Russi in Italia

Archivio generale

A cura di Elda Garetto

Alla capponcina

Gabriele d'Annunzio nella Piccionaia della Capponcina, ritratto da Nuñes Vais

ELENCO DEI
CORRISPONDENTI RUSSI
La grafia dei nomi è quella dell'archivio. Tra parentesi si riporta la trascrizione corretta.

AMPHITEATROFF ALEXANDR (Amfiteatrov Aleksandr, 1862-1938)
1 lettera autografa in italiano su 2 facciate, inviata da Viareggio, Hotel Grande Bretagna, il 9.11.1904; la busta è indirizzata a D'Annunzio a Pisa Marina. Amfiteatrov si presenta come protagonista della vicenda legata alla pubblicazione di Gospoda Obmanovy, che definisce romanzo satirico indirizzato contro lo zar e la sua famiglia. Segue un breve racconto sul sequestro del giornale "Rossija", da lui diretto, e sul suo esilio, prima in Siberia e poi a Vologda. Dopo la morte del ministro Pleve gli è stato concesso di recarsi all'estero per motivi di salute ed è arrivato in Italia con la famiglia con l'intenzione di fermarsi a lungo, se non per sempre. Ha appreso dai giornali che D'Annunzio è a Pisa e chiede di vederlo, non per intervistarlo, ma solo per conoscere un uomo tanto amato e popolare nei "circoli progressivi della Russia futura". Resterà a Viareggio sino al 14 e poi partirà per Siena. Si scusa per il disturbo e gli errori d'italiano. In allegato 1 biglietto da visita con la scritta "Ancien redacteur en chef du journal "Rossija". Redacteur et correspondant politique du journal "Rouss", St. Petersburg, Rome, Paris e, scritta a mano, la località Viareggio, Hotel Grande Bretagna, Alessandr Amphiteatroff.

AMFITHEATROF DANIELE (Amfiteatrov Daniele, 1901-1983)
1 lettera autografa in italiano su 2 facciate, inviata da Torino il 1.VIII.1933. L'autore si rivolge a d'Annunzio come "Comandante", cita il padre che d'Annunzio ha conosciuto. Si qualifica come compositore di musica; da vari anni è cittadino italiano. Ricorda di essere stato squadrista e di aver vissuto tutta la passione che animò i giovani negli anni del dopoguerra. Vuole fare omaggio a d'Annunzio di alcune "fanfare funebri" dedicate ai caduti delle legioni fiumane, da eseguire all'alba di Natale fra gli alberi del Vittoriale. Per l'esecuzione occorrono solo alcuni strumenti a fiato (ottoni). Invia saluti e dichiarazione di stima.

BAKST LEON (Bakst Leon, 1866 -1924)
10 lettere autografe in francese (1910-1923); 5 telegrammi in francese (di cui uno firmato insieme a V. Mejerchol'd); un programma a stampa di Soirée del 9.VI.1912 con i suoi disegni e un biglietto listato a lutto per la sua morte. Le lettere contengono riferimenti alla realizzazione dei costumi per le opere composte da D'Annunzio per Ida Rubinstein, La Pisanelle (musica di Ildebrando Pizzetti, regia di Mejerchol'd) e Le martyre de Saint Sébastien (musica di Debussy, regia di Armand Bour e coreografia di Fokin). C'è inoltre una breve nota autobiografica e richieste di incontri.
Tutte le lettere sono state pubblicate. Le lettere del 10.XI.1910; 29.IV.1911; 29.VII.1911; 23.VIII.1912; 28.VIII.1912; 31.VIII.1912; 7.IV.1913; 17.X.1923, spedite da Parigi e Karlsbad, sono state pubblicate da Anjuta Maver Lo Gatto, Otto lettere inedite di Leon Bakst a D'Annunzio, pubblicate in D'Annunzio nelle culture dei paesi slavi, «Quaderni del Vittoriale», N°7, gennaio-febbraio 1978, pp. 54-59.
Le lettere del 25.IV.1914 e 10.II.1915, insieme a un telegramma del 28.I.1913, sono state pubblicate, con alcune imprecisioni, anche di trascrizione della data, da Elena Ledda, D'Annunzio. La Scena del Vate, Milano, Electa 1988, p.68 (catalogo della mostra curata da Luca Ronconi).

Aquarelle originale de Léon Bakst
Aquarello di Léon Bakst per La Pisanelle di d'Annunzio (1913)
(da bibliophilierusse.blogspirit.com/archive/2007..).

