Trascorsa l'infanzia e l'adolescenza a Mosca, all'inizio degli anni Venti abbandona con i genitori la Russia e si trasferisce a Parigi, dove lavora in uno dei maggiori laboratori di disegno per tessuti della città. Le sue prime testimonianze in Italia risalgono alla seconda metà degli anni Venti. Nel 1928 prende parte alla Mostra del Sindacato fascista di belle arti della Sicilia, allestita a Palermo. Nel 1930 dà alle stampe un libro sui tessuti a cura della Federazione fascista autonoma degli artigiani d'Italia e dell'Ente nazionale per l'artigianato e le piccole industrie. Nella dedica si legge:
"A VENEZIA, il cui sogno di bellezza fu balsamo alla pena del mio esilio dalla Russia natia, e al REGIO ISTITUTO D'ARTE DECORATIVA di Venezia, che mi restituì l'abitudine al lavoro sereno, e i titoli della mia arte abbandonati, con le cose care alla mia giovinezza, nella casa di Mosca" (De Parnyikel, 1930, introduzione).
Sempre nel 1930 partecipa alla IV Esposizione internazionale delle Arti decorative e industriali moderne, organizzata da aprile a novembre nella Villa Reale di Monza, alla quale espone 18 disegni per tessuti.
A partire dal 1931 e per tutti gli anni Trenta, fatta eccezione per il 1938, espone annualmente alle mostre collettive dell'Opera Bevilacqua La Masa di Venezia. Fino al 1934 è presente con diverse opere, dalla pittura alla grafica, dall'acquerello alla decorazione di arazzi, mentre alle edizioni successive espone una sola opera, spesso a soggetto veneziano. Nel 1932 tiene una mostra personale presentata da Ugo Nebbia alla Galleria del Milione a Milano (cfr. Notizie d'arte, «L'Ambrosiano», 25 novembre 1932 e «Bollettino della Galleria il Milione», 1932, n. 3). A Venezia sposa Tommaso Giacalone Monaco, professore di Economia presso il Regio Istituto universitario di Economia e Commercio di Ca' Foscari e presso il Regio Istituto tecnico superiore commerciale, autore in epoca fascista di numerosi articoli di economia, molti dei quali pubblicati sull'«Ateneo Veneto». Da lui Germana avrà un figlio, Oleg (1933–2012).
Con il doppio cognome Giacalone de Parnykel partecipa nel 1935 alla II Quadriennale di Roma con l'olio su tela
Figura, e nel 1936 alla XX Biennale di Venezia, nella sezione dedicata agli artisti stranieri residenti in Italia (
P.V. Bezrodnyj,
A.Ja. Beloborodov,
I.P. Zagorujko,
G.I. Šiltjan), con due tele:
Figura e una natura morta dal titolo
Abbandonati.
Nell'ottobre 1940 Tommaso Giacalone, persona influente nell'ambiente culturale veneziano, contatta il critico e storico dell'arte Rodolfo Pallucchini, allora direttore della Sezione Belle Arti della Soprintendenza alle Gallerie del Comune di Venezia, per chiedergli di organizzare una mostra della moglie nelle sale comunali. La richiesta viene esaudita e la mostra programmata per la prima metà di febbraio 1941. Fra le opere proposte dall'artista per la mostra ne vengono selezionate diciotto, principalmente nature morte, paesaggi e ritratti dei familiari (cfr. «Gazzetta di Venezia», 1941).
Negli anni Quaranta Germana Giacalone Parnykel lavora all'interno del Seminario di lingua e letteratura russa presso l'Istituto universitario di Economia di Ca' Foscari e pubblica diversi studi, spesso curandone anche la veste grafica, dedicati ad aspetti della lingua, della letteratura e della cultura russa.
