Dal 1886 al 1894 studia architettura all'Accademia imperiale delle arti di Pietroburgo ed è insignito di diverse medaglie d'argento e di una medaglia d'oro per alcuni suoi progetti. Nel 1894 consegue il diploma e ottiene il titolo di "artista di primo grado". Tra il 1895 e il 1897 ottiene dall'Accademia una borsa per lo studio di monumenti d'arte bizantina situati in Asia Minore e in Grecia. Studia opere d'arte in Italia, Spagna e Francia e visita Costantinopoli e il Peloponneso. Studia pittura a Roma sotto la guida di Augusto Bompiani e a Parigi nello studio di Rodolphe Julian.
Tornato in patria, nel 1898 ottiene un posto come professore presso la Scuola
di pittura, scultura e architettura di Mosca (Moskovskoe učilišče živopisi, vajanija i zodčestva), mentre dal 1899 comincia a insegnare all'Istituto Stroganov (Stroganovskoe učilišče). Intanto su commissione dei principi Jusupov esegue una serie di acquarelli per il loro palazzo di famiglia a Mosca.
La sua attività espositiva ha inizio nel 1892 alla Società degli acquarellisti russi (Obščestvo russkich akvarelistov). Dal 1907 prende parte alle esposizioni della Società moscovita degli artisti (Moskovskoe tovariščestvo chudožnikov), espone i propri lavori nelle mostre del Mondo dell'Arte (Mir Iskusstva), nelle sale dell'Accademia delle Arti, della Nuova Società degli Artisti (Novoe obščestvo chudožnikov) e di altre congregazioni artistiche. Inizialmente i soggetti dei suoi acquarelli sono antiche rovine, ville, chiese e palazzi rinascimentali: ne sono esempio le opere
Veduta dell'interno della chiesa di Santa Croce a Firenze (Vnutrennij vid cerkvi Santa Kroče vo Florencii, 1896) e
Cattedrale di San Marco a Venezia (Sobor sv. Marko v Venecii, 1903).
Successivamente inizia a interessarsi ai monumenti d'arte antica: per studiarli visita antiche città russe come Rostov, Suzdal', Jaroslavl' e altre. Il risultato di questo viaggio è una serie di acquarelli raffiguranti diversi antichi monumenti architettonici russi:
Il Cremlino di Rostov (Rostovskij Kreml', 1904),
Le porte di Vladimir a Kitaj-gorod (Vladimirskie vorota v Kitaj-gorode, 1904),
Novgorod la Grande (Novgorod Velikij, 1905). Nel 1904, su commissione dell'Accademia delle Arti, copia gli affreschi della chiesa Spas na Neredice di Novgorod. Inoltre crea le complesse fantasie architettoniche e composizioni decorative
Fiaba (Skazka, 1904) e
Ballata (Ballada, 1905).
Nei primi anni Dieci si fa apprezzare anche come scenografo: le approfondite conoscenze architettoniche e lo stile ricercato delle sue composizioni contribuiscono al successo delle sue scenografie per il Bol'šoj e il Malyj teatr di Mosca. Nello stesso periodo lavora anche come architetto, contribuendo allo sviluppo dello Stil' modern moscovita e prendendo parte a diversi concorsi e progetti: crea una serie di sculture funerarie, come ad esempio il monumento per la tomba di Čechov nel Monastero Novodevičij di Mosca (1907-1908).
Nel 1916 è insignito, ultimo dell'epoca zarista, del titolo di "accademico" dell'Accademia delle arti ("per alta reputazione nel campo artistico").
Nel 1920 emigra con la moglie
Rimma Nikitična Brailovskaja, anch'ella pittrice, e si stabilisce prima a Costantinopoli poi a Belgrado, dove per tre anni lavora come scenografo presso il Teatro Reale.
Nel 1924 insieme alla moglie si trasferisce a Roma. Sotto l'influsso di due preti russi cattolici,
Aleksandr Sipjagin e M. Nedtočin, i coniugi si convertono al cattolicesimo, diventando assidui frequentatori della chiesa di Sant'Antonio, presso il Collegio Pontificio Russicum, fondato nel 1929 da Papa Pio XI.
In questo periodo ha inizio la loro attività espositiva italiana, che in realtà aveva già visto qualche anno prima un'esperienza significativa a Venezia, dove alla XI Biennale del 1914 Rimma aveva esposto tre opere (
Pannello ricamato e due
Schizzi per la Duchessa di Padova).
Nel 1929 la Galleria Bardi di Milano ordina una personale dell'artista, che nello stesso anno a Roma espone con la moglie alla Galleria Fiamma e prende parte alla III Mostra d'arte marinara.
In questo periodo il vescovo M. D'Erbigny, presidente della Commissione "Pro Russia", gli affida il compito di dipingere una serie di quadri raffiguranti antiche chiese russe: nel 1932 quaranta di questi quadri, opera di Leonid e di Rimma, vengono esposti nel Pontificio Istituto Orientale. La collezione viene poi donata a Pio XI e sistemata in parte nel museo Petriano e in parte nel Collegio Pontificio Russicum. Ancora, al museo Petriano Brailovskij tiene una personale nel 1935.
In questi anni continua anche l'attività di scenografo, collaborando spesso con
Tat'jana Pavlova. Crea le scenografie di
L'uragano di Aleksandr Ostrovskij (Teatro Valle di Roma, 31 gennaio 1929);
Mirra Efros di Jakov Gordin (Teatro Filodrammatici di Milano, 26 febbraio 1929);
La signora Falkenstein di Pier Maria Rossi di San Secondo (Teatro Olimpia di Milano, 5 giugno 1929);
L'imperatrice si diverte di Alberto Casella e Tat'jana Pavlova al Teatro Odeon di Milano (23 ottobre 1934).
La casa romana di Leonid e Rimma Brailovskij diviene presto un importante centro culturale per la comunità russa emigrata.
Muore nel 1937 e viene sepolto nel cimitero del Verano. Il rito funebre viene celebrato nella chiesa di S. Antonio il Grande presso il Russicum.
Attività espositive
1914: espone due pitture all'XI Biennale di Venezia.
1929: mostra personale presso la Galleria Bardi, Milano.
aprile-maggio 1929: mostra personale insieme alla moglie Rimma presso la sala "Fiamma" in via dei pontefici a Roma.
ottobre-novembre 1929: insieme alla moglie Rimma partecipa alla III mostra d'arte marinara, Palazzo delle Esposizioni, Roma.
1932: mostra personale presso il Pontificio Istituto Orientale.
1935: mostra personale insieme alla moglie Rimma presso il Museo Petriano, Roma.
Bibliografia
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Pod krovom Otčim: Istoričeskaja chudožestvennaja vystavka drevnych russkich cerkvej, «K soedineniju», 1933, n. 1, p. 19.
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Tatiana Pavlova. Diva intelligente, Roma, Bulzoni, 2000.
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NoteNelle fonti italiane si incontra anche come Leonid Brailowski.
Raffaella Vassena, Aleksej Vladimirovič Judin
Scheda aggiornata al 26 settembre 2010
Tomba dei coniugi Brailovskie al cimitero del Verano, Roma.