Telegrammi:
Inviato il 20.IV.1911 a d'Annunzio, Trianon  Palace, Versailles: "Vous attend à deux heures hôtel Bourgogne nous ensemble atelier. Amitiés. Bakst".
Inviato il 1.VIII.1912 a d'Annunzio, Hotel Meurice, Paris: "Viendrais Paris dimanche soir. Amitiés".
Inviato il 26.X.1912 a Gabriele d'Annunzio, Arcachon; "Admirons scénario Pisanella. Enthousiasmes. Meyerhold Bakst".
Inviato da il 28.I.1913 a Gabriele d'Annunzio, Arcachon: "Madame Rubinstein m'annonce votre prochaine arrivée avec une partie de la Pisanella. Je vous attends avec la plus vive impatience. J'ai beaucoup de travail pour vous. Bakst".
Inviato il 5.VI.1922 a d'Annunzio, Gardone Riviera: "Cher et illustre ami, en terminant la nouvelle mise en scène plus conforme a votre martyre de Saint Sébastien, vous envoie mes souvenirs émus et mon admiration".
Descrizione degli altri materiali:
- un biglietto da visita "Léon Bakst" con indirizzo 24, Kirotchnaia, St. Petersburg.
- un biglietto listato a lutto, s.d, con testo stampato "La famille de Monsieur Léon Bakst vous remercie de la sympathie que vous lui avez témoignée".
- un programma di Soirée du XI.VI MCMXII (su copertina e retro disegni di Bakst: amorino che suona flauto, colonne scanalate, sipario e tralci; retro: fanciulla nuda con cesto e amorini); nel programma, oltre a brani vari, anche "deux poésies de K. Balmont, musique de Igor Stravinsky, par M. Nicolas ANDREIEF de l'Opéra Impérial de Saint-Pétersburg accompagné par M. Mladene IOVANOVITCH".

BARIATINSKI  principessa (Lidija Javorskaja Barjatinskaja 1874-1921)
1 lettera autografa in francese, senza data, da Neuilly sur Seine, in cui l'autrice esprime il piacere di aver interpretato le sue opere in Russia; avrebbe piacere di conoscerlo e lo invita a casa sua al tè di sabato sera con musica, canti russi e cantanti di talento.
Note: Si firma L. Yavorskaia P.sse Bariatinsky. Si tratta di Lidija Borisovna Barjatinskaja, nata von Hubbenet, moglie del principe V. V. Barjatinskij, conosciuta come Lydia Javorskaja, interprete delle opere di d'Annunzio in Russia. In seguito sposa lo scrittore e giornalista sir Frederick John Pollock (1878-1963). La lettera è stata pubblicata da J. Grioni in Storia di un´amicizia: D'Annunzio e Troubetzkoy, in «Nuovi Quaderni del Vittoriale» 1995, Milano, Electa, pp. 133-145.

BLAGOFF TH. (Blagov F. I)
1 lettera autografa in francese da Mosca, senza data ma del luglio 1910 (cfr. lettera a Pervuchin), in cui la redazione del giornale  "Russkoe Slovo" chiede a d'Annunzio un articolo su Tolstoj  (500 righe) e accetta tutte le condizioni che porrà. F. I. Blagov è membro della redazione del giornale, la lettera è collocata nella cartella "Russkoe Slovo" ed allegata a una lettera di M. Pervuchin.

CICERIN GIORGIO (Čičerin Georgij Vasil'evič, 1872-1936)
3 telegrammi: due in francese, uno in italiano. Il primo del 30.V.1922 in italiano:"Viaggio ritorno bene, ringraziamenti per accoglienza. Giorgio Cicerin". Il secondo del 4.VI.1922 in francese: ringrazia per ospitalità e esprime fiducia negli sforzi comuni per la pace. Firma: Tschitscherin. Il terzo da Mosca del 5.III.1924 in francese, in cui ringrazia d'Annunzio per il telegramma: "Quand le destin me ramenera dans Votre pays, votre erémitage magique sera le but de mon pèlerinage". Spera che Mosca possa rendergli adeguata ospitalità. Trasmette saluti al popolo italiano la cui cordialità ha conosciuto durante la conferenza.
La cartella contiene 1 telegramma in italiano dell'agenzia Stefani di Milano del 29.5.1922 che chiede di precisare le notizie circa la visita di Čičerin al Vittoriale (ospitato per un giorno e un pernottamento). Si conservano inoltre i resoconti dattiloscritti della visita di Čičerin al Vittoriale del 27 maggio 1922 e un dattiloscritto dal titolo Réponse de la délegation russe au memorandum du 2 mai 1922. L'Archivio Iconografico del Vittoriale possiede anche 2 ritratti di Čičerin con dedica a d'Annunzio.

