Il vero nome è Lev (Lejba) Dvoržeckij o Dvoreckij. Vive in Italia prima del 1906, studia legge a Roma. Per un periodo insegna russo alla Berlitz School di Torino. Nel 1906 è corrispondente per l’«Avanti!» da San Pietroburgo, da dove invia numerosi articoli sulla rivoluzione russa firmandosi H. Kyrdetzow. In settembre, quando sembra che sia stato arrestato a San Pietroburgo, il giornale pubblica queste informazioni sul suo conto: "Il suo vero nome è J.E. Fitz-Patrick, di origine irlandese, suddito inglese, vivente a Pietroburgo col passaporto dell’Ambasciata dell’Inghilterra. Egli non è quindi suddito russo e non può essere arrestato… abbiamo telegrafato all’ambasciata inglese a Pietroburgo, ma occorre la solidarietà e la protesta di tutta la stampa internazionale" (Schermaglie di rivoluzione. Il corrispondente dell’“Avanti!” arrestato a Pietroburgo. «Avanti!», 18 settembre 1906, p. 1).
Liberato in circostanze misteriose, su cui raccoglie informazioni l’ambasciatore italiano in Russia Giulio Melegari (ASMAE. P, 1891-1916. B. 728. F. Calvino, Caffi, Levine), torna a scrivere per l’«Avanti!». Dal 1906 al 1910 è spesso in Italia: nel 1908 è a Roma, dove Boris Zajcev racconta di averlo incontrato e di avergli prestato del denaro (Dalekoe, Washington 1965, p. 161); nel 1910 conosce Gabriele D’Annunzio a Milano, gli scrive una lettera da Venezia da cui si evince che risiede tra Milano, Torino e Venezia. Nello stesso periodo traduce una serie di libri italiani in russo, tra cui il volume di Arturo Labriola, Reformizm i sindakalizm (Sankt-Peterburg, Šipovnik, 1907, con introduzione dell’autore e postfazione di Anatolij Lunačarskij).
Dal 1910 e durante la Prima guerra mondiale è corrispondente da Copenhagen di «Birževye vedomosti», prima del 1917 collabora con l’Enciclopedia ebraica e «Russkaja Volja». Nel 1918 lascia la Russia, vive in Danimarca e Cecoslovacchia, nell’estate 1919 si trasferisce a Revel’, dove dirige l’ufficio per la stampa e la propaganda del governo antibolscevico di Nikolaj Judenič, ed è redattore insieme ad Aleksandr Kuprin di «Svobodnaja Rossija», che in seguito prende i nomi di «Svoboda Rossii» e «Za svobodu Rossii» (1919-1921).
Su questo periodo e sul proprio ruolo politico nel governo di Judenič scrive un libro di memorie pubblicato a Berlino nel 1921: U vorot Petrograda (Alle porte di Pietrogrado). Nell’estate del 1921 emigra a Berlino, dove si unisce alla corrente degli smenovechovcy, di cui dirige il quotidiano «Nakanune» (dal marzo 1922 all’ottobre 1923). In seguito passa al servizio dei bolscevichi, divenendo capo ufficio stampa dell’ambasciata sovietica a Berlino, e nel marzo 1924 con lo stesso incarico giunge a Roma (Asmae, DG Personale, Russia 1923-1927). Nell’ottobre 1925 è sostituito da Samuil Pevzner.
Rientrato poco dopo a Mosca, è impiegato nel servizio stampa del Commissariato del popolo per gli Affari Esteri e direttore di «Meždunarodnaja žizn’», organo ufficioso del Narkomindel, per cui scrive spesso articoli sull’Italia, di cui è considerato buon conoscitore anche dal Komintern (ACS, PS. Polizia Politica. B. 685. F. Kirdezov Gregorio). Nel 1933 lavora per il Narkomzem (Commissariato dell’agricoltura), di cui cura la pubblicazione di un bollettino, nel 1934 passa alla redazione della Sovetskaja Enciklopedija.
Arrestato nel 1936 a Kislovodsk e una seconda volta nel 1938 per attività antisovietica, è condannato a otto anni di lavori forzati. Gli ultimi documenti noti sulla sua detenzione risalgono al 1940. È riabilitato nel 1957.
Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Roma. PS. PolPol. B. 685. F. Kirdezov Gregorio.
ASMAE. DGP X. Russia 1923–1927.
Il Vittoriale degli italiani, Gardone Riviera. Archivio Generale.
Bibliografia
Зайцев Б. Далекое. Вашингтон, 1965. С. 161.
Квакин А.В. Между белыми и красными: русская интеллигенция 1920–1930 годов в поисках Третьего Пути. М.: Центрполиграф, 2006.
Note
Nei documenti italiani si incontra con il nome Kirdezov Gregorio, Kyrdetzow H., Dworetzky Gregorio.
Agnese Accattoli
Scheda aggiornata al 3 novembre 2020