Nel 1914 prende parte alla Esposizione libera futurista internazionale, organizzata a Roma dal giornalista Giuseppe Sprovieri (1890–1983) nella Galleria Permanente Futurista in via del Tritone, 125, dove espone Ritmi al caffè, Luci del Boulevard des Italiens, Scomposizione di un vaso di fiori. Oltre alle tele di Ekster e dei futuristi italiani, la mostra fa conoscere gli ultimi lavori di Olga Rozanova, Nikolaj Kul’bin e Aleksandr Archipenko.
All’inizio della Prima guerra mondiale Ekster torna in Russia, nell’agosto 1920 sposa l’attore Georgij Nekrasov, erede di una famiglia di mercanti; prende parte a molte mostre dell’avanguardia; ammaliata dai lavori suprematisti di Kazimir Malevič si avvicina all’arte astratta, partecipa attivamente alla vita culturale della Russia sovietica fino al 1924, quando parte con il marito per la XIV Biennale veneziana e rimane all’estero.
Nel padiglione sovietico, allestito dal presidente dell’Accademia di Belle Arti Pёtr Kogan, espone alcuni oli (Costruzione del colore, Dinamica dei colori, Ritmi del colore, Costruzione, Venezia, pannello decorativo), gli schizzi dei costumi e delle scenografie per Tamira il Citaredo e Romeo e Giulietta, e per il film Aelita. Sono questi ultimi ad attrarre l’attenzione del critico Ugo Nebbia, che elenca in un articolo su “Emporium” i risultati più interessanti dell’arte sovietica (Ekster appunto, ma anche Jurij Annenkov, Igor’ Grabar’, Ljubov’ Popova, Kazimir Malevič), mentre lamenta l’inconsistenza della scultura di Sergej Konёnkov e Ivan Šadr (U. Nebbia, La quattordicesima biennale veneziana, pp. 563–584). Il poeta e drammaturgo Enrico Cavacchioli fissa la sua attenzione sui disegni teatrali di Ekster e Aleksandr Vesnin per la messinscene di Tairov (E. Cavacchioli, Decorazioni, movimenti e semplificazioni del Teatro Russo // Comoedia. 1924. № 17, pp. 4–7). Anton Giulio Bragaglia sottolinea la derivazione dei recenti lavori di Ekster dagli esperimenti teatrali dei futuristi italiani al Teatro degli Indipendenti (A.G. Bragaglia, Avanguardia italiana e teatro russo // Comoedia. 1924. № 23–24, pp. 5–8).
Nel dicembre 1924 l’artista si stabilisce con il marito a Parigi: crea i costumi per “Russkij romantičeskij balet” (Balletto romantico russo) di Boris Romanov e per i balletti londinesi di Bronislava Nižinskaja, nel 1925 collabora all’allestimento del padiglione sovietico all’Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes. Nel 1925-1930 tiene un corso di scenografia all’Académie de l’art moderne, fondata da Léger (tra i suoi allievi c’è Vera Idel’son), prepara le scenografie e i costumi per diversi balletti, nel 1926 collabora con Nikolaj Evreinov al progetto del film La fille d’Helios, poi non realizzato.
Negli anni dell’emigrazione parigina si dedica soprattutto a lavori di arte applicata, partecipa alle mostre internazionali di arte russa di New-York (1926, 1934), Praga (1935), all’esposizione Cubism and Abstrаct Art al Museum of Modern Art di New-York (aprile 1936), alla mostra Artistes russes. Exposition organisée par la revue “Notre Union” presso la galleria Zak di Parigi (1936). Durante la guerra si trasferisce nei dintorni di Parigi, vive con gravi problemi finanziari, lavora grazie all’aiuto di amici.
Dopo la sua morte diverse sono le retrospettive dedicate alla sua opera; in Italia l’attenzione su di lei è richiamata da Carlo Belloli nella mostra Il contributo russo alle avanguardie plastiche, organizzata alla Galleria del Levantе di Milano nel 1964.
Fonti archivistiche
ASMAE. AM. B. 56. F. Questioni di cittadinanza e passaporti.
ACS. 1924. A16. B. 21. F. 728 Ekster Giorgio e moglie Alessandra.
Bibliografia
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Nebbia U. La quattordicesima biennale veneziana (Russia, Spagna, Ungheria, altre nazioni) // Emporium. 1924. Vol. LX. № 357. Р. 563–584.
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L’altra metà dell’avanguardia 1910–1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche, a cura di Lea Vergine Milano, Mazzotta, 1980 (Il Saggiatore, 2006).
Arte e moda negli anni Venti. Bozzetti del teatro russo, a cura di Jelena Rakitina, Milano, Mazzotta, 1990.
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Link
www.artrz.ru/articles/1804787674/index.html
Antonella d'Amelia
15 giugno 2020