DOSTOJEWSKIJ AIMÉE (Dostoevskaja Ljubov' Fedorovna, 1868-1926)
1 lettera autografa in francese da Montreux, Hôtel de l'Europe del 18.II.1919, in cui Ljubov' Fedorovna si presenta come figlia del celebre scrittore, scrive che si trovava in Svizzera al momento dell'entrata in guerra della Russia e che è rimasta lì in attesa della pace. Il suo patrimonio è rimasto in Russia, depositato  presso la Banca di Stato di Pietrogrado. Nei primi due anni di guerra la banca le ha inviato regolarmente i proventi, ma dopo la rivoluzione bolscevica non ha più ricevuto nulla. È stata aiutata prima dalla colonia russa del luogo, poi dalla Croce Rossa americana. Ora i suoi amici russi sono rovinati, la Croce rossa sta liquidando la sua attività e lei è sul lastrico. Ha pubblicato in Russia tre libri che hanno avuto più edizioni. Per sopravvivere, ha iniziato a scrivere una biografia di suo padre in francese, appena terminata, che contiene molti dettagli inediti. Tutti gli scrittori a cui ha mostrato il manoscritto hanno dato buoni giudizi, precisando che dà una nuova immagine di Dostoevskij. Tuttavia non riesce a far pubblicare il libro né in Fancia né in Svizzera per i costi della carta e le difficoltà editoriali. Le hanno consigliato di attendere un anno e nel frattempo vendere i diritti per la pubblicazione in altre lingue. Chiede a d'Annunzio se non può raccomandare la biografia a un editore in Italia e, in caso anche in Italia vi sia la stessa crisi dell'editoria, se non si possa pubblicarla su qualche rivista. Chiede se può inviargli qualche capitolo, affiché egli possa giudicare del valore dell'opera. Chiede scusa, si dichiara ammiratrice del suo talento e convinta che lo scrittore vorrà aiutare la figlia di Dostoevskij.
La lettera è inoltrata da Luigi Albertini che allega una sua lettera datata 28.II. su carta intestata del Corriere della Sera con la preghiera a d'Annunzio di risponderle, anche se non può aiutarla (la lettera di Albertini è pubblicata in: Franco Di Tizio, D'Annunzio e Albertini. Vent'anni di sodalizio, ed. Ianeri, Altino (CH), 2003, p. 419.


Ljubov' Fedorovna Dostoevskaja

DWORETZKY G. (G. Kyrdetzow) (Kirdecov Grigorij L'vovič (Dvoreckij, 1880-1938)
2 biglietti da visita + 1 lettera autografa in italiano da Venezia del 11.III.1910 su carta intestata (Hotel Bonvecchiati et Restaurant Venise), in cui l'autore si duole di non aver potuto aspettare l'arrivo di d'Annunzio a Milano, per godere della sua conoscenza, fatta così frettolosamente all'Hotel Cavour prima della sua partenza per Torino. Comunica che rimarrà a Venezia in marzo e in aprile e gli sarà grato, se potrà dargli qualche lieta notizia. Chiede se ricorda il tema della loro conversazione a Milano. Dà come indirizzo il fermo posta di Venezia. I biglietti da visita sono uguali a stampa con il nome Dworetzky G. (G. Kyrdetzow) e a mano l'indirizzo: Milano, via Felice Casati 10.

NATALJA KROSS DE GOLUBEFF (Natal'ja Kross Golub'eva, 1879-1941)
162 lettere + 296 telegrammi, sia in italiano che in francese, inviati tra il 1908 e il 1937. In allegato una busta contenente "Papiers de famille de Nathalie de Goloubev". La corrispondenza riguarda la lunga, intensa e complessa relazione di Natal'ja Kross Golubeva con d'Annunzio. Molte lettere sono firmate Donatella e indirizzate a Stelio, i due personaggi del Fuoco, di cui gli amanti avevano assunto il nome. Da una serie di documenti originali si possono ricostruire la data di nascita di Natal'ja Kross (26 agosto 1879), quella del suo matrimonio con Viktor Viktorovič Golub'ev (30.VIII.1900; tra i testimoni di nozze risulta Sergej Konstantinovič Makovskij), la data in cui le viene rilasciato il passaporto estero (agosto 1903). Natal'ja Cross tradusse in francese Forse che sì forse che no. Le lettere di d'Annunzio a lei sono pubblicate in: Lettere a Natalia de Goloubeff, a cura di A. Lombardinilo, Carabba, Lanciano 2005.

(DE) GOLUBEV VICTOR (Golub'ev Viktor Viktorovič)
2 lettere autografe in francese. Nella prima del 23 maggio (senza anno, senza luogo) ringrazia d'Annunzio del volumetto, arrivato quasi contemporaneamente alla lettera. Nella seconda da Parigi del 7 dicembre 1909 ringrazia per la lettera e parla di una traduzione (la moglie aveva tradotto in francese Forse che sì forse che no). Il 15 terrà un discorso all'Institut Psychologique, che si preannuncia una vera battaglia.

