Figlia del pittore
Aleksandr Svedomskij e di
Anna Kutukova, cantante e pianista. Anna segue i genitori negli annuali spostamenti tra la Russia e l’Italia, fino a quando, dopo la morte del padre avvenuta a Roma nel 1911, si trasferisce con la madre a Mosca. Qui studia disegno e scultura presso l’Accademia d’Arte. Nel 1918, dopo la rivoluzione, ripara in Crimea, quindi ancora una volta in Italia, stabilendosi prima a Roma (1919), poi a Porto d’Anzio (1920), Arma di Taggia (1921),
e infine
a San Remo (dal 1924), in Corso O. Raimondo. Nel 1927 sposa Paolo Manuel Gismondi, rampollo di una blasonata famiglia locale da cui avrà un figlio, Michail Manuel Gismondi (1928-2001; l’erede attuale degli Svedomskie è Ettore Rebecchi, figlio della moglie di Michele). Con il marito risulta risiedere in Corso Trento, 2345.
Tra gli anni Venti e Trenta partecipa attivamente alla vita artistica della Riviera: è il periodo più intenso della sua attività pittorica, in seguito si dedicherà principalmente al collezionismo e al restauro (Lecci 2001, p. 72). Nel 1931 un suo quadro (Natura morta) è esposto alla II Mostra sindacale di Genova (31 marzo-31 maggio), il novembre successivo alla Prima mostra d’arte degli artisti sanremesi presenta sei opere: Pia lettura, S.E. il Duca Borea d’Olmo, Natura morta, Il mio bambino, Mio marito, Ritratto. L’esposizione, tenutasi tra il novembre 1931 ed il gennaio 1932 è recensita da F. Rolando su «L’eco della Riviera» del 27 gennaio 1932 (Visitando la Mostra. “Anna Manuel Gismondi Swedomsky”). Così riassume la singolare sintesi del suo pennello, in limite tra identità russa e cultura figurativa occidentale, L. Lecci:
Pur mantenendo i dipinti della Svedomskaja una precisa identità russa, essi rivelano un’attenta conoscenza delle contemporanee tendenze della cultura figurativa occidentale, in particolare della poetica che in quegli anni caratterizzava le opere degli artisti del Novecento: il ritratto della signorina Andreieff ne è un esempio particolarmente significativo (Lecci 2001, pp. 72-73).
Muore a San Remo il 1° febbraio 1973, e viene sepolta nel Cimitero monumentale della Foce.
BibliografiaF. Rolando,
Visitando la mostra “Anna Manuel Gismondi Swedomsky", «L’eco della Riviera», 27 gennaio 1932.
L. Lecci,
Arte russa a San Remo: architettura e pittura tra Ottocento e Novecento, in
F. Ragazzi (a cura di),
Kandinskij Vrubel’ Jawlensky e gli artisti russi a Genova e nelle Riviere. Passaggio in Liguria. Catalogo della mostra tenutasi a Genova – Palazzo Ducale, 27 ottobre 2001-17 febbraio 2002, Milano, Edizioni Mazzotta, 2001, pp. 71-73.
F. Ragazzi (a cura di),
Liguria, Milano 2001, pp. 69-74.
Siti
N. Kazarina,
Chudožniki Svedomskie. Michajlovskij zavod-Rim-San Remo, «Russkoe iskusstvo» 2004, n. 3.
Creative heritage of the painters Alexander A. Svedomsky and Paul A. Svedomsky in Perm, in
http://heritage.perm.ru/articles.php?lng=en&pg=164C
ataloghiII Mostra d’arte del Sindacato regionale fascista Belle Arti della Liguria. LXXVIII Mostra della Società per le Belle Arti. XII Mostra della Società Promotrice di Belle Arti “Alere Flammam”. Catalogo. Palazzo Rosso, via Garibaldi 18, Genova, 31 Marzo – 31 Maggio 1931.
Nella foto: A. A. Svedomskaja Gismondi,
Ritratto dell'Andreeva, 1929
Bianca Sulpasso, Raffaella Vassena