Russi in Italia

Anatolij Efimovič Šajkevič


Luogo e data di nascita: Pietroburgo, 3(15) marzo 1879
Luogo e data di morte: Parigi, 27 ottobre 1947
Professione: critico della danza e del teatro, giornalista, collezionista

Fratellastro dei pittori Evgenij e Leonid Berman. Figlio di un ricco industriale, direttore della Banca internazionale di commercio di San Pietroburgo, si laurea in diritto all'Università di Pietroburgo (1901) e fino alla rivoluzione esercita la professione legale. Elegante bohémien, assiduo frequentatore del caffè-cabaret "Il cane randagio" (Brodjačaja sobaka), amico del regista Nikolaj Evreinov, è collezionista, bibliofilo, appassionato di danza, teatro e musica e grande amante dell'Italia, non meno dell'amico Michail Kuzmin. Dal suo matrimonio con Varvara Zubkova (1884-1950), nasce Andrej (1903-1972), anche lui critico della danza, che sarà poi cresciuto ed educato dal secondo marito di sua madre, lo scrittore Aleksandr Tichonov.

La ballerina Nina Tichonova, seconda figlia di Varvara Zubkova, ha lasciato nelle sue memorie questo ritratto di Šajkevič:

Bello, elegante, intelligente, era laureato in due facoltà, e consacrava la sua vita a piacevoli passatempi. Uomo di vasta cultura, esteta, filosofo, amico di Berdjaev e Volynskij, grande conoscitore delle arti, parlatore brillante, giocatore ed egoista (Tichonova 1991, p. 31).

Nel 1918 lascia per sempre la Russia, come ha già fatto buona parte della sua numerosa famiglia a partire dalla metà del secolo precedente, e senza perdere agi e ricchezze si trasferisce dapprima in Germania e poi a Parigi.

È uno dei fondatori insieme a Boris Romanov del Teatro romantico russo (Berlino, 1921-1926), compagnia con cui danza la sua seconda moglie, Klavdija Pavlova. Proprio per accompagnarla in tournée è in Italia nel 1926 a Venezia e a Roma.
Collabora in qualità di critico teatrale alle riviste dell'emigrazione «Teatr», «Teatr i Žizn'», «Žar-ptica», «Russkie novosti». È  redattore, insieme a V. A Smoljanskij e Ju. P. Odarčenko, dell'almanacco «Orion» (Parigi 1947). Per queste riviste scrive contributi sul balletto e prose memorialistiche, riferibili al libro di memorie incompiuto conservato nel suo archivio, Most Vzdochov čerez Nevu (Il ponte dei sospiri sulla Neva), il cui titolo unisce idealmente i due luoghi più cari all'autore, Pietroburgo e Venezia.

Pubblicazioni
A. Schaikevitch, Mythologie du ballet: de Vigano à Lifar, Paris, Corrêa, 1939.
A. Schaikevitch, Serge Lifar et le ballet contemporain, Paris, Corrêa, 1950.
A. E. Šajkevič, Peterburgskaja bogema (M. A. Kuzmin), «Orion», Paris, 1947; «Russkaja literatura», 1991, n. 2, pp. 104-112; Moskva, Respublika, 1993.

Fonte archivistica
Archivio Centrale dello Stato, Roma, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1926, cat. A 16, b. 58, f. Pawlowa Claudia e marito Schaikewitsch Anatolio.

Bibliografia
Russkij balet. Enciklopedija, red. koll. E. P. Belova, G. N. Dobrovol'skaja, V. M. Krasovskaja, E. Ja. Suric, N. Ju. Černova, Moskva, Soglasie, 1997, p. 510.
A. Šajkevič, Iz knigi vospominanij "Most Vzdochov čerez Nevu": "Enrico Rastelli", "Brajna Mil'man" (Publ. i posleslovie S. Šumichina), «NLO», 1996, n. 14.
N. Tichonova, Devuška v sinem, SPb, ART, 1992 (N. Tikanova, La jeune fille en bleu: Pétersbourg-Berlin-Paris, Lausanne, L'Age d'Homme, 1991).
«..Скитаний пристань, Вечный Рим»: русская община в столице Италии (1900–1940). Салерно: Europa Orientalis, 2011, p. 390

Nota
Nelle fonti italiane si incontra Schaikewitsch Anatolio.

Siti interessanti
http://magazines.russ.ru/nlo/1996/14/shaiyka.html
http://az.lib.ru/k/kuzmin_m_a/text_0390.shtml


Agnese Accattoli
Scheda aggiornata al 20 giugno 2020


Copertina del libro Mythologie du ballet: de Vigano à Lifar di Anatole Schaikevitch



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