(DE) GOLUBEV VICTOR jr. (Toucha, figlio di Natalia e Viktor Golub'evy)
1 lettera autografa in francese del 29 novembre 1926 da Cagne s/mer, in cui  l'autore ricorda a d'Annunzio che si sono conosciuti e incontrati a Arcachon prima della Grande Guerra. Da quell'epoca ha avuto molte peripezie: è vissuto in Russia durante la guerra e fino alla rivoluzione, quando è tornato in Francia e ha vissuto con la madre a Meudon. Nel 1921 si è imbarcato e ha navigato per 2 anni; dal 1923 al 1925 è stato in America, quindi è tornato in Francia, sposato e felice; vive a Nizza dove lavora per la compagnia franco-belga Tours. Poichè gli serve il visto italiano, chiede una lettera per il consolato italiano.
Nella cartella De Golubeff Victor è allegata una foto, cfr. Lettere a Natalia de Goloubeff, a cura di A. Lombardinilo, Carabba, Lanciano 2005, pp. 79-80 e indice nomi.

GREGOIRE GOUREVITCH (Grigorij Gurevič)
1 lettera autografa in francese da Parigi, 50 rue des Ecoles (timbro postale 13.II,1925), inviata "de la part d'Ariane Scriabine, fille du compositeur Alexandre Scriabine, et de Grégoire Gourevitch, pianiste, diplomé du Conservatoire imperial russe". In occasione del decennale della morte di Skrjabin chiedono a d'Annunzio (hanno saputo che apprezzava la musica di Skrjabin) di pronunciare "une allocution sur Scriabine, avant le concert en sa memoire; le concert aura lieu dans la salle de l'ancien Conservatoire de Paris".

ILLYNE C. (Il'in C.)
1 lettera autografa in francese da Mosca del 23 settembre <1911>, in cui l'autore comunica di aver trasmesso la lettera di d'Annunzio a Vladimir Nemirovič-Dančenko (MChAT- Gazetnyj pereulok); precisa che il MChAT non ha osato interpretare le sue opere a causa delle differenze di interpretazione tra russi e italiani (i russi non hanno il temperamento ardente degli italiani); aggiunge che Nemirovič-Dančenko vorrebbe mettere in scena la Città morta e che in Russia studiano d'Annunzio a scuola. Nemirovič-Dančenko è molto felice che il poeta abbia onorato il teatro con una nuova pièce e lo incarica di riferirgli che dovrà avere il manoscritto non oltre marzo-aprile 1911, per preparare gli allestimenti. Precisa anche che per ottenere il 10% dei diritti deve sospendere la stampa dell'opera fino alla prima rappresentazione. Indirizzo di Il'in in Russia: Petrovskij Park, dom Orlova, Moskva.


Яковенко Борис Валентинович 
Boris Valentinovič Jakovenko
http://www.runivers.ru/philosophy/lib/authors/author106395/

JAKOVENKO BORIS (Jakovenko Boris, 1884-1949)
1 lettera autografa in italiano da Marienbad del 4.III. 1929, in cui si invita d'Annunzio a partecipare a un volume collettivo (cfr. Kallinikov) per il 60° compleanno di Maksim Gor'kij, organizzato da un gruppo di suoi ammiratori con Gruzd'ev suo biografo; si vuol dare a questa pubblicazione un carattere internazionale, al di sopra dei partiti. Gli organizzatori si sono rivolti a lui con la preghiera di trovare collaboratori italiani e lui chiede a d'Annunzio pagine inedite (la lettera è conservata nella cartella Gorkij insieme a Kallinikov).

KALLINIKOFF IOSIF (Kallinikov Fedorovič 1890-1934)
1 lettera autografa in francese da Praga del 6. III,1928 con l'invito a partecipare a una raccolta dedicata a Gor'kij, che dovrebbe uscire a Leningrado il 26 marzo in occasione del 60° anniversario dello scrittore.

MICHEL KACHOUK (impresario di Fedor Šaliapin)
1 biglietto autografo in francese da Parigi del 22.II.1932, in cui invia l'indirizzo di Šaljapin.

KIRDETZOV G. (cfr. Dworetzky)
1 lettera  circolare a stampa in italiano, in parte manoscritta, da Pietroburgo del 12.XII.1910 su carta intestata della rivista "Ogonek" con un questionario: cosa augurerebbe alla Russia per 1911? accenna al progetto per il Teatro di Mosca, che vorrebbe veder rinnovato.

KONSTANTINOVSKY EK.
1 lettera autografa in francese, inviata da Hôtel de l'Empire Lundi le 22 Juin, in cui invita D'Annunzio a prendere un the mercoledì alle 5 con lei e Barjansky.

