È moglie dello zoologo Nikolaj Aleksandrovič Ivancov (San Pietroburgo, 1863-Napoli, 1927), che soggiorna a Napoli nel 1893, 1895 e 1896 per svolgere ricerche scientifiche presso la
Stazione Zoologica "Anton Dohrn". Non sappiamo se in quegli anni fosse già sposato con Ol'ga Arnol'di e se viaggiassero insieme. L'unico dato certo è che nel 1927 la moglie lo raggiunge a Napoli da Mosca, dove viveva in Sretenskij bul'var 6, nel suo ultimo periodo di studio alla Stazione zoologica: arrivato in aprile, lo studioso muore ad agosto e viene seppellito nel Cimitero Britannico alla Doganella.
Nel luglio 1928 O. M. Arnol'di ritorna a Napoli in compagnia della cognata Marija Pavlovna Ivancova, "per provvedere alla esumazione e al definitivo seppellimento della salma del marito". A causa della salute cagionevole riesce ad ottenere un prolungamento del permesso di soggiorno e si stabilisce definitivamente a Napoli. Non farà più ritorno in Russia, ma resta in contatto con alcuni parenti del marito che vivono a Mosca.
All'inizio vive a casa di Reinhard e
Tat'jana Dohrn, cui è legata da profonda amicizia, negli anni cambia tuttavia diversi indirizzi. Soggiorna spesso a Ischia, sempre ospite dei Dohrn nella villa di San Pietro, ma anche a Capri, Castellamare di Stabia e altre località del golfo di Napoli. Si guadagna da vivere dando lezioni private di tedesco e traducendo articoli da riviste straniere, anche se il suo interesse primario è l'archeologia.
Negli anni Trenta lavora per l'Istituto di Archeologia della Reale Università di Napoli e collabora con il Museo Archeologico del capoluogo campano. Conosce alcuni studiosi napoletani specializzati in arte pompeiana, quali il prof. Emilio Magaldi (1906-1993) e Olga Elia (in seguito direttrice degli scavi), nonché lo storico, scrittore e politico Raimondo Annecchino (1874-1954), tutti collaboratori della "Rivista di Studi Pompeiani" (1934-1946), fondata e diretta da Magaldi. Grazie alla buona conoscenza dell'inglese e del tedesco Ol'ga Mitrofanovna collabora alla sezione "Notizie bibliografiche" della rivista recensendo libri di archeologia. A Pompei partecipa agli scavi insieme ad un'altra archeologa russa, Tat'jana Varšer. Nel fondo "Ol'ga Ivancova" conservato presso l'Archivio Storico della Stazione Zoologica "Anton Dohrn" si conservano foto degli scavi e alcune cartoline di T. Varšer.
Tra gli altri conoscenti russi di Ol'ga Arnol'di si ricordano Marija Rostkovkskaja e sua madre,
Ekaterina Vasil'evna Dabiža-Rostkovskaja, che le scrivono spesso da Bezzecca tra il 1931 e il 1942, la dottoressa
Raisa Charina Marinucci, la pittrice
Natalija Ivanovna Marcinkovskaja-Mormone. È in contatto anche con Sela Tannenberg, russa di origini baltiche, trasferitasi a Capri nel 1913 e nota per essere stata l'ultima infermiera del pittore tedesco
Karl Wilhelm Diefenbach.
Nel 1941 insieme a Serafima Baranovskaja vive in casa Dohrn in via Crispi 105, dove morirà nel 1943 sotto i bombardamenti. Emilio Magaldi, pubblicando postuma l'ultima recensione da lei scritta, la ricorda così:
Nel lungo periodo intercorso fra la pubblicazione dell'ultimo numero della Rivista e di questo la compilatrice della precedente notizia bibliografica è morta, vittima infelice di un bombardamento aereo su Napoli. Nell'atto di pubblicare l'ultimo Suo scritto destinato alla Rivista, inviamo alla memoria della buona, cara e colta Signora, che avemmo attiva collaboratrice, per la parte bibliografica, in questa nostra fatica, un accorato saluto (E. M.).
Pubblicazioni
Olga Iwanzowa, rec. a M. Rostovtzeff,
Mystic Italy (New-York 1927), «Rivista di Studi Pompeiani», 1936, fasc. 1, pp. 113-120.
Olga Iwanzowa, rec. a J. Day,
Agriculture in the life of Pompei (Yale Classical Studies, 1932), «Rivista di Studi Pompeiani», 1939, fasc. 1-3, pp. 61-65.
Olga Iwanzowa, rec. a M. Bieber,
Der Mysteriensaal der Villa Item (Jahrbuch des deutschen archäologischen Instituts, vol. 43, 1928, pp. 298-330), «Rivista di Studi Pompeiani», 1943, fasc. 1-3, pp. 134-140.
Nella foto: scorcio del Cimitero Britannico alla Doganella, dove è seppellita con il marito Nikolaj Ivancov.