Figlio del consigliere di stato Aleksej Vasil’evič Durasov (1861–1900) e di Sofija Arsen’evna Šiškova, termina il prestigioso Liceo di Alessandro nel 1907, diventa capitano di cavalleria del Reggimento degli Ussari, in seguito entra al Ministero degli Interni. Nel 1906 compila un Gerbovnik Vserossijskogo dvorjanstva (Raccolta di stemmi della nobiltà russa), che pubblica a San Pietroburgo (SPb. T-vo R. Golike i A. Vil’borg), primo segno di una profonda passione per l’araldica che l’occuperà anche negli anni dell’emigrazione.
Nel 1911 ottiene che gli venga riconosciuta la sua discendenza dai duchi di Durazzo, eredi della dinastia francese d’Angiò. Dopo i riconoscimenti ufficiali del re di Spagna Alfonso XIII e di papa Pio X, nel 1916 il Senato russo gli concede di portare il cognome Durasov-Durazzo-D’Angiò (decreto dello zar Nicola II del 3 ottobre 1916).
Dopo la rivoluzione d’ottobre Durasov emigra a Parigi, dove conduce una brillante vita mondana; nel 1920 ha anche una storia con la famosa cantante della Belle époque Lina Cavalieri, conosciuta durante una tournée a San Pietroburgo.
Nel 1922 si trasferisce in Italia, compra dal principe Sergej Meščerskij la rocca Albornoz di Narni e vi fissa la sua residenza. Vive tra Narni e Roma, dove incontra i suoi connazionali, frequenta la biblioteca Gogol’ e si occupa di antiquariato.
Ha un pessimo carattere e il suo nome compare spesso in controversie giudiziarie: ora smaschera qualche falso pretendente della casa d’Angiò, ora una falsa Anastasia della famiglia imperiale russa, ora è in lite con i giovani fascisti che bivaccano nel parco della sua residenza a Narni.
Nell’ultimo periodo di vita si occupa intensamente d’araldica, fa collezione di reliquie e documenti relativi alla casa d’Angiò, che lascia in eredità al Comune di Narni insieme alla rocca.
Dopo la Seconda guerra mondiale comincia a recitare nel cinema con lo pseudonimo di Carlo Bianco: interpreta il ruolo del pianista russo in Luci del varietà (1951) di Alberto Lattuada e Federico Fellini con Giulietta Masina e Peppino de Filippo; nel 1954 recita la parte del miliardario accanto all’attrice francese Martine Carol nel film La spiaggia di Lattuada.
Fonti archivistiche
Biblioteca Nazionale Centrale, Roma. Archivio della Biblioteca Gogol’.
ACS. PS. 1944–1946 A16. B. 25. F. Durasoff D’Arjon Basilio fu Alessio, apolide, ex internato (1945).
Bibliografia
Императорский Александровский лицей. Памятная книжка лицеистов. München: Изд. Объед. б. восп. Имп. Алекс. Лицея, 1961. С. 142.
Chiti R., Poppi R. Dizionario del cinema italiano: Dal 1945 al 1959. Roma: Gremese, 1991.
Fryer P., Usova O. Lina Cavalieri: The Life of Opera’s Greatest Beauty (1874–1944). Jefferson, NC: McFarland, 2003.
Nella foto un montaggio della rocca di Narni e del ritratto di Vasilij Durasov
Antonella d'Amelia
21 luglio 2020