HELENE DE KOZLOVSKY
1 lettera autografa in francese da Nizza del 19 agosto 1937 (futilità).

KUFFERLE DE VOLSKY RINALDO (Küfferle Rinaldo, 1903-1955)
1 lettera autografa in italiano da Lodi del febbraio 1922. "Mio divino Maestro! un profugo della rivoluzione russa, un doloroso figlio della nazione calpesta, la scongiura di voler scorrere queste righe <...> Costretto a lasciare per sempre Pietroburgo, giunsi povero in Italia, con la mamma e il babbo, perduto il nome e la ricchezza. Il 22 novembre del '17 appresi l'alfabeto italiano e mi diedi allo studio della lingua. Ci pervennero intanto notizie della casa saccheggiata, incendiata e delle statue abbattute...".

KUHN AMENDOLA EVA (Amendola Kuhn Eva, 1880-1961)
Numerose lunghe lettere autografe in italiano, spedite in gran parte da Roma, tra il 1919 e il 1921, che esplicitano un'esaltazione per la figura di d'Annunzio considerato un eroe e un conquistatore.
La cartella Amendola contiene anche un Appello al popolo per il 1° maggio 1919, datato Roma 4.V.19 firmato Africa; uno scritto dal titolo La Nuova Donna dedicato a "All'eroe poeta Gabriele D'Annunzio con animo grato e con fede"; uno scritto dal titolo Il grido d'angoscia e di fede di una donna italiana, firmato Africa e pubblicato su «L'Epoca» del 29 marzo 1919.


LOUKOMSKI GEORGES (Lukomskij Georgij Kreskent'evič, 1884-1952)
1 lett. autografa in francese da Parigi del 19.IX.1928 + 1 brochure a stampa su una sua opera.
Nella lettera confessa di essere un suo ammiratore dal 1900, da quando era in Russia "Conservateur de la Residence Imperiale Tsarskoe selo" e comprava libri di d'Annunzio per la famiglia imperiale. Dal 1918 risiede a Parigi, fa il letterato e il pittore; è anche storico d'arte (ha pubblicato studi su Palladio, Vignola, Veronese, con prefazione di Paul Valery). Ha realizzato disegni di varie località venete durante un viaggio a piedi negli anni 1920-23 (Treviso, Bassano, Schio, Fratta Polesine, Udine Rovigo). Chiede a d'Annunzio di scrivere qualche cosa su queste località da pubblicare in facsimile. Nella brochure è contenuta una nota su di lui e sulla sua opera: ha studiato all'Accademia di Belle arti di Pietroburgo e realizzato un'opera importante come storico e architetto.


Лукомский Г.К. Прогулки по старым кварталам Парижа/Текст и рис.


MAMONTOFF (DE)
2 lettere autografe in francese del 4 e 11 febbr. 1912 da Parigi, Bd. de Port Royal.
Nella prima lettera propone a d'Annunzio d'incontrarsi; nella seconda gli chiede una risposta definitiva sull'edizione della sua opera in Russia (evidentementente nel primo incontro gli espone il progetto).
La cartella "Mamantoff (de)" contiene un appunto a matita verde (forse attribuibile a d'Annunzio) con la scritta "Martedì Mamantoff dalle 11 alle 12", e una lettera in russo di Vsevolod Mejerchol'd da Mosca del 26 ottobre 1912, qui riportata:
"Милостивый Государь, я получил Ваше любезное письмо с предложением поставить на сцене Вашу новую пьесу. Познакомившись с сценарием "Пизанеллы", я почувствовал себя увлеченным возможностью принять участие в сценическом воплощении той красоты, которая светится в Вашем произведении.
Это и побуждает меня согласиться на предложение большого поэта.
Всеволод Мейерхольд
Прошу Вас извинить меня за мой немного запоздалый ответ, но мне не был известен Ваш адрес. Театральная площадь, 2, кв. 18.

MINSKIJ NIKOLAJ (Minskij Nikolaj - Vilenkin)
2 biglietti da visita e la trascrizione di una poesia (Paris, 32 George Sand, 15.IV. 1912).
Su un biglietto da visita "N. Minsky correspondant du Journal «Outro Rossii», «Le Matin russe» de Moscou" è scritto: "en présentant ses hommages affectuex a M. d'Annunzio, se permêt de lui rappeler qu'il attend toujors sa lettre pour écrire à M. Stanislavsky. 19 juin 1914".
La poesia autografa dedicata a d'Annunzio, Sonnet d'une sonnette, è scritta  in forma di sonetto classico (2 quartine e 2 terzine) ed inizia così: "De trois volcans, vivants qu'Italie offre aux cieux, le Vesuve est le plus ardent dans sa colère, le plus fier c'est l'Etna dans sa tristesse altère, et le DANNUNZIO est le plus Glorieux)".

