KALLINIKOFF IOSIF (Kallinikov Fedorovič 1890-1934)
1 lettera autografa in francese da Praga del 6. III,1928 con l'invito a partecipare a una raccolta dedicata a Gor'kij, che dovrebbe uscire a Leningrado il 26 marzo in occasione del 60° anniversario dello scrittore.
MICHEL KACHOUK (impresario di Fedor Šaliapin)
1 biglietto autografo in francese da Parigi del 22.II.1932, in cui invia l'indirizzo di Šaljapin.
KIRDETZOV G. (cfr. Dworetzky)
1 lettera circolare a stampa in italiano, in parte manoscritta, da Pietroburgo del 12.XII.1910 su carta intestata della rivista "Ogonek" con un questionario: cosa augurerebbe alla Russia per 1911? accenna al progetto per il Teatro di Mosca, che vorrebbe veder rinnovato.
KONSTANTINOVSKY EK.
1 lettera autografa in francese, inviata da Hôtel de l'Empire Lundi le 22 Juin, in cui invita D'Annunzio a prendere un the mercoledì alle 5 con lei e Barjansky.
HELENE DE KOZLOVSKY
1 lettera autografa in francese da Nizza del 19 agosto 1937 (futilità).
KUFFERLE DE VOLSKY RINALDO (Küfferle Rinaldo, 1903-1955)
1 lettera autografa in italiano da Lodi del febbraio 1922. "Mio divino Maestro! un profugo della rivoluzione russa, un doloroso figlio della nazione calpesta, la scongiura di voler scorrere queste righe <...> Costretto a lasciare per sempre Pietroburgo, giunsi povero in Italia, con la mamma e il babbo, perduto il nome e la ricchezza. Il 22 novembre del '17 appresi l'alfabeto italiano e mi diedi allo studio della lingua. Ci pervennero intanto notizie della casa saccheggiata, incendiata e delle statue abbattute...".
KUHN AMENDOLA EVA (Amendola Kuhn Eva, 1880-1961)
Numerose lunghe lettere autografe in italiano, spedite in gran parte da Roma, tra il 1919 e il 1921, che esplicitano un'esaltazione per la figura di d'Annunzio considerato un eroe e un conquistatore.
La cartella Amendola contiene anche un Appello al popolo per il 1° maggio 1919, datato Roma 4.V.19 firmato Africa; uno scritto dal titolo La Nuova Donna dedicato a "All'eroe poeta Gabriele D'Annunzio con animo grato e con fede"; uno scritto dal titolo Il grido d'angoscia e di fede di una donna italiana, firmato Africa e pubblicato su «L'Epoca» del 29 marzo 1919.
LOUKOMSKI GEORGES (Lukomskij Georgij Kreskent'evič, 1884-1952)
1 lett. autografa in francese da Parigi del 19.IX.1928 + 1 brochure a stampa su una sua opera.
Nella lettera confessa di essere un suo ammiratore dal 1900, da quando era in Russia "Conservateur de la Residence Imperiale Tsarskoe selo" e comprava libri di d'Annunzio per la famiglia imperiale. Dal 1918 risiede a Parigi, fa il letterato e il pittore; è anche storico d'arte (ha pubblicato studi su Palladio, Vignola, Veronese, con prefazione di Paul Valery). Ha realizzato disegni di varie località venete durante un viaggio a piedi negli anni 1920-23 (Treviso, Bassano, Schio, Fratta Polesine, Udine Rovigo). Chiede a d'Annunzio di scrivere qualche cosa su queste località da pubblicare in facsimile. Nella brochure è contenuta una nota su di lui e sulla sua opera: ha studiato all'Accademia di Belle arti di Pietroburgo e realizzato un'opera importante come storico e architetto.
MAMONTOFF (DE)
2 lettere autografe in francese del 4 e 11 febbr. 1912 da Parigi, Bd. de Port Royal.
Nella prima lettera propone a d'Annunzio d'incontrarsi; nella seconda gli chiede una risposta definitiva sull'edizione della sua opera in Russia (evidentementente nel primo incontro gli espone il progetto).
