Nel 1905 il demanio vende il castello per 13.000 lire – da versare a rate – al principe russo Sergej Meščerskij, ma non è escluso che Bartenev ne sia comproprietario. Il castello resta proprietà russa fino al 1972 quando passa alla famiglia romana dei Farenga che, nel 1984, lo vende al Comune di Narni e alla Provincia di Terni. Oggi il castello è adibito a museo. Secondo i documenti conservati all'Archivio Centrale dello Stato, nel 1920 la Pubblica Sicurezza raccoglie informazioni sugli abitanti e i frequentatori del castello. Ne risulta che Bartenev è infermo e non si reca quasi mai in città. Provvede ai suoi bisogni il suo cameriere Barovej che vive nel castello insieme alla moglie:
Il De Bartoneff è affetto da infermità alle gambe, che gli impedisce di uscire di casa: conosce in Narni tre o quattro persone (Sfliberti Arideo, Filipponi Giulio e Menacchi Ernesto), che però molto raramente frequentano la casa. Anche la moglie del cameriere Barovej è vecchia e malaticcia e non esce che rare volte di casa [...] Non risulta però che sia in relazione con elementi sovversivi locali e forestieri.
Nel 1923 I. Bartenev riceve la visita del figlio Dionisij Ivanovič.
Bibliografia
M. Bigotti, G. A. Mansuelli, A. Prandi, Narni, Roma 1973.
Siti consultati
http://www.vgd.ru/
Laura Piccolo