Lettere di Raisa Olīkienickaja Naldi a Olīga Signorelli
a cura di Vera Orlando
Raisa Ol´kenickaja nasce a San Pietroburgo il 6 marzo 1886. Giovanissima, emigra in Italia, dove sposa Filippo Naldi (1886-1972), dal quale in seguito si è separata. Filippo Naldi, che è stato giornalista, editore, direttore di varie testate, tra cui "L'Azione", "Il Rinnovamento", "Il Resto del Carlino", "Il Tempo", aveva fondato una agenzia di stampa a Pietroburgo e qui probabilmente aveva conosciuto Raisa Ol´kenickaja, traduttrice e curatrice di diverse opere russe; è ricordata soprattutto come la prima traduttrice italiana di Anna Achmatova.
Dopo aver vissuto per vari anni a Roma e a Firenze, intorno al 1934 si trasferisce con la famiglia a Parigi, da dove ritorna in Italia per stabilirsi definitivamente a Roma. Chi l'ha conosciuta personalmente la descrive come una donna di grande fascino intellettuale, la cui abitazione era un vero e proprio cenacolo di rifugiati russi, esponenti di spicco della cultura di quegli anni.
È morta il 18 gennaio 1978 nel suo appartamento in Via Propaganda 16 a Roma.
La cartella di Raisa Ol'kienickaja Naldi, conservata nell'Archivio Signorelli, contiene 44 lettere: 43 lettere a Ol´ga Signorelli, 1 a "Olga Signorelli e figlie" e 1 biglietto di Setti Dora. Le lettere sono autografe in russo, si riassumono le più significative.
1. Firenze, 10 dicembre [1925]
Ringrazia la Signorelli per la spedizione dei libri richiesti; di Ju. Ajchenval'd, precisa che le servirebbe il secondo volume. Ha visto i Papini.
[Si fa riferimento ai volume di Ju. Ajchenvald,
Siluety russkich pisatelej, Berlin, Slovo, 1923-1929. 3 vv].
2. Firenze, 31 maggio 1930
Sono le due del mattino; comunica una disavventura capitatale dopo un breve incontro con O. Signorelli, alla quale attribuisce una misteriosa forza d'attrazione. Le affida suo figlio. Ore nove del mattino: tutta Firenze è al corrente dell'incidente capitatole. Chiede a O. S. se ha notizie di suo marito. In allegato un biglietto da visita italiano. Sul verso: "Raissa Naldi, Firenze, tel. 27 543, via Vittorio Em., 163" (stampato). Sul recto: "Gregorio Naldi, I compagnia Carri Armati, Forte Tiburtina" (manoscritto a grafite).
3. [Firenze], 13 agosto 1930
L'editore Bemporad (via Cavour 20, Firenze) vorrebbe un romanzo russo "sensazionale, brillante e interessante". Le suggerisce di tradurre "quel romanzo di Al. Tolstoj". Può scrivere direttamente a Arrigo Cajumi. Chiede notizie del proprio figlio.
[Cfr. E. Garetto,
Una russa a Roma, p. 47. Nella lettera del 21 febbraio 1923,
Nina Petrovskaja parla alla Signorelli della possibilità di tradurre il romanzo
Aelita di Aleksej Tolstoj. In nota E. Garetto scrive: "Nel fondo Signorelli, cart. Tolstoj, si conserva una lettera del 14.11.1930, da cui risulta che la Signorelli aveva ripreso il progetto di tradurre "Aelita". Ma anche questo secondo tentativo non fu coronato da successo"].
4. [Firenze], 25 settembre 1930
Cajumi è molto contento di aver conosciuto Ol'ga Signorelli. A proposito del proprio figlio.
5. [Roma], 15 novembre 1930
Riferisce alla Signorelli quanto le ha detto
Tat'jana Pavlovna.
6. [Milano], 2 dicembre 1930
Spedisce alla Signorelli degli scampoli per le marionette di Maria. Le ricorda che Bemporad (Cajumi) aspetta sue notizie.