La cartella "Mamantoff (de)" contiene un appunto a matita verde (forse attribuibile a d'Annunzio) con la scritta "Martedì Mamantoff dalle 11 alle 12", e una lettera in russo di Vsevolod Mejerchol'd da Mosca del 26 ottobre 1912, qui riportata:
"Милостивый Государь, я получил Ваше любезное письмо с предложением поставить на сцене Вашу новую пьесу. Познакомившись с сценарием "Пизанеллы", я почувствовал себя увлеченным возможностью принять участие в сценическом воплощении той красоты, которая светится в Вашем произведении.
Это и побуждает меня согласиться на предложение большого поэта.
Всеволод Мейерхольд
Прошу Вас извинить меня за мой немного запоздалый ответ, но мне не был известен Ваш адрес. Театральная площадь, 2, кв. 18.
MINSKIJ NIKOLAJ (Minskij Nikolaj - Vilenkin)
2 biglietti da visita e la trascrizione di una poesia (Paris, 32 George Sand, 15.IV. 1912).
Su un biglietto da visita "N. Minsky correspondant du Journal «Outro Rossii», «Le Matin russe» de Moscou" è scritto: "en présentant ses hommages affectuex a M. d'Annunzio, se permêt de lui rappeler qu'il attend toujors sa lettre pour écrire à M. Stanislavsky. 19 juin 1914".
La poesia autografa dedicata a d'Annunzio, Sonnet d'une sonnette, è scritta in forma di sonetto classico (2 quartine e 2 terzine) ed inizia così: "De trois volcans, vivants qu'Italie offre aux cieux, le Vesuve est le plus ardent dans sa colère, le plus fier c'est l'Etna dans sa tristesse altère, et le DANNUNZIO est le plus Glorieux)".
MOURAVIEFF NICOLAS (Murav'ev Nikolaj)
2 lettere autografe in francese. Nella prima del 14.V.1911 da Parigi chiede due poltrone per la prova generale del S. Sebastien del 20 maggio. Nella seconda del 23.V.1911 da Londra ringrazia e esprime ammirazione per l'opera. Si firma come Hermite delle Forbici.
MIROFF KROTKI
1 lettera autografa in francese da Assisi del 10.III.24, in cui comunica di essere un "ancien prof. d'université", autore di molte opere, emigré, non appartenente a nessun partito o religione, ha la moglie malata e chiede aiuto.
NOVIKOFF SERGIO (Novikov Sergej)
1 lettera autografa in italiano da Roma del 6 gennaio 1930, con la richiesta di autorizzarlo a pubblicare presso la Casa editrice fratelli de Santis di Roma una romanza da lui composta sui versi di d'Annunzio: "O falce di luna calante". La lettera è spedita a d'Annunzio da Fulco Ruffo di Calabria che definisce Sergej Novikov "un vecchio amico di casa" che ha studiato musica con Van Westerhaut, compositore napoletano, e con il prof. D'Arienzo, già direttore del Conservatorio di S. Pietro a Maiello a Napoli.
PAVLOVA TAT'JANA (Pavlova Tat'jana, 1890-1975)
4 telegrammi in italiano.
Il primo inviato il 14.12.1923; "Primo pensiero arrivando Brescia mandare sincero saluto grande poeta che sono abituata ammirare nella mia prima patria Russia. Sempre mi preparo recitare sue grandi opere. Tatiana Pavlova".
Il secondo inviato il 23.12.1923: "Con tutta stima verso grand'uomo non posso non permettermi dirle che non avrei mai aspettato quello che è accaduto. Non sono offesa come donna ma come attrice stanca del lavoro invitata da lei da un'altra città per essere così maltrattata. Mi scusi signore e creda che nella mia patria un caso simile non potrebbe avvenire neanche verso un uomo straniero.Tatiana Pavlova".