MOURAVIEFF NICOLAS (Murav'ev Nikolaj)
2 lettere autografe in francese. Nella prima del 14.V.1911 da Parigi chiede due poltrone per la prova generale del S. Sebastien del 20 maggio. Nella seconda del 23.V.1911 da Londra ringrazia e esprime ammirazione per l'opera. Si firma come Hermite delle Forbici.

MIROFF KROTKI
1 lettera autografa in francese da Assisi del 10.III.24, in cui comunica di essere un "ancien prof. d'université", autore di molte opere, emigré, non appartenente a nessun partito o religione, ha la moglie malata e chiede aiuto.

NOVIKOFF SERGIO (Novikov Sergej)
1 lettera autografa in italiano da Roma del 6 gennaio 1930, con la richiesta di autorizzarlo a pubblicare presso la Casa editrice fratelli de Santis di Roma una romanza da lui composta sui versi di d'Annunzio: "O falce di luna calante". La lettera è spedita a d'Annunzio da Fulco Ruffo di Calabria che definisce Sergej Novikov "un vecchio amico di casa" che ha studiato musica con Van Westerhaut, compositore napoletano, e con il prof. D'Arienzo, già direttore del Conservatorio di S. Pietro a Maiello a Napoli.

PAVLOVA TAT'JANA (Pavlova Tat'jana, 1890-1975)
4 telegrammi in italiano.
Il primo inviato il 14.12.1923; "Primo pensiero arrivando Brescia mandare sincero saluto grande poeta che sono abituata ammirare nella mia prima patria Russia. Sempre mi preparo recitare sue grandi opere. Tatiana Pavlova".
Il secondo inviato il 23.12.1923: "Con tutta stima verso grand'uomo non posso non permettermi dirle che non avrei mai aspettato quello che è accaduto. Non sono offesa come donna ma come attrice stanca del lavoro invitata da lei da un'altra città per essere così maltrattata. Mi scusi signore e creda che nella mia patria un caso simile non potrebbe avvenire neanche verso un uomo straniero.Tatiana Pavlova".
Il terzo inviato il 1.10.30: "che Dio un giorno le dia tutta la gioia che Ella mi ha donato profondamente un inchino ringraziando. Tatiana Pavlova".
Il quarto inviato il 24.12.34: "I Vostri doni mi hanno riempito le mani e l'animo. stop Vi sono grata per sempre. Tat. Pavl.".

PERWOUKHINE MICHELE (Pervuchin Michail, 1870-1928)
1 lettera autografa in italiano da Roma del 18.VII.1910, in cui comunica di aver ricevuto dalla sua redazione di via di Ripetta 41 una lettera per lui che gli spedisce (fuori d'Italia) ed invia saluti. In allegato una lettera di Blagov e un biglietto da visita di Pervuchin.

POLJAKOFF Battista (Poljakov)
2 lettere autografe in italiano da Parigi, novembre 1913. Appresa la notizia dell'arrivo a Parigi di d'Annunzio, si rivolge a lui per chiedergli aiuto: 20 franchi per le spese di viaggio per Monte Carlo, dove è stato ingaggiato all'orchestra del Café de Paris, e dà notizie di sé: è figlio di un russo e di madre italiana, violinista, emigrato, si trova in difficoltà e vuole aiutare la vecchia madre. In allegato un biglietto in francese del direttore d'orchestra, datato Lille 7.11.1913, che certifica che Poljakov è stato ingaggiato come primo violino solista al Café de Paris dal 1 genn. 1912 al 1 nov. 1913; aggiunge lodi su di lui.

POLITOWSKI Sergio (Politkovskij Sergej)
1 lettera autografa in francese da Revel' (Estonia) del 17.I.1924, in cui l'autore comunica di essere capitano di vascello della marina russa, di essere stato nel 1908 luogotenente di vascello sul "Bogatyr'" e che è la seconda volta che gli scrive (alla prima lettera non ha avuto risposta); nel 1908 ha anche partecipato ai soccorsi della popolazione di Messina. Allega foto del diploma del Ministero italiano per il soccorso.

REPINA Wera (Repina Vera Il'iinična)
1 lettera autografa in francese dalla Finlandia (Helsingfors, Kuokkala, Penati) del 11 nov 1933. Comunica che facendo ordine nella biblioteca del padre ha trovato i libri di d'Annunzio e ha pensato di scrivergli. In casa si trova un dipinto a olio del padre raffigurante il Vesuvio. Se vuole acquistarlo, lo cede a buon mercato. È sola a Penati, dove nel giardino c'è la tomba del padre. Invia saluti ed espressioni di stima e ammirazione.

