Dobužinskij, il direttore d’orchestra Emil’ Kuper ed altri.

Nel 1930 con il Ballet russe de Monte-Karlo, diretto da Mjasin, ritorna in Italia e danza nell’antico Teatro Grande di Brescia. Nel 1932 recita nel film di Aleksandr Volkov La mille et deuxième nuit; dal 1932 al 1935 si esibisce nella compagnia fondata da Bronislava Nižinskaja, che ha in repertorio sia la ripresa di alcuni balletti del passato (Les Biches, Bolero) sia due novità: Variacii (Variazioni) su musica di Beethoven e Revnivye komedianty (Commedianti gelosi) di Alfredo Casella su tema di Scarlatti, scenografia di Jurij Annenkov.

Dal 1942 al 1948 è solista della compagnia Ballet Russe de Monte Carlo, fondata dal Colonnello de Basile (il cui vero nome era Vasilij Grigor’evič Voskresenskij; 1888-1951) e diretta da Leonid Mjasin, con la quale gira in tournée per tutta Europa.

Alla vigilia dell’occupazione nazista di Parigi si trasferisce nel sud della Francia, poi nel dopoguerra lascia la scena ed apre una sua « Scuola di ballo Nina Tichonova » in rue du Bac, 3.

Della sua lunga e intensa carriera, che ha toccato molti eventi culturali dell'emigrazione russa, Tichonova ha scritto nel libro di memorie La jeune fille en bleu. È sepolta al cimitero di Sainte-Geneviève-des-Bois con la famiglia.

 

Pubblicazioni

Tikanova N. La Jeune Fille en bleu: Pétersbourg-Berlin-Paris. Lo­san­na: L’Age d’Homme, 1991 (рус. пер.: Тихонова Н. Девушка в синем. С.-Пб.: ART, 1992).

 

Fonti archivistiche

ACS. PS. 1925 A16. B. 31. F. Fedorowa Anna (artista teatrale).

ACS. PS. 1926 A16. B. 58. F. Pawlowa Claudia e marito Schaikewitsch Anatolio.

ACS. PS. 1928 A16. B. 135. F. Schaikevitch Anatolio e Claudia

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Bibliografia

Красовская В. Русский балетный театр начала XX века. Л.: Ис­кусство, 1971.

Энциклопедия русской эмиграции / ред. В­.В. Шелохаев. М.: РОССПЭН, 1997.

Российское зарубежье во Франции (19192000). Биографический словарь в 3 тт. / под общей редакцией Л. Мнухина, М. Авриль, В. Лосской. М.: Наука-Дом-музей Марины Цветаевой, 20082010. Т. 3. С. 305-306

Янгиров Р.М. Хроника кинематографической жизни Русского зарубежья: В 2-х т. М.: Книжница / Русский путь, 2010.

Sinisi S. L’interprete totale. Ida Rubinštejn tra teatro e danza. Novara: UTET, 2011.

Baldi S., Betta N., Trinchero C. Il Tea­tro di Torino di Riccardo Gua­lino (1925–1930). Lucca: Libreria Musicale Italiana, 2013.

 

Link

Очерк Юрия Зверева. Нина Тихонова. Внебрачная дочь М. Горького http://zverev-art.narod.ru/ras/34.htm


Antonella d'Amelia
20 dicembre 2020


Nina Tichonova nella sua Scuola di ballo in rue du Bac, 3



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