Il terzo inviato il 1.10.30: "che Dio un giorno le dia tutta la gioia che Ella mi ha donato profondamente un inchino ringraziando. Tatiana Pavlova".
Il quarto inviato il 24.12.34: "I Vostri doni mi hanno riempito le mani e l'animo. stop Vi sono grata per sempre. Tat. Pavl.".
PERWOUKHINE MICHELE (Pervuchin Michail, 1870-1928)
1 lettera autografa in italiano da Roma del 18.VII.1910, in cui comunica di aver ricevuto dalla sua redazione di via di Ripetta 41 una lettera per lui che gli spedisce (fuori d'Italia) ed invia saluti. In allegato una lettera di Blagov e un biglietto da visita di Pervuchin.
POLJAKOFF Battista (Poljakov)
2 lettere autografe in italiano da Parigi, novembre 1913. Appresa la notizia dell'arrivo a Parigi di d'Annunzio, si rivolge a lui per chiedergli aiuto: 20 franchi per le spese di viaggio per Monte Carlo, dove è stato ingaggiato all'orchestra del Café de Paris, e dà notizie di sé: è figlio di un russo e di madre italiana, violinista, emigrato, si trova in difficoltà e vuole aiutare la vecchia madre. In allegato un biglietto in francese del direttore d'orchestra, datato Lille 7.11.1913, che certifica che Poljakov è stato ingaggiato come primo violino solista al Café de Paris dal 1 genn. 1912 al 1 nov. 1913; aggiunge lodi su di lui.
POLITOWSKI Sergio (Politkovskij Sergej)
1 lettera autografa in francese da Revel' (Estonia) del 17.I.1924, in cui l'autore comunica di essere capitano di vascello della marina russa, di essere stato nel 1908 luogotenente di vascello sul "Bogatyr'" e che è la seconda volta che gli scrive (alla prima lettera non ha avuto risposta); nel 1908 ha anche partecipato ai soccorsi della popolazione di Messina. Allega foto del diploma del Ministero italiano per il soccorso.
REPINA Wera (Repina Vera Il'iinična)
1 lettera autografa in francese dalla Finlandia (Helsingfors, Kuokkala, Penati) del 11 nov 1933. Comunica che facendo ordine nella biblioteca del padre ha trovato i libri di d'Annunzio e ha pensato di scrivergli. In casa si trova un dipinto a olio del padre raffigurante il Vesuvio. Se vuole acquistarlo, lo cede a buon mercato. È sola a Penati, dove nel giardino c'è la tomba del padre. Invia saluti ed espressioni di stima e ammirazione.
RUBINSTEIN IDA (Rubinštejn Ida, 1883-1960)
67 lettere, 155 telegrammi, 3 cartoncini, inviati tra il 1910 e il 1935. Come segnala il suo biografo Jacques Depaulis la corrispondenza si dirada a partire dal 1931 (J. Depaulis, Ida Rubinstein. Une inconnue jadis célèbre, Honoré Champion Editeur, Paris 1995, p. 486).
SAPELNIKOV WASSILII (Sapelnikov Vasilij, 1867-1941)
1 lettera autografa in francese da Nizza del 9.X.1930. Sono i ricordi del 1907 a Firenze che spingono l'autore a scrivere a d'Annunzio, per comunicargli che ha intenzione di trasferirsi a Milano e, avendo avuto la dimostrazione della sua bontà durante la giornata passata nella sua villa, gli chiede una lettera di raccomandazione per una delle persone più competenti di musica a Milano, il conte Castelbarco o il duca Visconti di Modrone. Conserva il libro di d'Annunzio con la lusinghiera dedica e gli invia omaggi e segni di ammirazione. In allegato un articolo sul suo ultimo concerto, un biglietto da visita con l'indirizzo di Nizza e 2 ritagli di giornali.
SCHLEIFFER NICOLAS (Šleifer Nikolaj, 1864-1940)
1 lettera autografa in francese da Roma (10, via Antonio Musa) del 2 marzo 1933. Sulla cartella è indicato erroneamente il nome Michele invece di Nicolas.
