Studia pittura a Monaco. Grazie a Valentina Chodasevič conosce Maksim Gor’kij e dal 1918 vive a casa sua, a Pietrogrado nella “Kronverskaja kommuna” (così Maksim Peškov chiamava l’abitazione paterna al Kronverskij prospekt, dove erano di casa Marija Andreeva e Petr Krjučkov), in Germania (a Heringsdorf e Bad Saarow) e infine in Italia, a Sorrento, come ricordano Nina Berberova (Kursiv moj, p. 203) e Vladislav Chodasevič in Necropoli. Collabora con le sue ilustrazioni all'edizione manoscritta della rivista "Sorrentijskaja pravda" (La Verità di Sorrento), ideata per gioco dagli ospiti di Gor'kij.
Rimane tutta la vita a vivere con Gor'kij, rientra con lui in URSS e nel 1936 è presente alla sua morte. Nel 1941 insieme a Nadežda Peškova e alle figlie è evacuato da Mosca a Taškent, dove muore.
Fonti archivistiche
ACS. PS. PolPol. F. 619 Maxim Gorki.
Bibliografia
Берберова Н. Курсив мой: Автобиография. München: Fink Verlak, 1972.
Chodasevič V.F. Necropoli. A cura di Nilo Pucci, pref. di Nina Berberova, Milano: Adelphi, 1985.
Ходасевич В.М. Портреты словами. М.: Советский писатель, 1987.
Шкловский.В.Б. Гамбургский счет: Статьи – воспоминания – эссе (1914–1933). М.: Советский писатель, 1990.
Чуковский К. Дневник: 1901–1929. М.: Советский писатель, 1991.
Bianca Sulpasso
10 luglio 2020