Dal 1901 studia alla Scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca. Nel 1910 insieme a Larionov fonda il gruppo di artisti "Fante di quadri". Tra il 1910 e il 1914 partecipa a diverse mostre a Mosca, San Pietroburgo, Berlino, Monaco e Londra.
Nel 1916 arriva a Roma con
M. Larionov,
S. Djagilev,
L. Mjasin e il regista
Sergej Grigor'ev per portare a termine gli episodi del balletto
Contes Russes e metterli in scena nella capitale italiana. La collaborazione con Djagilev rappresenta per Gončarova e Larionov l'inizio di una nuova fase creativa: dopo il periodo del "Mondo dell'arte", Djagilev aveva collaborato all'allestimento delle loro mostre parigine del 1906 e 1914 e N. Gončarova aveva già disegnato per lui le scene e i costumi per il
balletto
Le coq d'or, su musica di Rimskij-Korsakov, rappresentato a Parigi nel maggio del 1914. In quegli anni l'artista si era molto appassionata alla scenografia, come dimostrano tra l'altro le scene per il
Ventaglio di Goldoni, allestito al Kamernyj Teatr di Tairov a Mosca nel 1915.
Prima di recarsi a Roma, Gončarova e Larionov erano stati con Djagilev, Mjasin e i
Ballets Russes in Svizzera, tra Losanna e Ginevra, dove Gončarova aveva realizzato i costumi e le decorazioni del balletto
Liturgie е Larionov le scene e i costumi di
Soleil de nuit. In seguito tutta la compagnia si era trasferitа in Spagna, dove aveva iniziato а lavorare su
Kikimora, una scena dell'opera
Contes Russes di Ljadov.
La
stagione romana è molto vivace: è il momento della massima fioritura del teatro futurista italiano, con il "teatro sintetico" di Marinetti, il "dinamismo plastico" di Depero e il "teatro del colore" di Achille Ricciardi. Djagilev invita a collaborare all'allestimento dei suoi balletti Balla e Depero, a cui si affiancano dopo qualche tempo Picasso e Cocteau che lavorano a
Parade. Arrivano a Roma anche
Stravinskij e
Bakst. Nell'aprile del 1917 i Balletti Russi danno quattro spettacoli al teatro Costanzi. Gončarova e Larionov alloggiano all'Hotel Minerva e affittano uno studio in via Principessa Clotilde per realizzare le scene e i costumi dei
Contes Russes.
Durante il soggiorno romano i due artisti partecipano a diverse mostre: una organizzata da Bragaglia e intitolata "Raggismo", un'altra organizzata da Djagilev al Grand Hôtel e una collettiva, insieme ad altri artisti russi e italiani, nel foyer del teatro Costanzi. Nel marzo 1917 partecipano all'"Esposizione artisti ed amatori russi residenti a Roma" alla
Biblioteca Gogol' in via delle Colonnette 27. Gončarova espone
Quattro vangelisti (sic) e due disegni, Larionov
Marciapiede illuminata (sic) e
Ritratto. Marinetti organizza un ricevimento in loro onore.
A Roma Gončarova е Larionov conoscono
Olga e Angelo Signorelli e diventano assidui frequentatori della loro casa, dove conoscono, tra gli altri, Giovanni Papini, Alfredo Casella e Eleonora Duse. Nel 1921 la grande attrice drammatica avrebbe incaricato N. Gončarova di realizzare per lei i costumi della
Donna del mare.
Nel 1920 N. Gončarova partecipa alla XII Biennale di Venezia, Sezione Pittura.
La sua collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano inizia alcuni anni dopo, il 10 gennaio 1927, giorno della prima de
L'Oiseau de feu di Stravinskij (regia di Sergej Grigor'ev), per il quale la pittrice cura le scene e i costumi. Ancora di Gončarova saranno i costumi di una successiva edizione dell'opera di Stravinskij, portata da Sergej Grigor'ev e la compagnia
Sadler's Wells Ballet al Teatro alla Scala il 10 marzo 1955 (e riproposto ancora il 6 giugno 1958).
Come ricorda Maria Signorelli
... M. Larionov e N. Gončarova vanno ogni domenica a cena da mia madre, dove conoscono Papini, Baldini, Cardarelli, Semenov, Spadini, Casella... La stanza da pranzo è una stanza sotterranea tutta bianca alle cui pareti via via vengono appesi dei piatti popolari che mio padre acquistava nei mercati del Friuli. A Larionov questa idea fa venire in mente di ravvivare l'aspetto della stanza appendendo alle pareti altri piatti colorati e festosi. N. Gončarova comincia a dipingere bozzetti di piatti con motivi inerenti alle varie stagioni e prega mia madre di spedirli a mio padre perché li faccia realizzare in qualche fabbrica di ceramiche del Friuli. Ciò non è possibile essendo la regione in quel momento zona di guerra. L'idea però di decorare la camera da pranzo in modo così insolito è condivisa anche da mio padre. Al posto dei piatti di N. Gončarova vengono appesi ai muri i relativi bozzetti incorniciati secondo il suggerimento di Larionov in cornici grezze con oro attorno. In seguito vi saranno appese certe lettere in pittura che Larionov scriveva a mio padre (Quell'inverno del 1916, «La strenna dei romanisti», 1988, pp. 546-547).
Bibliografia
Esposizione artisti ed amatori russi residenti a Roma. Sala di lettura russa, Roma 1917.
Gontcharova et Larionov,
L'Art décoratif théâtral moderne, Paris 1919.
Depero futurista, Milano, 1927.
T. Loguine,
Gontcharova et Larionov, Paris 1966.
G. Tintori,
Duecento anni di Teatro alla Scala. Cronologia opere-balletti-concerti 1778-1977, Bergamo, Ed. Grafica Gutenberg, 1979, pp. 200, 218, 221, 222, 234.
Pis'ma N. S. Gončarovoj i M. F. Larionova k Ol'ge Resnevič-Signorelli, a cura di E. Garetto, in
Minuvšee. Istoričeskij almanach, n. 5, Paris 1988, pp. 165-182.
M. Signorelli,
Quell'inverno del 1916, «La strenna dei romanisti», Roma 1988.
G. Di Milia,
Tatlin, Larionov, Gončarova e il Gruppo 13, in
Arte russa e sovietica nelle raccolte italiane, Galleria Civica di Modena 1993, pp. 9-16.
Amazzoni dell'avanguardia. Exter, Gončarova, Popova, Rozanova, Stepanova, Udal'cova, a cura di J. E. Bowlt e M. Drutt, New York 2000.
V. Benini,
"Stupiscimi!", Léonide Massine, ballerino, coreografo e collezionista al Teatro Costanzi di Roma fra il 1914 e il 1917, «Toronto Slavic Quarterly», 2007, N° 21.
Nota
Nei documenti si incontra come Natalia o Natalie Gontcharova.
Archivi
Fondazione Giorgio Cini, Venezia,
Archivio Signorelli.
Elda Garetto, Raffaella Vassena
Nell'immagine in alto: Natalija Gončarova a Parigi nel 1920 davanti al quadro: "Le spagnole".
N. Gončarova, Paysage cubiste, acquarello 40,5 x 28, 5 cm.
Natalija Gončarova a Roma nel 1917. Foto dedicata a Olga Signorelli.