SUKENNIKOW M. (Sukennikov Michail Aleksandrovič)
1 lettera dattiloscritta in tedesco da Berlino del giugno 1926. Invia a d'Annunzio in allegato una pagina del suo romanzo in versi Fedor Volgin, una strofa del quale è dedicata al Fuoco (allegata pagina del testo con la strofa XV, dove si ripete più volte "ogon'" e che inizia con "Oktjabr'... rukoju čej to čutkoj") e lo prega di accettare questi versi come un omaggio al sua fama.
TROUBETZKOY GIORGIO (Trubeckoj Georgij principe, 1866-1926)
3 lettere autografe (una in italiano e due in francese) e un biglietto in francese.
Nella prima (s.d. e s.l., ma Parigi 1911), inviata dall'Hotel Astoria, invita D'Annunzio a pranzo al Ritz (ci sarà anche la marchesa Casati); comunica che partiranno il 27 per New York e crede che Paul vorrà parlargli a proposito del levriero.
Nella seconda (s.d. e s.l., ma Parigi 1911) si rammarica di averlo atteso invano (la cameriera non gli ha detto che c'era anche la marchesa Casati al ballo?).
Nella terza da Diano Marina del 14 XI.1927 rievoca una conferenza di d'Annunzio di 15 anni prima a Bergamo, dove allora risiedeva con suo padre ed esprime il desiderio di parlargli.
Nel bigliettino c'è l'invito a cenare insieme al Ritz.
TROUBETZKOY PAUL (Trubeckoj Pavel Petrovič, 1866-1938)
2 lettere autografe in italiano, 1 cartolina, 1 biglietto da visita, 1 foto e 1 biglietto d'invito.
Nella prima lettera del 19 maggio 1911 (senza luogo, ma Parigi) sollecita un palco al Teatro Chatelet per la prova generale (S. Sebastien), a cui tiene moltissimo. Chiede a d'Annunzio. quando può andare da lui a "subire una colazione vegetariana".
Nella seconda lettera da Villa Ada Ghiffa (Lago Maggiore) del settembre 1914 (non scrive 1913, perché era superstizioso), comuncia che sono al lago e sperano in una sua visita. Non ha ancora ritoccato in cera il levriero e appena arriverà a Parigi lo farà subito fondere. Saranno a Parigi in novembre e saranno felici di assistere al suo nuovo dramma. Il suo indirizzo è Suna per Cabianca. Se l'avvisa del suo arrivo, andranno a prenderlo in automobile alla stazione. Il levriero cui si allude nella lettera è probabilmente, secondo Grioni, quello che compare nel ritratto della Marchesa Casati Stampa.
Nella cartolina da Bonn del 28.V.1911 comuncia di essere a Bonn, dove lo hanno invitato per fare una scultura di Beethoven. Esprime suo entusiasmo per il S. Sebastien. Sarà di ritorno a Parigi la prossima domenica e spera di vederlo presto e che non abbia dimenticato la promessa di andare a colazione insieme.
La foto è di una sua scultura (simbolo della Pace) e raffigura una donna con il braccio teso, appoggiata su un globo; sul retro un breve messaggio, datato 11 febbraio (1934, indicazione di Grioni) con saluti da Milano e notizie della partenza per l'Egitto; aggiunge indirizzo sia di Cabianca che di Milano, via Fatebenefratelli.
Biglietto da visita a stampa: Prince Paul Troubetzkoy, 14, rue Pierret, Neuilly tel 16-41 Neuilly/ Lago Maggiore Suna, Villa Cabianca.
Invito a stampa per una mostra personale che avrà luogo il 28 aprile (1935) presso la galleria G. Casari, piazza V. Veneto a Bergamo, con elenco opere esposte (tra cui una scultura di D'Annunzio) e tra i quadri un ritratto di Tolstoj. Questo materiale è pubblicato da John Grioni in Storia di un'amicizia: D'annunzio e Troubetzkoy, «Nuovi Quaderni del Vittoriale» 1995, Milano, Electa, pp. 133-145.
