Nasce nella famiglia dello storico Vladimir Ivanovič Ger’e (1837–1919), fondatore e primo direttore dei Corsi superiori femminili di Mosca (Moskovskie vysšye ženskie kursy), e di Evdokija Ivanovna Stankevič, nipote del pensatore Nikolaj Vladimirovič Stankevič (1813–1843), amico di Bakunin. Nel 1901 comincia a frequentare i Corsi superiori femminili, diretti dal padre, dove fa amicizia con Evgenija Gercyk, ma nel 1903 su consiglio dei medici per le sue delicate condizioni di salute si trasferisce in Italia, dove vivrà circa dieci anni.
All’inizio risiede a Sanremo e da esterna dà gli esami di ammissione all’Università di Firenze, che allora si chiamava ancora Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento (diventerà università nel 1924). Nel 1908 sempre per motivi di salute si sposta all’Università di Genova, studia il sanscrito e si appassiona alle dottrine teosofiche. La sezione italiana della Società Teosofica era stata appena fondata nel febbraio 1902 e dal 1905 ne era diventato segretario generale il professor Ottone Penzig (1856-1929) che insegnava botanica ed era Preside della Facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Genova. Sotto la presidenza di Penzig (1905-1918) la società si espande molto, coinvolgendo diversi adepti. Ger’e partecipa al Convegno internazionale, tenutosi a Genova nel 1911 e si lega sempre più ai seguaci della disciplina teosofica. Atteggiamento che mette in seria difficoltà la sua amicizia con Gercyk, quando l’amica la raggiunge da Roma durante il suo primo viaggio in Italia.
Finita l’università nel 1913, torna a Mosca e si insedia nella casa paterna al Gagarinskij pereulok, 20; diventa presidentessa della Società teosofica di Mosca. Dopo la morte del padre nel 1919, per evitare la coabitazione con sconosciuti, sistema nel suo appartamento le amiche teosofe; dall’inizio del 1920, in seguito all’emigrazione della presidente della Società Teosofica russa Anna Alekseevna Kamenskaja (1867–1952), si assume la responsabilità di dirigere la società a livella nazionale. Dal 1918 al 1925 insegna italiano all’Università statale di Mosca, nell’agosto-novembre 1923 viene di nuovo in Italia per l’ultima volta, in missione di studio a Firenze.
Quando nel 1924 si intensificano le repressioni dei teosofi, è inviata al confino (un confino blando, mjagkij, come fu definito) a Tarusa nella regione di Tula, dove si dedica ad attività traduttive per le case editrici di stato (Goslitizdat, Detizdat, Akademija), capita a Mosca molto di rado.
All’inizio degli anni Quaranta è invitata a partecipare alla compilazione del Dizionario italo-russo che uscirà nel 1947. Inoltre dal 1943, su proposta del Ministro dell’Istruzione Vladimir Nikolaevič Potёmkin (1874-1946), ambasciatore a Roma nel 1932-1934, inizia ad insegnare a Mosca all’Istituto statale pedagogico di lingue straniere (Moskovskij gosudarstvennyj pedagogičeskij institut inostrannych jazykov), dove tiene corsi di lingua italiana: grammatica teorica e lessicografia.
Di lei scrive con affetto nei suoi ricordi Julija Dobrovol’skaja (1917–2016), linguista, traduttrice e studiosa, che ha vissuto e insegnato in Italia nel secondo dopoguerra: nel 1946 guidava la sezione di italiano all’Istituto di lingue straniere Maurice Thorez la famosa linguista, lessicografa e italianista Sofija Vladimirovna Ger’e, una donna magrolina e accurata, portava un jabot ricamato sulla blusa bianca di seta, sembrava un’apparizione del secolo d’argento, conosceva l’italiano come la sua lingua madre… (Ju. Dobrovol’skaja, Post Scriptum: vmesto memuarov, p. 103).
Nel marzo 1951 smette di insegnare per motivi di salute, nel 1952 suo ultimo lavoro è la sistemazione dell’archivio di famiglia, oggi conservato in parte allo RGALI di Mosca e in parte alla Sezione manoscritti della Biblioteca statale di San Pietoburgo.
Pubblicazioni
Итальянско-русский словарь: Около 45000 слов : С прил. краткой грамматики итал. яз., сост. С. В. Герье. М.: Гос. изд-во иностр. и нац. словарей, 1947.
Fonti archivistiche
Firenze, Gabinetto Scientifico-letterario G.P. Vieusseux. Fondo Adolfo, Angiolo e Laura Orvieto.
Firenze, Biblioteca Umanistica dell’Università. Archivio Storico.
Bibliografia
Герцык Е. Воспоминания. Paris: YMCA-Press, 1973.
Гнездилов А.В. Судьбы русских теософов // Вестник теософии. 1992. № 1. С. 85–88.
Герцык Е. Воспоминания. Мемуары, записные книжки, дневники, письма. М.: Московский рабочий, 1996.
Добровольская Ю. Post Scriptum: вместо мемуаров. С.-Пб.: Алетейя, 2006. С. 76–117.
Link
Жуковская Т. Герье Софья в Судаке // Проза.ру. 2009 https://www.proza.ru/2009/05/09/608