Russi in Italia

Evgenija Kazimirovna Gercyk


Luogo e data di nascita: Aleksandrov (governatorato di Vladimir) 30 settembre (12 ottobre) 1878
Luogo e data di morte: Zelenaja step' (regione di Kursk), 20 gennaio 1944
Professione: memorialista, traduttrice


Sorella della poetessa Adelaida Gercyk (1874–1925).

Nel 1905 termina brillantemente gli studi al dipartimento di storia e filosofia dei Corsi superiori femminili di Mosca (Moskovskie vysšye ženskie kursy), dove conosce e stringe amicizia con la figlia del direttore Sofija Ger’e. Conoscendo bene il francese, l’inglese, il tedesco e l’italiano, insieme alla sorella traduce opere di Friedrich Nietzsche, Joris-Karl Huysmans, Selma Lagerlöf, Alfred de Musset e altri; collabora con la rivista filosofica “Voprosy žizni” e l’edizione d’arte “Zolotoe runo”, edita saggi su Dimitrij Merežkovskij e Vjačeslav Ivanov. Partecipa inoltre alla vita intellettuale di quegli anni: è amica di poeti (Vjačeslav Ivanov, Maksimilian Vološin e Marina Cvetaeva) e di filosofi (Lev Šestov, Sergej Bulgakov, Pavel Florenskij ed altri). Nikolaj Berdjaev la considera “una delle donne più notevoli dell’inizio del XX secolo, raffinata, colta, permeata di spirito rinascimentale” (N. Berdjaev, Samopoznanie, p. 153). Ai suoi incontri con queste importanti personalità russe dedica un libro di ricordi, da lei definito “cronaca”, scritto in anni successivi, tra il 1935 e il 1941, in cui sono descritti anche i suoi soggiorni in Italia: il primo nell’inverno 1912 che le fece comprendere meglio Berdjaev e il secondo nella primavera 1913 che le fece scoprire Ivanov.

Nel febbraio 1912 si incontra a Roma con Berdjaev e la moglie Lidija Rapp (1871–1945), con cui avrà un'intensa corrispondenza; insieme girano per chiese e basiliche alla ricerca dei mosaici paleocristiani (anni dopo sul primo soggiorno italiano scriverà il saggio La mia Roma); poi visita Firenze: “non so, se la amo. Di fragrante per me non c’è nulla, Firenze è città per gli innamorati! Pian piano sono stata permeata dal suo acre virus – insoddisfazione, rimpianto, impeto <…> Se Firenze è impeto, Roma invece è la pace della perfezione. Creata dalla volontà crudele dell’Impero, dall’avidità e dai peccati dei papi, è impastata nel sangue e nella malvagità, ma il tempo ha coperto tutto con la sua ragnatela appannata, non si vede più la tensione dei muscoli o la rivolta dello spirito, ma solo una inesprimibile quiete che abbraccia tutto” (E. Gercyk, Vospominanija, p. 126, 128).

Trascorre la primavera del 1913 a Roma su nvito di Ivanov, gli è vicina nel difficile periodo del suo secondo matrimonio e lo accompagna a Livorno, dove un sacerdote greco lo sposa con Vera Švarsolon (1889–1920), figlia della prima moglie: “Abbiamo passato insieme quel mese primaverile in una silente intesa – senza eventi, senza sagge conversazioni. Ho nel ricordo la scena: Vera gioca sul tappeto con il bambino [Dimitrij Ivanov], Vjačeslav Ivanovič siede al tavolo penserioso e li guarda un po’ triste da lontano” (E. Gercyk, Vospominanija, p. 72).

Non è più tornata in Italia. Gli anni successivi alle rivoluzioni del 1917 sono stati difficili per tutta la famiglia: nel 1925 è morta la sorella Adelaida, nel 1927 è stato deportato nella regione di Vologda il marito di lei Dmitrij Žukovskij (1868–1943), lei stessa ha vissuto in diverse province (Crimea, Caucaso, regione di Kursk), occupandosi dei figli della sorella e della famiglia del fratello Vladimir (1885–1976). Di questo dolente periodo si sono conservate le lettere scambiate con gli amici emigrati, che Vera Grinevič riesce a far pubblicare anonime sulla più importante rivista dell’emigrazione russa a Parigi “Sovremennye zapiski” con il titolo Da laggiù: lettere di un vecchio amico (Sovremennye zapiski 1936. № 61. С. 328–353; 1937. № 63. С. 331–344; 1938. № 66. С. 243–352).

 

Pubblicazioni

Герцык Е. Воспоминания. Paris: YMCA-Press, 1973.

Дневник 1913 года. Мой Рим // Герцык Е. Воспоминания. Мемуары, записные книжки, дневники, письма. М.: Московский рабочий, 1996. С. 250–251, 269–273.

Лики и образы / сост., предисл., коммент. Т.Н. Жуковской. М.: Молодая гвардия, 2007.

 

Fonti archivistiche

Centro studi e ricerche Vjačeslav Ivanov, Roma.

Дом русского зарубежья. Ф. 047. Герцык Евгения Казимировна.

 

Bibliografia

Бердяев Н. Самопознание (Опыт философской автобиографии). Paris: YMCA-Press, 1949.

Жуковская Т.Н. Герцык Е.К. // Русские писатели 1800–1917. Биографический словарь. М.: Советская энциклопедия, 1989 Т. 1. С. 555.

«Не верю в пространство, не верю во время, разделяющие нас…»: Письма Л.Ю. Бердяевой к Е.К. Герцык / публ., вступ. заметка и примеч. Т.Н. Жуковской // Новый мир. 1998. № 7. С. 173–183.

Сестры Герцык. Письма / сост. и коммент. Т.Н. Жуковской. М.: ИНАПРЕСС, 2002.

Жуковская Т.Н. Тройственный союз: Вера Гриневич, Аделаида и Евгения Герцык // «Серебряный век» в Крыму: Взгляд из ХХI столетия: материалы Шестых Герцыковских чтений в г. Судаке, 8–12 июня 2009 г. М.: Дом-музей Марины Цветаевой; Симферополь: Крымский центр гуманитарных исследований, 2011. С. 8–19.

Горюнова Р.М. Симферопольские годы семьи Герцык-Жуковских // Там же. С. 20–33.


Antonella d'Amelia

14 febbraio 2021



(da sinistra) Evgenija, Adelaida e Vladimir Gercyk nel 1900



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