Nasce in una famiglia nobile ortodossa: il padre è un generale dell'esercito russo, il nonno è il ministro dell'interno D. S. Sipjagin (1853-1902). Mostrato fin da giovane un vivo interesse per le scienze naturali, nel 1891 pubblica una ricerca sulla flora del Caucaso. Nel 1894, terminato il ginnasio a Tiflis, si iscrive all'Università di Char'kov. Completa gli studi all'Università di Vienna, specializzandosi in geologia dei ghiacciai. Rientrato in Russia, nel 1901 prende parte ad una spedizione sul monte Kazbek; in quello stesso anno comincia a insegnare in un ginnasio di Sebastopoli, mentre dal 1905 è libero docente all'università di Char'kov.
Nel 1906 viene eletto deputato della Prima Duma, nel partito costituzionale-democratico. Complice forse il rapporto con il vescovo cattolico barone Eduard Von Ropp, anch'egli deputato della Prima Duma, si converte al cattolicesimo. A questo scopo (poiché in Russia passare dall'ortodossia al cattolicesimo era estremamente difficile, persino dopo la pubblicazione nel 1905 del manifesto imperiale sulla tolleranza religiosa), si reca a Innsbruck, in Austria, per studiare filosofia. Nel 1906 diventa cattolico, e poco tempo dopo la moglie e i figli muoiono in circostanze tragiche. S. attraversa una profonda crisi spirituale, pensa di chiudersi in un monastero della Palestina, ma poi, su suggerimento della sua guida spirituale, decide di farsi prete cattolico. Prosegue gli studi presso la Pontificia Università Gregoriana. Nel 1909 fa ritorno in Russia, prende i voti e viene assegnato all'eparchia di Tiraspol'. Per circa nove anni insegna nel seminario cattolico di Saratov, pubblicando alcuni articoli sulla rivista cattolica "Vera i žizn'", uscita in lingua russa a Pietroburgo tra il 1908 e il 1912.
Nel biennio 1918-1920 vive a Kerc', quindi si sposta a Istanbul, dove allaccia contatti con la Croce Rossa internazionale e prende a cuore la sorte dei rifugiati russi. Con i gesuiti L. Baille e S. Tyškevič partecipa ai lavori del Comitato per l'istruzione dei bambini russi: questo Comitato fonda nel 1921 una pensione per bambini dai sette ai sedici anni, che poi prenderà il nome di Internat Saint-Georges. S. ne diventa primo direttore e mantiene la carica anche dopo il trasferimento dell'internato a Namur, in Belgio, nel 1923. In questo stesso periodo, a Istanbul, pubblica in lingua russa le miscellanee
Vera i Cerkov', dedicate al tema dell'unità della Chiesa.
Nel 1924 viene fatto prelato. Nel 1925, su richiesta personale di Papa Pio XI, passa dal rito latino a quello orientale, di cui diventerà negli anni a venire strenuo difensore, mostrandosi fortemente critico verso ogni forma di sincretismo rituale.
Nel 1929, a causa di alcuni problemi amministrativi e di dissapori con i gesuiti, è costretto a lasciare il posto di direttore dell'Internat Saint-Georges. I vertici ecclesiastici ne dispongono il trasferimento a Roma nel seminario Russicum.
Contemporaneamente viene nominato membro della Commissione per la codificazione del diritto ecclesiastico orientale e insegnante presso il Collegio pontificio orientale. Prosegue inoltre l'attività giornalistica, pubblicando sulle testate russo-cattoliche dell'emigrazione «Blagovest» (Parigi), «Vera i Rodina» (Lione), «Zametki russkoj duchovnoj Akademii v Rime», «K soedineniju» (Vilnius), «Katoličeskij vestnik» (Charbin), «Kitež» (Varsavia), «Naš prichod» (Vienna).
Durante la permanenza con i monaci italo-albanesi dell'ordine dei basiliani a Grottaferrata, insegna nel seminario locale varie discipline: storia, geografia, matematica, fisica, chimica e lingue straniere.
Oltre all'attività giornalistica e all'insegnamento, negli anni Trenta tiene molte lezioni sulla condizione della Chiesa in Russia e sulla questione del ricongiungimento delle Chiese. A partire dal 1930 insegna liturgia orientale nell'Istituto missionario di Lublino (Polonia), fondato dall'arcivescovo E. Von Ropp. Nel 1931 prende parte agli esercizi spirituali che si tengono ogni anno presso l'abbazia benedettina di Solesmes in Francia. Nel 1932 presso l'Istituto pontificio orientale tiene un ciclo di lezioni dedicate all'esposizione di quadri di
L. M. Brailovskij.Nell'ottobre 1933 partecipa al convegno del clero cattolico russo a Roma; nel 1935, in occasione del 1050◦ anniversario della morte di S. Metodio, predica nella chiesa romana di San Clemente durante la liturgia bizantina. Nel 1938 partecipa alla Settimana delle Chiese orientali a Firenze, dove tiene la lezione "Immagini iconografiche della Madre di Dio nella Chiesa bizantina e russa".
S. lascia circa duecento libri alla biblioteca del Collegio Pontificio Russicum. La sua eredità come giornalista religioso è consistente: la bibliografia completa di tutte le sue pubblicazioni (fino al 1935) è contenuta nel suo
Katalog katoličeskoj literatury na russkom jazyke.
Viene seppellito nella cripta del Collegio Greco all'interno del Cimitero romano del Verano, ma nel 1943 la sua lapide viene distrutta durante un bombardamento.
Pubblicazioni
U skaly Petrovoj, «Vera i Cerkov'», 1922, n. 2.
Očerk Missij Vselenskoj Cerkvi, «Vera i Cerkov'», 1923, nn. 6-7.
Katalog katoličeskoj literatury na russkom jazyke, Charbin 1935.
Bibliografia
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Patriarchi russkogo katoličestva, «Kitež», 1928, nn. 11-12, pp. 156-157.
Poezdki-lekcii Sipjagina, «Blagovest», 1930, n. 4, p. 49.
Otec Aleksandr Sipjagin, «K soedineniju», 1934, nn. 9-10, pp. 18-19.
Protoierej Aleksandr Sipjagin, «K soedineniju», 1934, nn. 11-12, pp. 9-12.
«Katoličeskij vestnik», 1935, n. 6; 1935, nn. 7-8, pp. 164-165.
30-letie svjaščenno-služenija protoiereja o. A. Sipjagina, «Katoličeskij vestnik», 1940, n. 3, pp. 58-60.
K. N. Nikolaev,
Vostočnyj obrjad, Pariž 1950, pp. 165, 209, 223, 234, 237.
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Bishop Michel d'Herbigny SJ and Russia, Würzburg 1990, pp. 153-154, 163, 248.
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Un Collège jésuite pour les Russes Saint-Georges: De Constantinople à Meudon 1921-1992, Paris 1993, pp. 164-167.
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Russicum. Pioneers and Witnesses of the Struggle for Christian Unity in Eastern Europe 2: The First Years 1929-1939, Roma 2002, pp. 198-201.
Aleksej Vladimirovič Judin
(
traduzione di Raffaella Vassena)