Studia al ginnasio di Perm' e a 18 anni si trasferisce a Mosca, dove frequenta la scuola del Teatro d'Arte. Nel 1906 inizia la carriera teatrale a Pietroburgo nel Teatro-studio diretto da
Mejerchol'd. Lavora con
Evreinov e M. Ermolova. È allievo, aiuto regista e segretario di Stanislavskij.
Dal 1° giugno 1919 si trasferisce a Char'kov con tutta la compagnia teatrale e quindi a Tiflis, dove rimane fino al novembre 1920. Va in seguito a Costantinopoli, poi in Bulgaria, Jugoslavia, Austria e dal 1921 risiede a Berlino, pur lavorando in
tournée all'estero. Nel 1923 è a Praga dove costituisce il "Gruppo di Praga degli artisti del teatro d'Arte di Mosca". Nel 1924 si trasferisce a Parigi e lavora al teatro dei Campi Elisi, nel 1927 si sposta a Dusseldorf, come direttore capo del teatro.
Dal 1929 è testimoniata la sua presenza in Italia (viene naturalizzato italiano nel 1938), risiede a Roma, Albergo Russia; dal 1934 è a Milano, Albergo Imperiale, Galleria del Corso, 3; dal 1937 è di nuovo a Roma, dove vive in Corso Italia, 6.
Sono documentati i suoi contatti con
Tat'jana Pavlova e con gli artisti italiani Elsa Merlini, Alessandro Moissi, Kiki Palmer, Gino Cervi.
Con Tat'jana Pavlova nel 1929 dirige
L'uragano di Ostrovskij con enorme successo (debutto: Teatro Valle di Roma, 31.1.1929) e nel 1931
La Signora X di A. Bisson (debutto: Teatro Filodrammatici di Milano, 2.1.1931),
Nju di O. Dimov (debutto: Teatro Manzoni di Milano, 5.2.1931). Nel 1931 dirige inoltre
I giorni della vita di L. Andreev,
L'albergo dei poveri di Gor'kij,
La quadratura del circolo di V. Kataev,
Giorno di ottobre di G. Kaiser. Nel 1932 dirige con T. Pavlova
Il Revisore di Gogol' (debutto: Teatro Argentina di Roma, 15.1.1932),
Nina di B. Frank (debutto: Teatro Odeon di Milano, 19.4.1932),
Il matrimonio di Gogol' (debutto: Teatro Odeon di Milano, 23.6.1932). Il successo di questi spettacoli è tale che nel 1933 il regista decide di stabilirsi definitivamente in Italia.
Nel decennio 1933-1943 Šarov allestisce alcuni spettacoli rimasti esemplari nella storia della scena italiana:
Zio Vanja (1932) e
Il gabbiano di Čechov (1934);
L'albergo dei poveri (1931) di
Gor'kij,
Il matrimonio e
Il Revisore (1932) di Gogol'. In seguito mette in scena anche Dostoevskij e Tolstoj. Nel 1938 fonda e dirige la Compagnia dell'Eliseo (di cui fanno parte A. Pagnani, G. Cervi, R. Morelli, P. Stoppa, C. Ninchi), con la quale mette in scena
La dodicesima notte,
Otello e altri testi.
Ha insegnato recitazione al Centro sperimentale di cinematografia e ha diretto la Libera Accademia di Teatro. A lui è oggi intitolata l'Accademia Drammatica di Roma.
Nello stesso periodo Šarov diventa una figura di riferimento anche per il teatro olandese. Nel 1927 porta ad Amsterdam
U vrat carstva di Knut Hamsun, con scene di M. Dobuinskij, mentre dal 1947 è a capo del Teatro Nazionale di Amsterdam, dove cura la regia di molte opere russe: tra le più acclamate,
Tre sorelle di A. P. Čechov, portato in scena nel 1949, nel 1954 e nel 1965.
Nel 1940 cura la regia de
Il principe Igor di Borodin, andato in scena per la prima volta al Teatro alla Scala il 28 febbraio, con scene di
Nikolaj Benua.
Muore a Roma il 18 aprile 1969. Sulla sua tomba a Testaccio è incisa la lapide: "il grande cuore dell'artista e regista Petr Šarov ha cessato di battere a Roma il 18 aprile 1969. Era nato a Perm' il 12 maggio 1886. Era stato insignito dell'onorificenza Orange Nassau dalla regina Giuliana d'Olanda".
PubblicazioniP. Sharoff,
Confessioni di un regista russo in Italia, «Scenario», Roma, gennaio 1933, n. 1, pp. 21-25.
BibliografiaA. Rendine - A. Camilleri,
s.v. Sharoff Pietro, in
Enciclopedia dello Spettacolo, a cura di Silvio D'Amico, Roma 1953.
V. Pagliero,
Pietro Sharoff: "Gli piaceva Toscanini perché usava il metodo", «Sipario» n. 206, giugno 1963.
Tintori Giampiero,
Duecento anni di Teatro alla Scala. Cronologia opere-balletti-concerti 1778-1977, Bergamo, Ed. Grafica Gutenberg, 1979, p. 89.
Ruocco, D.
Tatiana Pavlova. Diva intelligente, Roma 2000.
C. Scandura,
Pietro Sharoff, ambasciatore di Stanislavskij in Europa, «Ariel» XVIII (2003), n. 1, pp.183-195.
Link interessanti
http://www.peoples.ru/art/theatre/producer/sharov/
Nota
Nei documenti italiani si incontra come Pietro Sharoff.
Fonti archivisticheFondazione Giorgio Cini, Venezia, Lettere di Nina Gurfinkel' a Ol'ga Signorelli.
Archivio di Stato di Milano, Gab. Pref. I, cart. 458 - fasc. Sharoff.
Cineteca di Bologna.
Archivio Blasetti. CRSO4 Fasc. 0444 sottofasc. 6 "Registi, sceneggiatori, tecnici".
Sara Mazzucchelli e Raffaella Vassena
Scheda aggiornata al 20 gennaio 2012