Sobol’ si trova in Europa nel dicembre 1908, quando il mondo degli emigrati politici socialisti è sconvolto dalle rivelazioni di Vladimir Burcev sul doppio gioco di Evno Azef. Medita di scrivere un romanzo su di lui che non gli riesce e trasforma il progetto nel romanzo Pyl’ (La polvere), in cui riflette sulla vita dei rivoluzionari terroristi e sul loro antisemitismo.
In esilio Sobol’ entra in contatto con molti esponenti significativi del movimento rivoluzionario e sionista, a Cavi stringe amicizia con Ksenija Pamfilova e Pёtr Rutenberg che lo ricorda nel suo diario. I suoi primi racconti sono pubblicati con lo pseudonimo di Andrej Neždanov nelle riviste “Sovremennik” (1911), “Russkoe bogatstvo” (1914) e “Zavety” (1914).
Nel 1915 attraverso la Serbia rientra in Russia e si ferma sul fronte del Caucaso; dopo la rivoluzione di febbraio 1917 diventa commissario del governo provvisorio presso la 12 armata; dopo la rivoluzione d’ottobre si allontana dall’impegno politico ma non emigra. Conoscendo lo yiddish, traduce tra gli altri Sholem Aleichem, collabora con la rivista sionista “Evreistvo i Palestina”. Nel 1917 esce la seconda edizione del romanzo La polvere, le raccolte Na katorge (Ai lavori forzati) e Na cužbine (All'estero). Nel 1922 entra nell’Unione degli scrittori, è eletto segretario della direzione, entra nell’Obščestvo byvšich politkatoržan i ssyl’noposelencev (Società degli ex-ergastolani politici e deportati). Anche se la sua carriera letteraria ha risvolti felici, negli anni Venti si pubblicano varie sue opere (Vagon-Salon, 1922; Ljudi prochožie, 1923; Oblomki, 1923), cade in una depressione profonda.
Nel 1925 dopo un tentativo di suicidio torna di nuovo in Italia accompagnato da Anastasija Cvetaeva e per qualche tempo vive a Sorrento da Maksim Gor’kij. Nonostante l’atmosfera amicale e spensierata di Sorrento è preda della sua nevrosi: beve molto, discute in continuo con Gor’kij, che più tardi condannerà la sua isteria. Prima di rientrare in URSS gli viene diagnostica un’ulcera allo stomaco, i medici sospettano anche un’affezione tubercolotica. Al successivo attacco di depressione a Mosca riesce a suicidarsi.
Nell’opera letteraria di Sobol’ trovano espressione diversi temi ebraici, indissolubilmente legati all’attività dei rivoluzionari russi e alla propria esperienza esistenziale (Zapiski katoržanina, 1925); tocca anche il tema proibito dell’antisemitismo che serpeggiava nell’intelligencija russa. Ricordandolo nel 1929, Osorgin sottolinea la sincerità del suo atteggiamento ribelle e la liricità della sua prosa: “…la sua vita è stata un romanzo complesso e confuso, solo in Russia si incontrano biografie simili alla sua” (M. Osorgin, Tragedija pisatelja, p. 648).
Fonti archivistiche
ACS. PS. PolPol. F. 619 Maxim Gorki.
ACS. PS. 1925 A16. B. 100. F. Sobol Andrea.
Bibliografia
Писатели современной эпохи: Биобиблиографический словарь русских писателей ХХ века. М.: ГАХН, 1928. Т. 1.
Осоргин М. Местечко на Ривьере // Осоргин М. Заметки старого книгоеда. Воспоминания. М.: НПК, Интелвак, 2007. С. 442–449.
Осоргин М. Трагедия писателя // Там же. С. 648–658.
Хазан В. Материалы к творческой биографии Андрея Соболя // New Studies on Russian Modernism and Culture: Essays in honour of Stanley J. Rabinowitz / ed. by C. Ciepiela and L. Fleishman. Stanford, CA: Berkeley Slavic Specialties, 2014.
Хазан В. Рассказ о том, как все получилось наоборот: Жизнь и творчество Андрея Соболя. СПб.: Изд-во им. Новикова, 2015.
Link
https://yivoencyclopedia.org/article.aspx/Sobol_Andrei
http://www.eleven.co.il/article/13871
http://www.lechaim.ru/ARHIV/237/hazan.htm