Ivan Ketov
Giovanni Chetofi
Luogo e data di nascita: Roma, 4 aprile 1916
Luogo e data di morte: Italia, dopo il 1968
Professione: pittore, illustratore, traduttore
Il suo vero nome è Ivan Konstantinovič Krejnart.
Nasce a Roma nella famiglia russa del giornalista rivoluzionario
Konstantin Ketov. La madre aveva frequentato la scuola di pittura del Fante di quadri (Bubnovyj valet) e conosciuto
Larionov e
Gončarova, ospiti negli anni a venire dei Ketov durante i loro soggiorni romani.
Dopo aver seguito i corsi di scenografia tenuti da Vittorio Grassi (1878–1958) all'Accademia di Belle Arti di Roma collabora nel marzo 1926 all'allestimento scenico della Locandiera di Goldoni, diretta da Anton Giulio Bragaglia al Teatro degli Indipendenti in Via degli Avignonesi e organizza in Sud America alcune esposizioni dedicate alla scenografia italiana. Frequenta Domenico Belli (1909–1983) e Augusto Favalli (1912–1969), grazie ai quali entra in contatto con il movimento futurista e con Enrico Prampolini (1894–1956), con cui stringe amicizia. Nell'ottobre 1933 partecipa alla I Mostra nazionale d'arte futurista a Piazza Adriana a Roma e l'anno successivo alla II Mostra internazionale d'arte coloniale di Napoli. Nel 1934 espone con Belli e Sebastiano Carta al Bragaglia fuori commercio e nel febbraio 1935 con Bruno Tano (1913–1942) al Circolo Adriatico di Roma. Nel 1936 realizza con Umberto Peschi il pannello Sintesi del Dopolavoro IAC, ideato da Bruno Tano e Sante Monachesi (1910–1991) per la sede del dopolavoro dell'Industria Arredi Caucciù di Tivoli, esposto alla II Mostra di plastica murale per l'edilizia fascista in Italia e in Africa, allestita ai Mercati Traianei a Roma.
Nel 1938 prende a Portorose il brevetto di pilota e nella seconda metà degli anni Trenta partecipa a diverse mostre collettive di aeropittura con il nome italianizzato di Chetofi (a volte Chetoffi). Fra queste vanno menzionate le partecipazioni romane alla mostra Aeropitture futuriste, organizzata nel 1937 dal Ministero dell'Aeronautica (alcune opere di Ketov saranno riprodotte nel numero di novembre 1937 della rivista «L'ala d'Italia», v. foto) e alla III e alla IV edizione della Quadriennale d'Arte Nazionale: nel 1939 espone Aeropittura di quota 200, Volando sul lago e Aeropaesaggio e nel 1943 Bombardamento notturno di Haifa, Dinamismi aerei e Combattimento aereo.
È presente per tre edizioni consecutive all'Esposizione internazionale d'arte di Venezia, nelle mostre commissionate da Filippo Tommaso Marinetti: nel 1938 e nel 1940 al Palazzo dell'Esposizione nella sezione dedicata all'aeropittura (nel 1938 con Volo radente e nel 1940 con Cromatismi aerei e Dimenticando la terra); nel 1942 nel Padiglione del futurismo italiano, ricavato dal padiglione belga, con Aerosintesi dell'Egeo, e nel Padiglione della Regia Aeronautica, allestito nel padiglione francese, con sei quadri ("Caccia" tutto fare, Combattimento aereo, Alessandria, Picchiatelli, Mitragliamento di Iraklion e Attaccano i paracadutisti). Negli anni Trenta avvia inoltre l'attività di illustratore di libri per l'infanzia e l'adolescenza.
Allo scoppio della guerra viene mandato nell'Egeo; durante la permanenza a Rodi esegue un ciclo di affreschi per la sede del comando dell'Aeronautica (poi distrutta dalle truppe tedesche dopo l'armistizio italiano) e una grande composizione aeropittorica per l'abside della chiesa costruita a Gadurrà dall'architetto Gianni Mazzocca. Dal settembre 1943 al luglio 1945 è internato in Svizzera, dove si lega d'amicizia con l'architetto Alberto Sartoris.
Dopo la guerra si stabilisce a Milano, dove allestisce mostre personali alle Gallerie Bolzani (1946), Naviglio (1950) e La colonna (1958). Espone inoltre a Padova nel 1948 e a Roma, alla Galleria dell'Incontro, nel 1958, e partecipa ai Premi Vado Ligure (1954), Scipione e Suzzara e alla VII Quadriennale nazionale d'arte di Roma (1955). In collaborazione con Mario De Micheli traduce i poemi Bene! e Vladimir Il'ič Lenin di Majakovskij, pubblicati nel 1956 da Feltrinelli.
