È figlia del poeta Vjačeslav Ivanov e della scrittrice Lidija Zinov’eva-Annibal (1866-1907), sorellastra di Dimitrij Ivanov.
Dal 1900 vive con la famiglia a Ginevra, dove si avvicina alla musica, iniziando a studiare il piano, nel 1907 vive a San Pietroburgo nella casa della via Tavričeskaja n. 25, dove aveva sede la famosa “Torre” di Ivanov, frequentata da poeti, filosofi, pittori, registi, quel “laboratorio spirituale, – di cui scrive il filosofo Nikolaj Berdjaev – in cui si incontravano e formavano le diverse correnti di pensiero dell’epoca” (Ivanovskie sredy, p. 351). Nel 1910 Vsevolod Mejerchol’d inscena nella torre il dramma di Calderon de la Barca La devoción de la Cruz, in cui recita anche la quattordicenne Lidija.
Nel 1913, quando la famiglia si trasferisce a Mosca, studia al liceo privato femminile di N.P. Chvostova, famoso per il suo liberalismo, poi frequenta al Conservatorio la classe di piano di Aleksandr Gol’devejzer (1875-1961), mentre a casa suona Beethoven con il padre. Preso il diploma nel 1920, fino al 1924 vive con la famiglia a Baku, dove Ivanov insegna all’università, e studia composizione con il professore del locale Conservatorio M.E. Popov.
Dal 1924 inizia a Roma la sua vita italiana: studia composizione con Ottorino Respighi all’Accademia Nazionale di S. Cecilia; compone il suo primo poema sinfonico sul testo di Goethe Der Fisher, apprezzato dalla critica e dai musicisti Bernardino Molinari, Respighi e Fausto Torrefranchi. Nel 1927 trascorre l’estate in Francia, dove entra in contatto con compositori (Sergej Prokof’ev, Sergej Kusevickij) e filosofi russi (Sergej Bulgakov, Nikolaj Berdjaev), stringe rapporti d’amicizia con la moglie di Berdjaev, la poetessa cattolica Lidija Judifovna Rapp (1871–1945).
Successivamente frequenta all’Accademia Musicale Chigiana le lezioni d’organo di Fernando German, compone l’opera sinfonica «Rorate coeli desuper» (Is. 45: 8), eseguita il 6 aprile 1930 a Roma al Teatro Augusteo. Nel 1929 scrive la musica per La Favola del Pane del poeta Mario Apollonio (1901–1971), diffusa in tutte le scuole del Regno d’Italia. Nel 1941 insegna a Cagliari al Conservatorio Pierluigi da Palestrina, dal 1942 a Roma all’Accademia Nazionale di S. Cecilia, dal 1947 suona l’organo nella chiesa anglicana di San Paolo dentro le Mura.
Nel 1947-1948 collabora all’attività teatrale di Maria Signorelli (1908-1992), artista e scenografa, figlia di Ol’ga Resnevič Signorelli, che ha aperto a Roma un teatrino sperimentale per bambini, diventato famoso, e scrive la musica per le fiabe da lei messe in scena: La triste storia del mezzo galletto (1947), Il flauto dell’eremita (1947), Le cose meravigliose (1947), Il gigante Totonno (1948)¸ La favola del pesciolino d’oro (1953), ispirata a Puškin. Nel 1956 compone l’opera buffa in 3 atti La Suocera rapita, di cui scrive anche il libretto. La sua ultima composizione sinfonica è un’opera lirica in 3 atti La devozione della croce su testo di Pedro Calderon de la Barca.
Dagli anni Ottanta si dedica alla memorialistica, centrando nei ricordi soprattutto la figura del padre; di particolare significato e ricchezza è il racconto degli ultimi 25 anni della vita del poeta passati in Italia. Di lui condivide negli anni dell’emigrazione in Italia anche i rapporti amicali, soprattutto con Ol’ga Šor che vive nell’ambito della famiglia, ma anche con i numerosi visitatori e amici, di cui parla nei ricordi: Leonid Gančikov e la sua famiglia, Dmitrij Merežkovskij e Zinaida Gippius, Tat’jana Suchotina-Tolstaja e la figlia Tanja Albertini, Rinal’do Küfferle, Boris Zajcev ed altri.; dopo la morte del padre sostiene le iniziative culturali avviate dal fratello per promuoverne la memoria e vi prende parte.
È sepolta nel cimitero acattolico di Testaccio nella tomba di famiglia.
Pubblicazioni
Ivanova L. Elementi di Ritmo e di Forme Musicali. Roma, 1960.
Reminiscences / transl. from the Russian by I. Prehn // Vyacheslav Ivanov: Poet, Critic and Philosopher / ed. by R.L. Jackson and L. Nelson Jr. New Haven, CT: Yale Center for International and Area Studies, 1986. P. 393–412.
Иванова Л. Воспоминания: книга об отце / подгот. текста и коммент. Дж. Мальмстада. Paris: Atheneum, 1990; 2-е изд.: М.: РИК Культура, 1992.
Fonti archivistiche
Centro studi Vjačeslav Ivanov, Roma.
Гос. центральный музей музыкальной культуры им. М.И. Глинки (Москва). Ф. 503.
Bibliografia
Apollonio M. La Favola del Pane. Tre episodi con partiture musicali di Lidia Ivanova. Milano: Casa ed. La Montanina, 1929.
Иванов В.И. Собрание сочиений: В 4 т. Brussels: Foyer chrétien oriental, 1971–1984.
Иванов Д.В. Лидия Вячеславовна Иванова: [Некролог] // Иванов В.И. Собр. соч. Т. 4. С. 704–
712.
Соловецкий Б. Лидия Иванова. Воспоминания: [Рец.] // Русская мысль. Лит. приложение № 11. 2.11.1990. С. XII.
Востокова Н.С. Лидия Вячеславовна Иванова: По материалам Римского архива // Россия и Италия. Вып. 5. Русская эмиграция в Италии в ХХ веке. М.: Наука, 2003. С. 207–218.
Дмитриев П.В. Статья Зноско-Боровского «Башенный театр» как театральный манифест «Аполлона» // Башня Вяч. Иванова и культура серебряного века. С.-Пб.: Филол. ф-т СПбГУ,
2006. С. 206–211.
Бердяев Н. Ивановские среды // Вяч. Иванов: Pro et Contra. Антология. Т. 1. С.-Пб.: Изд. Русской христианской гуманитарной академии, 2016.
Лидия Вячеславовна Иванова в письмах к отцу / подгот. текста Т. Мисникиевич, коммент. А. Шишкин // Русско-итальянский архив ХI. Salerno: Collana di Europa Orientalis, 2020. P. 174-214.
Link
Corrispondenza di Vjač. Ivanov con i figli. Переписка В.И. Иванова с детьми; внутрисемейная переписка между Д.В. и Л.В. Ивановыми и О. Шор // Исследовательский центр Вячеслава Иванова в Риме. Оп. 4 http://www.v-ivanov.it/arhiv/opis_4/ (10.12.2020).
Nell'immagine: Lidija Ivanova ritratta da Sergej Ivanov a Roma (1936)
Andrej Chichkine
15 dicembre 2020