RUBINSTEIN IDA (Rubinštejn Ida, 1883-1960)
67 lettere, 155 telegrammi, 3 cartoncini, inviati tra il 1910 e il 1935. Come segnala il suo biografo Jacques Depaulis la corrispondenza si dirada a partire dal 1931 (J. Depaulis, Ida Rubinstein. Une inconnue jadis célèbre, Honoré Champion Editeur, Paris 1995, p. 486).

SAPELNIKOV WASSILII (Sapelnikov Vasilij, 1867-1941)
1 lettera autografa in francese da Nizza del 9.X.1930. Sono i ricordi del 1907 a Firenze che spingono l'autore a scrivere a d'Annunzio, per comunicargli che ha intenzione di trasferirsi a Milano e, avendo avuto la dimostrazione della sua bontà durante la giornata passata nella sua villa, gli chiede una lettera di raccomandazione per una delle persone più competenti di musica a Milano, il conte Castelbarco o il duca Visconti di Modrone. Conserva il libro di d'Annunzio con la lusinghiera dedica e gli invia omaggi e segni di ammirazione. In allegato un articolo sul suo ultimo concerto, un biglietto da visita con l'indirizzo di Nizza e 2 ritagli di giornali.

SCHLEIFFER NICOLAS (Šleifer Nikolaj, 1864-1940)

1 lettera autografa in francese da Roma (10, via Antonio Musa) del 2 marzo 1933. Sulla cartella è indicato erroneamente il nome Michele invece di Nicolas.

SUKENNIKOW M. (Sukennikov Michail Aleksandrovič)
1 lettera dattiloscritta in tedesco da Berlino del giugno 1926. Invia a d'Annunzio in allegato una pagina del suo romanzo in versi Fedor Volgin, una strofa del quale è dedicata al Fuoco (allegata pagina del testo con la strofa XV, dove si ripete più volte "ogon'" e che inizia con "Oktjabr'... rukoju čej to čutkoj") e lo prega di accettare questi versi come un omaggio al sua fama.

TROUBETZKOY GIORGIO (Trubeckoj Georgij principe, 1866-1926)
3 lettere autografe (una in italiano e due in francese) e un biglietto in francese.
Nella prima (s.d. e s.l., ma Parigi 1911), inviata dall'Hotel Astoria, invita D'Annunzio a pranzo al Ritz (ci sarà anche la marchesa Casati); comunica che partiranno il 27 per New York e crede che Paul vorrà parlargli a proposito del levriero.
Nella seconda (s.d. e s.l., ma Parigi 1911) si rammarica di averlo atteso invano (la cameriera non gli ha detto che c'era anche la marchesa Casati al ballo?).
Nella terza da Diano Marina del 14 XI.1927 rievoca una conferenza di d'Annunzio di 15 anni prima a Bergamo, dove allora risiedeva con suo padre ed esprime il desiderio di parlargli.
Nel bigliettino c'è l'invito a cenare insieme al Ritz.

TROUBETZKOY PAUL (Trubeckoj Pavel Petrovič, 1866-1938)
2 lettere autografe in italiano, 1 cartolina, 1 biglietto da visita, 1 foto e 1 biglietto d'invito.
Nella prima lettera del 19 maggio 1911 (senza luogo, ma Parigi) sollecita un palco al Teatro Chatelet per la prova generale (S. Sebastien), a cui tiene moltissimo. Chiede a d'Annunzio. quando può andare da lui a "subire una colazione vegetariana".
Nella seconda lettera da Villa Ada Ghiffa (Lago Maggiore) del settembre 1914 (non scrive 1913, perché era superstizioso), comuncia che sono al lago e sperano in una sua visita. Non ha ancora ritoccato in cera il levriero e appena arriverà a Parigi lo farà subito fondere. Saranno a Parigi in novembre e saranno felici di assistere al suo nuovo dramma. Il suo indirizzo è Suna per Cabianca. Se l'avvisa del suo arrivo, andranno a prenderlo in automobile alla stazione. Il levriero cui si allude nella lettera è probabilmente, secondo Grioni, quello che compare nel ritratto della Marchesa Casati Stampa.
Nella cartolina da Bonn del 28.V.1911 comuncia di essere a Bonn, dove lo hanno invitato per fare una scultura di Beethoven. Esprime suo entusiasmo per il S. Sebastien. Sarà di ritorno a Parigi la prossima domenica e spera di vederlo presto e che non abbia dimenticato la promessa di andare a colazione insieme.
La foto è di una sua scultura (simbolo della Pace) e raffigura una donna con il braccio teso, appoggiata su un globo; sul retro un breve messaggio, datato 11 febbraio (1934, indicazione di Grioni) con saluti da Milano e notizie della partenza per l'Egitto; aggiunge indirizzo sia di Cabianca che di Milano, via Fatebenefratelli.
Biglietto da visita a stampa: Prince Paul Troubetzkoy, 14, rue Pierret, Neuilly tel 16-41 Neuilly/ Lago Maggiore Suna, Villa Cabianca.
Invito a stampa per una mostra personale che avrà luogo il 28 aprile (1935) presso la galleria G. Casari, piazza V. Veneto a Bergamo, con elenco opere esposte (tra cui una scultura di D'Annunzio) e tra i quadri un ritratto di Tolstoj. Questo materiale è pubblicato da John Grioni in Storia di un'amicizia: D'annunzio e Troubetzkoy, «Nuovi Quaderni del Vittoriale» 1995, Milano, Electa, pp. 133-145.