Il salotto di Maria Signorelli con i suoi famosi fantocci
(da http://www.collezionemariasignorelli.it/la_vita_di_maria_signorelli.htm)
7. [Firenze], 6 dicembre 1930
L'avvocato L'vov le ha raccontato dell'entusiasmo di Tat'jana Pavlovna e della sua intenzione di affidare a Maria Signorelli la messinscena de L'albero che si spoglia. Leggerà con piacere il libro di Romanov e ne riferirà il contenuto a Cajumi. A proposito di sé.
8. [Firenze], 13 dicembre 1930
Ha ricevuto il libro e lo leggerà al più presto. Chiede notizie del progetto con la Pavlova.
9. [Firenze], 18 dicembre 1930
Riferisce a Cajumi il contenuto del romanzo
Le nuove tavole della legge di Pantelejmon Romanov. A lei il libro è piaciuto e ne spiega i motivi. Si augura che O. Signorelli lo traduca al più presto. Le raccomanda di rispondere subito a Cajumi.
[Il romanzo invece uscirà nel 1931 presso l'editore Corbaccio nella traduzione di
Ossip Felyne].
10. [Firenze], 27 dicembre 1930
Sollecita O. Signorelli a rispondere a Cajumi. Quest'ultimo vorrebbe anche il testo russo del
Diario di Raskol'nikov.
[Il testo uscirà tradotto in italiano molti anni dopo: F. M. Dostoevskij,
Diario di Raskolnikov, trad. di Vittoria de Gavardo, Milano, Longanesi, 1955].
11. [Firenze], 3 giugno 1931
Ricorda con nostalgia Asolo e il Veneto, regione della sua giovinezza. Andrà da Cajumi a prendere il "Kolokolov".
12. [Firenze], 22 luglio 1931
È disperata, senza lavoro, gli affari del marito vanno male. Chiede alla Signorelli aiuto e consigli.
13. [Firenze], 8 novembre 1932
Testimonia amicizia e apprezzamento, desiderio di rivedersi. Fa riferimento a un opuscolo scritto da Angelo Signorelli. Impressioni su una mostra fiorentina di Alberto Savinio. Il viaggio a Parigi è rimandato. Segnala un nuovo libro di D. S.
Merekovskij,
Nevedomyj Christos.
[Il libro di D. S. Merekovskij nella traduzione di Renato Poggioli (
Gesù sconosciuto) esce nel 1933 a Firenze presso l'editore Bemporad].
14. [Firenze], 16 novembre 1932
Ringrazia Angelo Signorelli per gli opuscoli che le ha mandato. È contenta della decisione di O. Signorelli di scrivere un libro sulla Duse.
[La prima idea del libro nasce nel 1925, quando
Vsevolod Mejerchol'd, attore e regista, innovatore del teatro russo (1874 - 1942), si ferma a Roma nel corso di un viaggio ufficiale e propone alla Signorelli di scrivere una biografia della grande attrice da inserire nella collana di vite di artisti illustri. Il progetto non viene realizzato.
Eleonora Duse esce in Italia nel 1938. Tradotto in russo da A. S. Korotkov, è stato pubblicato a Mosca nel 1975 dalla casa editrice Iskusstvo].
15. [Firenze], 15 maggio 1933
Chiede a O. Signorelli il programma degli spettacoli del "Casino" di Cia Fornaroli: a Parigi cercano lavori teatrali.
16.
[Firenze], 9 giugno 1933
Esprime le proprie impressioni su una rappresentazione di "S-ta. Uliva". Racconta di aver passato un po' di tempo con un'amica berlinese di O. Signorelli.
17. Firenze, 27 giugno 1933
Continua a rimandare il viaggio a Parigi. Gli affari del marito vanno male. Si trova nuovamente in pessime condizioni economiche. Chiede a O. Signorelli di aiutarla a trovare un posto per Lisa nel mondo del cinema.