Russi in Italia

Andrej Sobol'


Luogo e data di nascita: Saratov, 20 luglio 1887
Luogo e data di morte: Mosca, 7 giugno 1926
Professione: scrittore, poeta, traduttore

Nasce in una povera famiglia ebrea, il suo vero nome è Izrail’ Moiseevič Sobol’. A 16 anni entra nel Partito dei Socialisti Rivoluzionari (PSR), è vicino ai gruppi sionisti, partecipa alla rivoluzione del 1905. Arrestato nel 1906 (durante la perquisizione gli trovano armi e letteratura illegale), è condannato ai lavori forzati in Siberia che minano per sempre la sua salute fisica e psichica. Dopo la deportazione nel 1909 insieme a Natan Grinfel’d riesce a fuggire all’estero e fino al 1914 vive girovago per le città europee. Michail Osorgin, che ha a lungo soggiornato in quegli anni in Italia nella colonia russa della Riviera ligure ricorda l’esordio della sua attività letteraria a Cavi di Lavagna: “Tutti coloro che vivevano a Cavi scrivevano un migliaio di lettere l’anno, alcuni scrivevano addirittura libri <...>. Un giovane forzato siberiano tentò la scrittura, confondeva gli abeti con gli olivi e la tajgà con la spiaggia, firmava i suoi racconti Andrej Sobol’; il suo primo sfortunato racconto rimase tra le mie carte, il secondo fu pubblicato da qualche parte e Sobol’ a poco a poco s’inserì nell’Olimpo della letteratura” (M. Osorgin, Mestečko na Riv’ere, in Vospominanija, p. 445).

Sobol’ si trova in Europa nel dicembre 1908, quando il mondo degli emigrati politici socialisti è sconvolto dalle rivelazioni di Vladimir Burcev sul doppio gioco di Evno Azef. Medita di scrivere un romanzo su di lui che non gli riesce e trasforma il progetto nel romanzo Pyl’ (La polvere), in cui riflette sulla vita dei rivoluzionari terroristi e sul loro antisemitismo.

In esilio Sobol’ entra in contatto con molti esponenti significativi del movimento rivoluzionario e sionista, a Cavi stringe amicizia con Ksenija Pamfilova e Pёtr Rutenberg che lo ricorda nel suo diario. I suoi primi racconti  sono pubblicati con lo pseudonimo di Andrej Neždanov nelle riviste “Sovremennik” (1911), “Russkoe bogatstvo” (1914) e “Zavety” (1914).

Nel 1915 attraverso la Serbia rientra in Russia e si ferma sul fronte del Caucaso; dopo la rivoluzione di febbraio 1917 diventa commissario del governo provvisorio presso la 12 armata; dopo la rivoluzione d’ottobre si allontana dall’impegno politico ma non emigra. Conoscendo lo yiddish, traduce tra gli altri Sholem Aleichem, collabora con la rivista sionista “Evreistvo i Palestina”. Nel 1917 esce la seconda edizione del romanzo La polvere, le raccolte Na katorge (Ai lavori forzati) e Na cužbine (All'estero). Nel 1922 entra nell’Unione degli scrittori, è eletto segretario della direzione, entra nell’Obščestvo byvšich politkatoržan i ssyl’noposelencev (Società degli ex-ergastolani politici e deportati). Anche se la sua carriera letteraria ha risvolti felici, negli anni Venti si pubblicano varie sue opere (Vagon-Salon, 1922; Ljudi prochožie, 1923; Oblomki, 1923), cade in una depressione profonda. 

Nel 1925 dopo un tentativo di suicidio torna di nuovo in Italia accompagnato da Anastasija Cvetaeva e per qualche tempo vive a Sorrento da Maksim Gor’kij. Nonostante l’atmosfera amicale e spensierata di Sorrento è preda della sua nevrosi: beve molto, discute in continuo con Gor’kij, che più tardi condannerà la sua isteria. Prima di rientrare in URSS gli viene diagnostica un’ulcera allo stomaco, i medici sospettano anche un’affezione tubercolotica. Al successivo attacco di depressione a Mosca riesce a suicidarsi.

Nell’opera letteraria di Sobol’ trovano espressione diversi temi ebraici, indissolubilmente legati all’attività dei rivoluzionari russi e alla propria esperienza esistenziale (Zapiski katoržanina, 1925); tocca anche il tema proibito dell’antisemitismo che serpeggiava nell’intelligencija russa. Ricordandolo nel 1929, Osorgin sottolinea la sincerità del suo atteggiamento ribelle e la liricità della sua prosa: “…la sua vita è stata un romanzo complesso e confuso, solo in Russia si incontrano biografie simili alla sua” (M. Osorgin, Tragedija pisatelja, p. 648).


Fonti archivistiche
ACS
. PS. PolPol. F. 619 Maxim Gorki.

ACS. PS. 1925 A16. B. 100. F. Sobol Andrea.

 

Bibliografia

Писатели современной эпохи: Биобиблиографический словарь русских писателей ХХ века. М.: ГАХН, 1928. Т. 1.

Осоргин М. Местечко на Ривьере // Осоргин М. Заметки старого книгоеда. Воспоминания. М.: НПК, Интелвак, 2007. С. 442–449.

Осоргин М.  Трагедия писателя // Там же. С. 648–658.

Хазан В. Материалы к творческой биографии Андрея Соболя // New Studies on Russian Modernism and Culture: Essays in honour of Stanley J. Rabinowitz / ed. by C. Ciepiela and L. Fleishman. Stanford, CA: Berkeley Slavic Specialties, 2014.

Хазан В. Рассказ о том, как все получилось наоборот: Жизнь и творчество Андрея Соболя. СПб.: Изд-во им. Новикова, 2015.

 

Link

https://yivoencyclopedia.org/article.aspx/Sobol_Andrei

http://www.eleven.co.il/article/13871

http://www.lechaim.ru/ARHIV/237/hazan.htm

 

Antonella d'Amelia
15 luglio 2020


In alto da sinistra Andrej Sobol', Vladimir Burcev (?)
In basso Lev Jaffe e Petr Rutenberg
http://www.lechaim.ru/ARHIV/237/hazan.htm


Andrej Sobol'



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