TUMANOFF EUGENIA (Tumanoff Evgenija, 1888-?)
 1 lettera autografa in italiano senza inizio da Quinto al Mare (s.d., ma 1921 o 1922), in cui esorta d'Annunzio a insorgere a Genova contro i bolscevichi.

VOROVSKIJ V. (Vorovskij Vaclav, 1871-1923)
1 lettera autografa in italiano a De Sisa Miklos (cartella di Sisa Miklos) da Roma il 6.III.1921: è la risposta a una lett di Miklos, in cui questi gli proponeva di invitare d'Annunzio. a interessarsi delle sorti del popolo russo (epidemia e carestia).

MATERIALI VARI
A. 1 cartella Russia contenente:
1) copia di dattiloscritto, trad dal russo in italiano: il Commissario del popolo per gli affari internazionali rende noto che secondo l'accordo preliminare Italo-russo firmato a Roma il 26.XII.1921, a tutti gli italiani, compresi i nativi delle provincie annesse, che si trovano in Russia, deve immediatamente essere permesso di tornare in patria (seguono modalità dettagliate per il rimpatrio). Belobrodoff (Mosca, febbraio 1922);
2) copia di una lettera in francese della Délégation Economique en Italie della Rep. Soc. Fed. Sovet. Ru., datata 18 novembre 1921, in cui si rende noto al Ministero degli Esteri italiano la comunicazione dell'invio in Russia della missione di Virgilio Ceccato, incaricato della ricerca e rimpatrio degli ex-prigionieri di guerra d'origine tridentina; nel documento si dichiara incomprensibile e anormale che il Governo italiano che si era riservato il diritto di inviare una propria delegazione in Russia, da più di 9 mesi non abbia fatto nulla. "Cette répugnance à l'envoi d'une Mission responsable, soulignée par la facilitation du voyage à des personalités ou des groups irrésponsables comme dans le cas de M. Boggiano-Pico ou de M. Ceccato, incite le Gouv. russe à une certaine retenue à l'égard de ces voyages et fait qu'il a décidé de s'abstenir à l'avenir de les admettre en Russie". La questione del rimpatrio dovrà pertanto essere risolta dall'invio di una delegazione economica italiana, simile a quella russa a Roma, dotata di tutte le immunità e facilitazioni (Prot. n° 1239/102);
3) altri documenti sempre sulla questione del rimpatrio degli italiani.
B. 2 cartella Russia contenente:
1 lettera autografa in italiano del 2.II.1922 "verso gli ultimi decenni", Mitt. Silvia Debeux (appello per i bambini russi affamati);
1 lettera autografa in italiano da Torino del 3.IX.1921. "Comandante, abbiamo saputo della Sua prima offerta al Com. pro affamati russi... verremo a Brescia con 2 apparecchi a Sua disposizione per eventualità lancio aereo..." (mitt.: gruppo di legionari /Bacula, Bonino/);
1 lettera dattiloscritta in italiano da Vienna del 15 VII.1923 (sempre Com. pro affamati russi);
1 dattiloscritto in italiano di 7 pp. dal titolo La Russia com'è (nov-dic 1923), in cui si denuncia la realtà sovietica e l'opportunismo occidentale che fa riconoscimenti e accordi, senza conoscere o volere sapere la vera situazione. Si conclude con un Bilancio di una settimana sovietista (23-30 novembre 1923), dove parla di perquisizioni a monasteri e di altre brutalità antireligiose, in violazione degli accordi internazionali. Sul retro dell'ultima pagina, a matita blu, "Perché il Poeta "Vigile" della Gens Italica "sappia" - mentre si mercanteggia con la turba Tartara! Niente cerimonie - in lapis turchino - giornalisticamente firmato "Urbs";
1 manoscritto in russo di 3 pp. dal titolo Ave Lenin (Pamjati proletarskogo inkvizitora) che inizia con "Kreml' oblit lunnym svetom...".

 
Scheda aggiornata al 15 novembre 2020

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