A Pietroburgo frequenta l’ambiente degli artisti – Boris Grigor’ev, Mstislav Dobužinskij, Aleksandr Jakovlev, Kostantin Miklaševskij, Sergej Sudejkin, Boris Pronin – e sposa un ricco dandy, amico di Kuzmin, Anatolij Šajkevič, collezionista, bibliofilo, appassionato di danza e teatro. Con lui emigra dopo la rivoluzione d’ottobre.
Nel 1920 sono insieme a Firenze, dove – come scrive nel giugno 1920 il quotidiano “Golos Rossii” – doveva avviarsi un’impresa cinematografica russa e iniziare un film diretto dal regista Robert Davidovič Perskij (1875–1929) con Pavlova nel ruolo principale. L’iniziativa non va in porto e nel 1921 l’attrice si trasferisce con il marito a Berlino, dove lavora in alcuni spettacoli teatrali e in film tedeschi (“Teatr i žizn'” 1922. № 12).
Nel 1922 entra nella compagnia del “Teatro romantico russo”, fondato da Boris Romanov con il sostegno finanziario di Šajkevič. Tra i collaboratori della compagnia ci sono molti artisti che in seguito lavoreranno in Italia: Elena Aleksandrovna Smirnova (1888-1934), moglie di Romanov, il ballerino Aleksandr Obuchov, il direttore d’orchestra Jurij Pomerancev, i pittori Pavel Čeliščev, Leon Zak, Voldemar Boberman, Filipp Gozjason. Pavlova segue le tournées del “Teatro romantico russo” in molti paesi europei e con la compagnia ritorna in Italia nel 1926 a Torino in quel Teatro di Torino, di recente inaugurato con programmi di musica e balletti da Riccardo Gualino, imprenditore appassionato d’arte e danza. Qui la compagnia del “Teatro romantico russo” mette in scena i balletti Тrapecija (Le Trapèze) и Posvjaščenie Šubertu (Dedica a Schubert) di Sergej Prokof’ev, Andaluziana (Nuit andalouse) di George Bizet e la fantasia coreografica La Pâtisserie enchantée (musica di Pёtr Cajkovskij).
Dal 1930 si stabilisce con il marito a Parigi, collabora con l’Оpèra russe de Paris (Častnaja parižskaja opera), fondata da Marija Kuznecova sugli Champs Elisées, luogo d’incontro e osmosi di diversi artisti russi emigrati: i registi Nikolaj Evreinov e Aleksandr Sanin, i pittori Konstantin Korovin e Mstislav Dobužinskij, il direttore d’orchestra Emil’ Kuper ed altri; partecipa anche a diverse serate di beneficenza.
Negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale diventa coreografa del Teatro dell’operetta russa (Teatr russkoj operetty), nel 1951 apre una propria scuola di danza. Recita anche come attrice drammatica al Teatro drammatico russo (Russkij dramatičeskij teatr) di Parigi, interpretando Il villaggio Stepančikovo di Dostoevskij e Il Revisore di Gogol’.
Nel 1949 nella serata dedicata alla memoria del marito all’Unione degli scrittori e poeti russi di Parigi (Ob’edinenie russkich pisatelej i poetov v Pariže) legge brani del suo libro di ricordi Most vzdochov čerez Nevu (Il ponte dei sospiri sulla Neva).
È sepolta al cimitero parigino di Montparnasse accanto al marito.
Fonti archivistiche
ACS. PS. 1926 A16. B. 58. F. Pawlowa Claudia e marito Schaikewitsch Anatolio.
ACS. PS. 1928 A16. B. 135. F. Schaikevitch Anatolio e Claudia.
ACS. PS. M. B. 222. F. 7 Stranieri sovversivi residenti nel Regno.
Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma. Fondo Valori Plastici. II/3. UA 26,1.
Bibliografia
Конечный.А.М., Мордерер В.Я., Парнис А.Е., Тименчик Р.Д. Артистическое кабаре «Привал комедиантов» // Памятники культуры. 1988. М.: Наука, 1989. С. 96–154.
Литаврина М. Русский театральный Париж: 20 лет между войнами. С.-Пб.: Алетейя, 2003.
«..Скитаний пристань, Вечный Рим»: русская община в столице Италии (1900–1940). Салерно: Europa Orientalis, 2011, p. 390.
Nella foto Кlavdija Pavlova in un’immagine tratta dalla rivista tedesca “Die Dame magazine” (1921)
Agnese Accattoli
27 novembre 2020
Кlavdija Pavlova in Der künstlerische Tanz (1932). Fotografo Pellegrini