Nel 1915 tra gli ospiti appare Igor' Stravinskij, che aveva stretto amichevoli rapporti con i futuristi italiani, che riteneva "assurdi, ma in modo simpatico" e con Filippo Tommaso Marinetti, "una vera balalajka" come ricorderà in Chroniques de ma vie, "un chiacchierone instancabile - ma anche il più gentile degli uomini". La loro intesa creativa si concretizza in tre serate a casa Marinetti: nel "salotto orientale del vate egizio", tra "ninnoli" e "grossi insetti elettrici" attaccati ai muri, sfilano i volti di Carrà, Boccioni, Leonid Mjasin, Sergej Prokof'ev, Sergej Djagilev, il pianista russo Kpzy, Buzzi, Cangiullo, Růžena Zátková, i fratelli Russolo e il duca Visconti di Modrone, direttore della Scala di Milano. Ricorda Francesco Cangiullo:
La sera c'era Grande adunata di musica futurista nel salotto di Marinetti, alla quale rispondevano presente: Luigi Russolo, inventore degli intonarumori; Balilla Pratella e Igor Strawinsky venuto espressamente da Lucerna, assieme al Direttore dei Balli Russi, il principe de Diaghilew, a Missine, primo ballerino, e ad un prodigioso giovanissimo pianista di Pietrogrado, di cui non saprei ricostruire il nome; ma con 2 f, 3 k, 1 w e 1 z forse me la caverei, mancherebbe soltanto una y... [F. Cangiullo, Serate futuriste. Romanzo storico vissuto, Napoli, Editrice Tirrena, 1930 p. 227].
Giacomo Balla, Caricatura sintetica di Marinetti, 1924
http://www.internetculturale.it/.../mostre/pagina_900.html
Umberto Boccioni, vignetta di una serata futurista, 1911
http://www.internetculturale.it/.../mostre/pagina_898.html