Conclusa la facoltà di Giurisprudenza dell’università di Mosca, nel 1915 comincia a pubblicare racconti sulla vita della intelligencija russa nel solco di Čechov e Bunin. Nel 1918-1921 s’arruola volontario e combatte nell’Armata rossa.
Il grande successo di Lidin in Italia è legato al giudizio di Maksim Gor’kij, che negli anni del secondo esilio a Sorrento lo definì uno dei più significativi rappresentanti della letteratura contemporanea. Nel 1925 Lidin viene in Italia, a Roma, fa visita a Vjačeslav Ivanov e tramite il poeta conosce Ol’ga Resnevič-Signorelli, con la quale avvia una proficua collaborazione lavorativa: insieme realizzano due antologie di narratori italiani – Novelly (Novelle, Mosca 1926) e Molodaja Italija (La giovane Italia, Mosca 1927), in cui pubblicano testi Massimo Bontempelli, Giovanni Papini, Luigi Pirandello, Rosso di San Secondo e altri. In un secondo viaggio in Italia del 1927 conosce Il’ja Erenburg, la traduttrice Raisa Ol’kienickaja-Naldi, Tat’jana Saljapina.
La fama, alimentata da Gor'kij, porta nel corso degli anni Venti alla traduzione di diverse sue opere: i romanzi Idut korabli (Navi in cammino), Otstupnik (Apostata) e il racconto Cina nella traduzione di Nina Romanovskaja, Le notti bianche nella traduzione di Mark Slonim e Giovanni Comisso, I Vagabondi nella traduzione di Valentina Preobraženskaja. Inoltre sono pubblicati su “Comoedia” nella traduzione di Jakov L’vov due suoi articoli: V Rossii (in Russia) sulla vita teatrale della Russia sovietica e l’attività di Vsevolod Mejerchol’d e Aleksandr Tairov, e Vladimir Davydov umer su questo famoso attore teatrale.
Lo scrittore ritorna in Italia con la moglie nel 1930 su invito dell’Istituto per l’Europa Orientale e di Ettore Lo Gatto, che aveva accompagnato in un viaggio del 1929 per alcune antiche città (Novgorod, Vladimir, Rostov, Suzdal', ecc.) della Vecchia Russia, rievocato dallo slavista nel volume omonimo. I suoi diari dei viaggi italiani di Lidin si conservano a Mosca allo RGALI.
Lidin ha vissuto a Mosca e insegnato per più di 30 anni al Literaturnyj institut im. Gor’kogo; durante la Seconda guerra mondiale è stato corrispondente delle “Izvestija” dall'Estremo Oriente e ha raccolto i suoi articoli nel libro Zima 1941 goda (L’inverno del 1941); del 1957 è la pubblicazione dei suoi ricordi Ljudi i vstreči (Uomini e incontri), in cui delinea i ritratti di diverse personalità incontrate (Aleksej Tolstoj, Michail Prišvin, Vera Figner, Henry Barbusse, Romain Rolland e altri), del 1962 la rievocazione della sua vita di bibliofilo Druz’ja moi – knigi (I miei amici sono libri).
Pubblicazioni
Lidin V. In Russia // Comoedia. 1925. № 14, pp. 778–779.
Vladimiro Davidoff è morto // Comoedia. 1925. № 19, pp. 1003–1004.
La Cina // Le opere e i giorni. 1927. № 3, pp. 22–27.
Le notti bianche // Il Convegno. 1928. № 3, pp. 134–142.
Navi in cammino. Milano: Corbaccio, 1929.
Vagabondi // L’Italia letteraria. 1929. № 43. Р. 3.
Apostata. Milano: Alberto Corticelli, 1932.
Лидин Вл. Люди и встречи. Москва: Московский рабочий, 1957.
Друзья мои – книги. Заметки книголюба. Москва: Искусство, 1962.
Fonti archivistiche
Fondazione Giorgio Cini, Venezia. Archivio di Angelo e Olga Signorelli.
ASMAE. AM. B. 123. F. 1.
РГАЛИ. Ф. 3102.
Bibliografia
Lo Gatto E. Letteratura soviettista. Roma: IPEO, 1928.
Poggioli R. Letteratura russa // Nuova Antologia. 1934. № 1497, pp. 477–480.
Lo Gatto E. I miei incontri con la Russia. Milano: Mursia, 1976.
Link
https://eleven.co.il/jews-of-russia/in-culture-science-economy/12451/
Agnese Accattoli
26 giugno 2020