Russi in Italia

David Isaevič Kurfirst


Luogo e data di nascita: Dubossary, 11 novembre 1890 (o 1889)
Luogo e data di morte: Roma, 16 giugno 1924
Professione: medico

In Italia dall'ottobre del 1912, vive a Roma, dove si iscrive alla Facoltà di medicina. Sorvegliato dalla polizia, nel 1915 sembrerebbe far parte di "una combriccola di anarchici russi", mentre dopo la rivoluzione russa frequenta il Circolo di via delle Colonnette dove, secondo il parere della Prefettura di Roma, "apertamente ebbe a manifestarsi ardente fautore delle teorie massimaliste, stringendo in breve strette relazioni con gli altri rivoluzionari", tra cui Mark Šeftel e David Zacharin, come lui studenti di medicina (Prefettura della Provincia di Roma, 18 maggio 1918). Nel 1918 viene espulso dall'Italia per ordine del prefetto di Roma, che lo ritiene pericoloso "sia per la facilità che egli ha di avvicinare la classe degli studenti universitari, sia per la propaganda rivoluzionaria per cui ha dimostrato speciale attitudine esercitando tra i connazionali qui dimoranti" (Prefettura della Provincia di Roma, 18 maggio 1918). Un mese dopo Kurfirst lascia quindi l'Italia per Barcellona, da cui fa ritorno nell'ottobre 1918, con un permesso speciale per sostenere a Roma l'ultimo esame del corso di studi in medicina.
Appena rientrato, ancor prima di laurearsi, è inviato d'autorità a Corneto Tarquinia, dove mancano i medici per fronteggiare una grande epidemia di influenza. Soddisfatta della sua opera, al termine dell'emergenza la Prefettura gli offre altro lavoro, chiedendo che il decreto di espulsione sia sospeso. Nel 1919 il giovane medico risulta impiegato in un ospedale romano, ma la Questura di Roma ne sollecita nuovamente l'espulsione, poiché "ancor oggi il Kurfirst è indicato come fervente bolscevico e per quanto sia ritenuto idealista e incapace di azioni violente, pur tuttavia, data la sua professione che esercita attualmente negli ospedali di Roma, può avere agio di compiere attivissima e proficua propaganda sovversiva specie tra le persone del popolo" (Questura di Roma al Ministero dell'Interno, 14 agosto 1919). La diffidenza nei confronti di Kurfirst rientra in un'indagine più ampia che coinvolge in questo periodo diversi russi di orientamento sovietico residenti a Roma, come Michail Vodovozov, Ivan Ketov, Mark Šeftel, Erlich, colpiti a più riprese da decreti di espulsione per motivi politici. Tuttavia, probabilmente a causa del perdurare dell'epidemia di febbre spagnola e della drammatica carenza di medici, il Ministero dell'Interno non procede all'espulsione del medico, che nel settembre 1920 risulta tra i russi censiti nel comune Roma, residente in via Volturno 51.
All'inizio del 1921 Kurfirst trova un impiego in Toscana, a Castiglione d'Orcia, nei pressi di Montepulciano; ma presto le autorità locali lo arrestano con l'accusa di esercitare "palese" propaganda rivoluzionaria e lo accompagnano due volte alla frontiera. Nell'agosto dello stesso anno è di nuovo a Roma, dove esercita la professione, particolarmente richiesto da un ambulatorio di via Veneto e raccomandato alla clientela "degli Hotels e Pensioni, essendo un Dottore che parla le lingue estere, e perciò molto necessario per la nostra clientela" (Farmacia Cavedoni, Roma 10 giugno 1921).
Nel 1924 Kurfirst entra in servizio all'ambasciata sovietica, dove assume l'importante ruolo di capo della cancelleria (ASMAE, DG Personale, X, Russia 2, b. 33, f. 1923-1927). Il 1924 è l'anno del riconoscimento "de jure" dell'Unione Sovietica da parte dell'Italia e in aprile e maggio una commissione dell'ambasciata guidata da Kurfirst viaggia in venti diverse città italiane con l'incarico di prendere possesso dei locali, mobili e archivi dei consolati dell'ex Impero russo, spettanti ormai di diritto allo Stato sovietico. Al rientro dalla sua missione, ammalatosi improvvisamente di meningite, Kurfirst muore al Policlinico di Roma nel giugno 1924, la sua salma viene portata in ambasciata, dove al balcone è esposta la bandiera dell'Unione abbrunata (Fonogramma dalla Regia Questura di Roma al Ministero dell'Interno, 16 giugno 1924).

Nota
Nelle fonti italiane si incontra Kurfirst, Kurfist, Kurferst, Kurfest, Curferst.

Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Roma, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1921, cat. A11, b. 12, f. Sudditi russi.
Archivio Centrale dello Stato, Roma, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, A11, b. 12, f. Kurfist Davide.
Archivio Centrale dello Stato, Roma, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1924, A15, b. 13, f. Russia. Rappresentanti dei Soviets Russi.
Archivio Storico-diplomatico del Ministero degli Affari Esteri, Direzione Generale del Personale, Serie X, Russia 2, b. 33, f. 1923-1927.

Bibliografia
Русское присутствие в Италии в первой половине ХХ века: энциклопедия / ред.-сост. А. д’Амелия, Д. Рицци. М.: Политическая энциклопедия, 2019.


La foto di David Kurfist, qui pubblicata per la prima volta, è conservata all'Archivio di Stato di Roma (ACS, PS, 1924, b. 12, f. Kurfist Davide e Cheftel Marco)


Agnese Accattoli
Scheda aggiornata al 10 febbraio 2021


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