Il castello, costruito dal Cardinale Albornoz nel XIV secolo, è trasformato in carcere da Gregorio XVI e con tale funzione passa allo stato italiano nel 1805. Nel 1905 il demanio vende il Castello per 13.000 lire – da versare a rate – al principe russo Sergej Meščerskij, che lo acquista forse in comproprietà con Ivan Bartenev, il quale risulta risiedervi negli anni Venti insieme a Feodosij Grim. Il bellissimo edificio che sovrasta la cittadina umbra rimane proprietà russa fino al 1972, quando passa alla famiglia romana dei Farenga che, nel 1984, lo vende al Comune di Narni e dalla provincia di Terni. Oggi il Castello è adibito a museo.
Secondo i documenti conservati all'Archivio Centrale dello Stato, nel 1920 la Pubblica Sicurezza raccoglie informazioni sugli abitanti e i frequentatori del castello. Ne risulta che Bartenev è infermo e non si reca quasi mai in città. Provvede ai suoi bisogni il suo cameriere Barovej che vive nel castello insieme alla moglie: "Il De Bartoneff è affetto da infermità alle gambe, che gli impedisce di uscire di casa: conosce in Narni tre o quattro persone (Sfliberti Arideo, Filipponi Giulio e Menacchi Ernesto), che però molto raramente frequentano la casa. Anche la moglie del cameriere Barovej è vecchia e malaticcia e non esce che rare volte di casa [...] Non risulta però che sia in relazione con elementi sovversivi locali e forestieri".
Nel 1922 il principe Meščerskij vende il castello a Vasilij Durasov che vi risiede dividendo la sua vita tra Narni e Roma.
Fonti archivistiche
Archivio Centrale di Stato, Ministero dell'Interno, Divisione generale di Pubblica sicurezza, PS 1922 A11, b. 13, f. Mestchersky Sergio.
ACS. PS. 1944–1946 A16. B. 25. F. Durasoff D’Arjon Basilio fu Alessio, apolide, ex internato.
Archivio comunale di Narni.
Bibliografia
Русское присутствие в Италии в первой половине ХХ века: энциклопедия / ред.-сост. А. д’Амелия, Д. Рицци. Москва: Политическая энциклопедия, 2019.
Scheda aggiornata al 20 luglio 2020