Negli anni '50 il suo matrimonio va in crisi e la pittrice si trasferisce a Marsala, vicino alla residenza del figlio, dove continua a dipingere ed esporre; nel febbraio-marzo 1955 all'Università popolare di Marsala (40 quadri) e nel dicembre 1956 alla Galleria Santa Trinita a Firenze (44 paesaggi di Marsala, ritratti, nature morte). Nel giugno 1961 espone alla Galleria Il Traguardo di Forte dei Marmi le vedute della serie
Roma nuova e Roma vecchia; nel novembre 1962 alla Galleria L'albatro di Roma 22 quadri, tra cui l'
Autoritratto (1931),
Mio padre (1956),
Lampada a cherosene azzurra (1956),
Ritratto della baronessa Irene Sbordoni ( 1959). Due suoi ritratti ad olio (
Enzo e Nuzza Zerilli, 1953, e
L'ingegnere Parnykel, 1955, v. foto) sono oggi custoditi presso la Pinacoteca comunale di Marsala, che nel 1988 le ha dedicato una mostra personale.
Pubblicazioni
G. De Parnyikel,
Intorno alla tecnica e alla decorazione dei tessuti, Venezia, Arti Grafiche Sorteni, 1930 (dell'autrice anche la copertina, 14 tavole illustrate, 35 disegni e 38 riproduzioni).
G. Giacalone de Parnykel,
Vrubel a Venezia, «Ateneo Veneto», marzo-aprile 1941, n. 3-4, pp. 125-129.
G. Giacalone de Parnykel,
Nel I centenario della morte di Michele Lermontov, Roma, Tipografia del Consorzio nazionale, 1941 (pubblicato anche in «L'Europa Orientale», XXI, 1941, pp. 281-299).
P. Eršov,
Il cavallino gobbo, prefazione, traduzione dal russo, note e illustrazioni di G. Giacalone De Parnykel, Venezia-Milano, Montuoro, 1944.
G. Giacalone de Parnykel,
Letture russe: traduzioni, note ed elementi di grammatica, Milano, Lume, 1943.
G. Giacalone de Parnykel,
I verbi russi, Venezia, Soc. Ed. Veneta, 1945.
Illustrazioni
A. Bortolini,
Ich lerne deutsch: Grammatica tedesca illustrata, disegni di G. Giacalone Parnykel, Milano, Trevesini, 1939.
A. Scodro,
Le français de tous les jours et sa grammaire, illustrazioni di G. de Parnykel, Roma, Bonacci, 1953.
Fonti archivistiche
Archivio storico della Fondazione Bevilacqua La Masa: Mostre personali, collettive periodiche, storiche e antologiche (1941-1990). B. 1, Mostre personali anno 1941, f. Giacalone de Parnykel
http://www.bevilacqualamasa.it/inventario Il fascicolo contiene 5 lettere: due di Tommaso Monaco Giacalone, di cui una a Giannotti e una a Pallucchini; due del Comune di Venezia e una del Podestà a Monaco Giacalone (ottobre 1940-febbraio 1941).
Bibliografia
II Quadriennale d'arte nazionale, Roma, Tumminelli, 1935.
XX Esposizione biennale internazionale d'arte, Venezia, Ferrari, 1936.
L. M. Barbero (a cura di)
, Cent'anni di collettive, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, Cicero, 1999.
R. Breda,
1890-1940, Artisti e mostre, Roma, Nuova Galleria Campo dei Fiori, 2001, p. 241.
E. Di Martino,
L'opera Bevilacqua la Masa 1908-1983, Venezia, Marsilio, 1984.
Germana Parnykel: 1917-1977, catalogo della mostra a cura di U. Palestini, Palazzo Spanò Burgio, Marsala, 1988.
La vernice della mostra di G. Giacalone de Parnykel, «Gazzetta di Venezia», 1 febbraio 1941, p. 4.
Breda R.
1890–1940.Artisti e mostre, Roma, Nuova Galleria Campo dei Fiori, 2001.
Pancotto P.P.
Artiste a Roma nella prima metà del Novecento, Roma, Palombi, 2006.