Allievo di Nikolaj Legat (1869-1937) all’Istituto teatrale di Pietroburgo (Imperatorskoe peterburgskoe Teatral’noe uciliščе), nel 1909 esordisce al Teatro Mariinskij, si specializza in ruoli caratteristici e grotteschi; si dedica con successo anche all’attività di coreografo, subendo l’ascendente di Michail Fokin. Nel 1914 diventa primo ballerino. È assiduo frequentatore del cabaret “Il cane randagio”, il suo credo estetico si forma nell’ambito dei poeti acmeisti e degli artisti legati alla rivista “Il Mondo dell’arte”. Nel 1911 collabora con il Litejnyj teatr alla messinscena di alcune composizioni musicali del poeta Michail Kuzmin, scrive pantomime e intermezzi ma si dedica anche alla coreografia per diversi teatri di Pietroburgo e Mosca.
Dal 1911 al 1914 collabora con i Balletti russi di Sergej Djagilev come coreografo e ballerino; nel 1913 allestisce il balletto La tragedia di Salomé su musica del compositore francese Florent Schmitt; nel 1914 coreografa i balli dell’opera Le rossignol (L’usignolo) di Igor’ Stravinskij nella messinscena di Aleksandr Benua e Aleksandr Sanin.
Nel 1920 lascia la Russia insieme alla moglie, la ballerina Elena Aleksandrovna Smirnova (1888-1934) e con il sostegno finanziario di Anatolij Šajkevič crea a Berlino il Teatro romantico russo, attivo per oltre un quinquennio in numerose tournées europee. Nelle coreografie del periodo dell’emigrazione modifica sostanzialmente la tipologia delle messinscene russe degli anni Dieci, ricercando nuove forme espressive.
Nel marzo 1926 con la troupe del Teatro Romantico russo porta al Teatro di Torino, ideato da Riccardo Gualino, alcune delle sue realizzazioni più riuscite: Giselle (musica di Adolphe Adam), Trapezio (musica di Sergej Prokof’ev), Andalusiana (musica di Georges Bizet). Tra i ballerini del Teatro Romantico si segnalano Elsa Kruger (1893–1941) e Anatolij Obuchov; le scenografie sono opera di Pavel Čeliščev, i costumi di Lev Zak, Filipp Gozjason e Vladimir Boberman.
Nello stesso anno Romanov prepara sia Petruška per il Teatro alla Scala (dirige lo stesso Stravinskij, costumi e scene di Aleksandr Benua), sia le coreografie per i balletti del film Casanova, girato en plein air a Venezia da regista Aleksandr Volkov (scenografia di Aleksandr Lošakov, costumi di Boris Bilinskij, nel ruolo di Casanova Ivan Mozžuchin).
Dopo una breve esperienza come maître de ballet con la compagnia di Anna Pavlova, Romanov lavora nei teatri di Parigi, Montecarlo, Belgrado, dal 1928 al 1934 è al Teatro Colon di Buenos Aires, dal 1931 è maître de ballet all’Opera russa di Parigi, organizzata dalla soprano Marija Kuznecova. Nella sua coreografia viene rappresentata al Teatro della Scala il 29 gennaio 1930 l’opera Boris Godunov di Modest Musorgskij per la regia di Aleksandr Sanin, tra gli interpreti Fёdor Šaljapin (Boris) e Angelika Kravčenko (L’ostessa).
Nel periodo 1934–1938 l’artista è il principale coreografo del Teatro dell’Opera di Roma, dove non solo cura la coreografia di numerose opere liriche ma si esibisce come interprete e coreografo in diversi balletti: Histoire d’un Pierrot (musica di Mario Pasquale Costa) e Volti la Lanterna! Scene della "Roma sparita" nel 1933-1934; Balilla (musica di Corrado Guarino) e Il drago rosso (musica di Giuseppe Savagnone) insieme alla danzatrice Natalija Zveiberg nel 1934-1935; Gli Uccelli su musica di Ottorino Respighi, partner Mirzda Kalnyn'š nel 1936-1937. Collabora inoltre con il Maggio Musicale Fiorentino e l’Arena di Verona, per la quale crea come interprete e coreografo una propria versione di Shéhérazade (1935).
Dal 1938 al 1942 e poi dal 1945 al 1950 guida la compagnia della Metropolitan Opera House di New-York, venendo di rado in Europa.
Dopo la Seconda guerra mondiale riprende la collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma: nella stagione 1949/50 è regista e coreografo dell’oratorio La Sagesse di Darius Milhaud (libretto di Paul Claudel, direttore d’orchestra Fernando Previtali, scene e costumi di Aleksandr Benua, voce recitante Anna Proclemer); nel 1950/51 realizza come regista e coreografo Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck, direttore Vittorio Gui; coreografa inoltre i balletti Le petits riens di Mozart nel 1952-1953 e La bella addormentata nel bosco nel 1953-1954 (danzatrice Mirdza Kalnyn’š).
Pubblicazioni
Romanoff B. L’attore e la pantomima // Scenario. 1935. № 11. Р. 567–569.
Fonti archivistiche
ACS. PS. 1921 A11. B. 14. F. 186 Diaghileff Serge ed altri.
ACS. PS. 1925 A16. B. 31. F. Fedorowa Anna (artista teatrale).
Archivio Storico del Teatro dell’Opera di Roma.
Fondazione Teatro alla Scala. Archivio della Biblioteca Livia Simoni.
Bibliografia
Miracolo G. I balli romantici di Smirnova e Romanoff // Comoedia. 1925. № 18. Р. 942–944.
Grigoriev S.L. The Diaghilev ballet 1909–1929. London: Constable, 1953.
Красовская В. Русский балетный театр начала XX века. Ленинград: Искусство, 1971. Ч. 1: Хореографы.
Энциклопедия русской эмиграции / ред. В.В. Шелохаев. Москва: РОССПЭН, 1997.
Baldi S., Betta N., Trinchero C. Il Teatro di Torino di Riccardo Gualino (1925–1930). Lucca: Libreria Musicale Italiana, 2013.
Линк
Teatro di Torino. Balletti Romantici Russi: programma https://www.omeka.unito.it/omeka/files/original/1a60abdfed1b8da362e51ad001a6081a.pdf
http://archiviostorico.operaroma.it/persona/romanoff-boris/
https://www.belcanto.ru/romanov_boris.html
Laura Piccolo
22 giugno 2020
Trapèze. Balletto di Sergej Prokof'ev e Boris Romanov.