Dopo una lunga pausa torna a esporre, sempre a Milano, nel 1968 alla Galleria Il vertice, che gli dedica una personale. La sua pittura viene definita "una trasposizione intimamente poetica del dato fisico del mondo sensibile cui egli si ispira. I modi espressivi sono larghi e semplici, lontani dall'aneddoto e dalla descrizione, il colore è inteso tonalmente e risponde a un'esigenza interiore interpretativa più che imitativa" (Lepore 1968).
Pubblicazioni
G. Ketoff, Parco divertimenti, fasc. 4, Milano, Vallardi, 1952.
I. Ketoff, Dalla giungla al polo, Milano, Vallardi, 1952.
Libri da lui illustrati
M. Padovini, Tobi, Firenze, Bemporad, 1935 (6 tavole illustrate e illustrazioni nel testo).
S. Carta, Le case, Roma, Le origini, 1935 (copertina e illustrazioni).
R. White, Candy, Milano, Vallardi, 1949 (disegni e 8 tavole illustrate).
J. F. Cooper, L'agente segreto, Torino, Chiantore, 1949.
L. Boussenard, Il giro del mondo di un monello di Parigi, Torino, Chiantore, 1950.
G. Aimard, I cacciatori dell'Arkansas, Torino, Chiantore, 1950.
R. Banzi, I miei si divertono, Milano, Vallardi, 1950.
R. Chiarelli, La città proibita (avventure fra i Tuaregh), Milano, Vallardi, 1952.
Traduzioni dal russo
V. Majakovskij, Bene (preceduto dal poema Vladimir Il'ič Lenin), Milano, Feltrinelli, 1956 (tradotto insieme a Mario De Micheli). Ristampe dei due poemi in: V. Majakovskij, Poemi, Roma, Editori riuniti, 1963; V. Majakovskij, Opere scelte, Milano, Euroclub Feltrinelli, 1967.
M. Kvlividze, Dedicato a te, cara (tradotto insieme a Gilberto Finzi), Milano, Avanti, 1961.
Nota
Nelle fonti bibliografiche si incontra come Giovanni Chetoffi, Chetofi o Ketoff.
Bibliografia
Belli, Carta, Ketoff: mostra di poesia e pittura fasciste, Roma, Casa d'arte Bragaglia, 1934.
A. Foschini, F. Valli, Il volo in Italia, Roma, Edit. Aeronautica, 1939.
XXI Esposizione biennale internazionale d'arte, Venezia, Ferrari, 1938.
XXII Esposizione biennale internazionale d'arte, Venezia, Ferrari, 1940.
XXIII Esposizione biennale internazionale d'arte, Venezia, Ferrari, 1942.
III Quadriennale d'arte nazionale, Roma, Editoriale Domus, 1939.
IV Quadriennale d'arte nazionale, Roma, Casa editrice mediterranea, 1943.
VII Quadriennale nazionale d'arte di Roma, Roma, De Luca, 1955.
A. C. Alberti, Il teatro nel fascismo. Pirandello e Bragaglia: documenti inediti degli archivi italiani, Roma, Bulzoni, 1974.
Il dizionario del futurismo, a cura di E. Godoli, Firenze - Trento/Rovereto, Vallecchi - Mart, 2001, pp. 620-621.
M. Lepore, Le mostre d'arte a Milano, «Corriere d'informazione», 31 gennaio/1 febbraio 1968, p. 5.
C. Salaris, Storia del futurismo, Roma, Editori Riuniti, 1985.
T. Sauvage, Pittura italiana del dopoguerra (1945-1957), Milano, Schwarz, 1957, p. 419.
M. Bertelé, Russkie chudožniki na Venecianskoj biennale, 1895-2013 /avtor-sostavitel’ N. Molok. Moskva, Stella Art Foundation, 2013, pp. 320-325.
Nella foto la copertina di I cacciatori dell'Arkansas, raro libro di Gustavo Aimard con illustrazioni di Ivan Ketoff, edito da Chiantore a Torino nel 1950.
Matteo Bertelé
Scheda aggiornata al 31 giugno 2020
Brossura della Mostra di aeropitture futuriste, Roma, Ministero dell'Aeronautica - Laboratorio Fotomeccanico, 1937.
Copertina del periodico nazionale dell'Aviazione fascista «L'ala d'Italia», novembre 1937, dedicato alla prima Mostra di aereopitture futuriste.
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