È in corrispondenza con Ol’ga Resnevič Signorelli e con Sibilla Aleramo, che nel 1930 la ricorda in Gioie d’occasione.
Dagli anni Venti si dedica prevalentemente ai concerti: molto apprezzato, ad esempio, è quello del gennaio 1929 all’Accademia di Santa Cecilia a Roma.
La sua splendida voce è tramandata in rare registrazioni d’epoca che la vedono esecutrice di canti tradizionali del folklore ucraino e protagonista di opere quali Tosca di Puccini, Mefistofele di Boito (nel ruolo di Margherita), Adriana Lecouvreur di Cilea, La forza del destino di Verdi (nel ruolo di Leonora), La Wally e Loreley di Catalani, Lohengrin e La Valchiria di Wagner (rispettivamente nei ruoli di Elsa e Brunilde), L’Africana di Meyerbeer (nel ruolo di Sélika).
Definita da anche alcuni critici “la Duse dell’opera”, il 22 aprile 1924 è l’unica persona ad avere la delicatezza di mandare un telegramma a Vigevano per la morte dell’attrice: «Apprendo dolorosa notizia invio condoglianze città natale della tragica Eleonora. Salomea Kruceniski Riccioni». E il 26 aprile 1924 le giunge a Viareggio la risposta del Commissario Prefettizio: «Vigevano orgogliosa avere dato natali insigne attrice si associa dolore nobilmente espresso e ringrazia». Questo gesto non passa inosservato e a Vigevano viene poi organizzata la commemorazione di Puccini, deceduto il 29 novembre 1924.
Nel 1936, alla morte del marito, decide di donare la sua ricca biblioteca alla città di Viareggio. Il 23 aprile 1937 ottiene il nulla-osta per un passaporto per l’estero: nel 1939 torna a Leopoli, ma non riesce più a rientrare in Italia. Non senza difficoltà, là insegna tecnica vocale fino al 1944; la sua ultima esibizione ha luogo nel 1949.
Muore a Leopoli nel 1952 e le viene intitolato il Teatro dell’Opera della città.
Nel 1991 è stato aperto a Leopoli un museo musicale ubicato in quella che è stata la sua casa, in una via ora che porta il suo nome: qui è anche conservato un archivio che raccoglie documenti suoi e sulla vita musicale della sua epoca (www.salomeamuseum.lviv.ua).
Nel 2004, in occasione del centenario della rappresentazione di Madama Butterfly, è stato realizzato un compact disc con le voci storiche di alcune grandi interpreti che comprende una sua incisione dell’aria “Un bel dì vedremo” degli anni Dieci.
L’8 ottobre 2008 è stato donato dalle autorità ucraine un suo busto marmoreo al Museo del Teatro alla Scala di Milano. Il suo archivio personale è conservato presso il Centro Documentario Storico di Viareggio.
Libretti, manifesti, programmi e recensioni d’epoca di spettacoli e concerti
S., Al Regio la prima del “Lohengrin”, «Gazzetta di Parma», 9 gennaio 1898.
S., Salomea Krusceniska, «Gazzetta di Parma», 8 febbraio 1898.
Teatro Regio di Parma, Carnevale 1898: Manifesti della rappresentazione de La Bohéme, Parma, Grazioli, 1898.
Giacomo Puccini, Madama Butterfly. Tragedia giapponese. Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, Milano, Ricordi, 1904.
Pietro Cossa, Cecilia: dramma ridotto per la scena lirica in quattro atti da Tommaso Montefiore, Roma, Enrico Voghera, 1905.
Cassandra: atto unico in un prologo e due parti. Parole di Luigi Illica, musica di Vittorio Gnecchi, riduzione di Carlo Carignani, Milano, Cogliati, 1905.
Teatro alla Scala di Milano, Stagione di Carnevale-Quaresima 1906-1907: Oscar Wilde, Salomè. Dramma musicale in un atto. Traduzione di Alexander Leawington, musica di Richard Strauss. Milano, Ricordi, 1906.
Stagione di musica da camera 1928-1929: Concerto della cantante Salomea Kruceniski, al pianoforte Adolfo Baruti. Roma, Sala Accademica di S. Cecilia, 25 gennaio 1929.
Bruno Barilli, Salomea Kruscheniski a Santa Cecilia, in «Il Tevere», 26 gennaio 1929.
Guglielmo Barblan, Salomea Kruceniski a S. Cecilia, in «L’Impero», 27 gennaio 1929.