Vaclav Fomič Nižinskij
Luogo e data di nascita: Kiev, 12 marzo 1888
Luogo e data di morte: Londra, 8 aprile 1950
Professione: ballerino, coreografo
Discende da una famiglia polacca di artisti del balletto: è ballerino sia il padre Tomaš (1862–1912) che la madre Eleonora Bereda (1856–1932), sarà ballerina e coreografa la sorella Bronislava. Studia all’Istituto teatrale di Pietroburgo con Nikolaj Gustavovič Legat (1869–1937), nel 1905 viene assunto al Mariinskij teatr, nelle messinscene di Michail Fokin è partner di Anna Pavlova e Ol’ga Preobraženskaja. Nel 1909 Sergej Djagilev lo attrae nell’orbita dei Balletti russi e Nižinskij seduce i parigini nel ruolo dello schiavo di Zobeide in Shéhérazade (musica di Nikolaj Rimskij-Korsakov, scenografia di Leon Bakst), di Arlecchino in Carnaval (musica di Robert Schumann, scenografia di Bakst), del conte Albrecht in Giselle (musica di Adolphe-Charles Adam, scenografia di Aleksandr Benua). Seguono i successi del Padiglione di Armida (musica di Nikolaj Čerepnin, allestimento di Aleksandr Benua), Les Silphides (musica di Chopin, allestimento di Aleksandr Benua), Daphnis et Chloé (musica di Maurice Ravel, scenografia e costumi di Bakst), Le spectre de la rose (musica di Carl von Weber, scenografia di Bakst).
Su consiglio di Djagilev – Lifar’ ricorda che l’idea venne all’impresario a Venezia – Nižinskij comincia a sperimentare anche le coreografie dei balletti: crea nel 1912 L’après-midi d’un faune (musica di Claude Debussy, costumi di Bakst), nel 1913 Le Sacre du printemps (musica di Igor’ Stravinskij, costumi e libretto di Nikolaj Rerich) е Jeux (musica di Debussy, costumi di Bakst). Nel febbraio 1911 in occasione del Cinquantenario dell’Unità d’Italia tutta la troupe dei Balletti russi è a Milano al Teatro alla Scala e in maggio a Roma al Teatro Costanzi.
Dopo il matrimonio a Buenos Aires nel settembre 1913 con Romola Pulszky (1891–1978), figlia del direttore della Galleria nazionale di Budapest, Nižinskij lascia i Balletti russi e organizza una propria tournée che non ottiene il successo sperato. Cominciano da qui le sue peripezie esistenziali: nel 1914-1916 è internato a Budapest e il trauma scombussola la sua fragile psiche. Nonostante il successivo coinvolgimento nel 1916 nella tournée dei Balletti russi in America del Nord, i segni della sua malattia sono ormai evidenti. La diagnosi è schizofrenia. Si stabilisce con la famiglia in Svizzera, dove scrive il suo Diario, che la moglie darà alle stampe con tagli censori. Artista dal talento straordinario, considerato uno dei grandi della storia del balletto, trascorre gli ultimi 30 anni di vita in cliniche psichiatriche.
Fonti archivistiche
Fondazione Accademia Teatro alla Scala, Milano. Archivio della Biblioteca Livia Simoni.
Civico Museo Teatrale, Trieste. Fondo del barone Georges de Chapovalenko.
Bibliografia
Дневник Вацлава Нижинского. Москва: АРТ, 1995.
Vaslav Nijinsky, Diari, trad. di M. Calusio, Milano, Adelphi, 2006 (una prima edizione sul testo ridotto del Diario era stata: Il diario di Nijinsky, Milano, Adelphi, 1979).
Бахрушин Ю.А. История русского балета. Москва: Планета музыки, Лань, 2009.
Стравинский.И. Хроника. Поэтика. Москва; С.-Пб.: Центр гуманитарных инициатив, 2012.
Линк
http://www.belcanto.ru/nijinsky.html
http://web.tiscali.it/danielaefederico/bibliografia.htm
Лаура Пикколо
8 июня 2020
Vaclav Nižinskij in Jeux
(http://theredlist.fr/wiki-2-24-525-970-1072-view-1910s-4-profile-vaslav-nijinsky.html).
Vaclav Nižinskij in Le Spectre de la Rose di Jean Cocteau, manifesto.
Vaclav Nižinskij e Sergej Djagilev nel 1911
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