TUMANOFF EUGENIA (Tumanoff Evgenija, 1888-?)
1 lettera autografa in italiano senza inizio da Quinto al Mare (s.d., ma 1921 o 1922), in cui esorta d'Annunzio a insorgere a Genova contro i bolscevichi.
VOROVSKIJ V. (Vorovskij Vaclav, 1871-1923)
1 lettera autografa in italiano a De Sisa Miklos (cartella di Sisa Miklos) da Roma il 6.III.1921: è la risposta a una lett di Miklos, in cui questi gli proponeva di invitare d'Annunzio. a interessarsi delle sorti del popolo russo (epidemia e carestia).
MATERIALI VARI
A. 1 cartella Russia contenente:
1) copia di dattiloscritto, trad dal russo in italiano: il Commissario del popolo per gli affari internazionali rende noto che secondo l'accordo preliminare Italo-russo firmato a Roma il 26.XII.1921, a tutti gli italiani, compresi i nativi delle provincie annesse, che si trovano in Russia, deve immediatamente essere permesso di tornare in patria (seguono modalità dettagliate per il rimpatrio). Belobrodoff (Mosca, febbraio 1922);
2) copia di una lettera in francese della Délégation Economique en Italie della Rep. Soc. Fed. Sovet. Ru., datata 18 novembre 1921, in cui si rende noto al Ministero degli Esteri italiano la comunicazione dell'invio in Russia della missione di Virgilio Ceccato, incaricato della ricerca e rimpatrio degli ex-prigionieri di guerra d'origine tridentina; nel documento si dichiara incomprensibile e anormale che il Governo italiano che si era riservato il diritto di inviare una propria delegazione in Russia, da più di 9 mesi non abbia fatto nulla. "Cette répugnance à l'envoi d'une Mission responsable, soulignée par la facilitation du voyage à des personalités ou des groups irrésponsables comme dans le cas de M. Boggiano-Pico ou de M. Ceccato, incite le Gouv. russe à une certaine retenue à l'égard de ces voyages et fait qu'il a décidé de s'abstenir à l'avenir de les admettre en Russie". La questione del rimpatrio dovrà pertanto essere risolta dall'invio di una delegazione economica italiana, simile a quella russa a Roma, dotata di tutte le immunità e facilitazioni (Prot. n° 1239/102);
3) altri documenti sempre sulla questione del rimpatrio degli italiani.
B. 2 cartella Russia contenente:
1 lettera autografa in italiano del 2.II.1922 "verso gli ultimi decenni", Mitt. Silvia Debeux (appello per i bambini russi affamati);
1 lettera autografa in italiano da Torino del 3.IX.1921. "Comandante, abbiamo saputo della Sua prima offerta al Com. pro affamati russi... verremo a Brescia con 2 apparecchi a Sua disposizione per eventualità lancio aereo..." (mitt.: gruppo di legionari /Bacula, Bonino/);
1 lettera dattiloscritta in italiano da Vienna del 15 VII.1923 (sempre Com. pro affamati russi);
1 dattiloscritto in italiano di 7 pp. dal titolo La Russia com'è (nov-dic 1923), in cui si denuncia la realtà sovietica e l'opportunismo occidentale che fa riconoscimenti e accordi, senza conoscere o volere sapere la vera situazione. Si conclude con un Bilancio di una settimana sovietista (23-30 novembre 1923), dove parla di perquisizioni a monasteri e di altre brutalità antireligiose, in violazione degli accordi internazionali. Sul retro dell'ultima pagina, a matita blu, "Perché il Poeta "Vigile" della Gens Italica "sappia" - mentre si mercanteggia con la turba Tartara! Niente cerimonie - in lapis turchino - giornalisticamente firmato "Urbs";
1 manoscritto in russo di 3 pp. dal titolo Ave Lenin (Pamjati proletarskogo inkvizitora) che inizia con "Kreml' oblit lunnym svetom...".