Lo percorre con gli occhi di un discendente ammaliato Nico Orengo nel romanzo Hotel d'Angleterre (Einaudi, 2007), descrivendo la tomba Tallevič, posta vicino al muro di cinta accanto a tombe ebraiche, dalle lapidi spezzate:
C'era il busto, bianco, severo di Iosif, c'erano Vittorio, Anna Tarassova, Emma Bouland, Cirillo, Margot Ihssen, Olga, Natalia, Caterina: nella piccola cappella echi di Nevà e onde di mare ligure battono con la pigrezza di fronde d'ulivo sfiancato dal sale mediterraneo. (...) Tornando verso la tomba dei Tallevič venni attratto da una lapide, mi avvicinai per leggere il nome del defunto: conte Aleksandr Aleksandrovič Musin-Puškin, nato a Pietroburgo il 23-3-1856, morto il 7-12-1907. Come in un lampo ricordai che ad Aleksej Musin-Puškin si deve la scoperta nel 1795, e la pubblicazione, a Pietroburgo, della prima edizione del Cantare delle gesta di Igor', l'Iliade russa, codice andato poi bruciato nel'incendio di Mosca nel 1812 (...) A catturare la mia immaginazione era ora la tomba di quel Musin-Puškin, arrivato da Pietroburgo a Sanremo, amico, come potevo supporre, di Iosif, di Anna, di Vittorio...