"Ultima grande aristocratica di una vecchia Europa che non esiste più",
Maria Roza Radziwill ospita nelle sue case romane (Corso d'Italia 36, Piazza del Popolo 3, via Bartoloni 14) uno dei salotti più frequentati della capitale, dove si circonda di alti prelati, principi suoi pari ed esponenti della scienza, dell'arte e della politica. Testimone degli incontri, il suo fedele compagno, un bulldog dagli occhi cisposi e maliziosi. I rapporti intellettuali della principessa non si circoscrivono solo al suo salotto, ma anche ad una serie di amicizie epistolari, narrate nelle centinaia di lettere e biglietti bizzarri e capricciosi che dalla sua casa s'indirizzano alle corti, ai palazzi, alle ville di quasi tutti i continenti.
Tra i letterati russi con cui è in contatto negli anni Trenta a Roma figurano
Zinaida Gippius e
Dmitrij Merežkovskij, e il pittore e architetto
Andrej Beloborodov, di cui è riprodotta nell'immagine una veduta di Roma immaginaria (Centro studi Vjačeslav Ivanov).