Figlio del famoso slavista e bizantinista Timofej Dmitrievič Florinskij (1854–1919), entra al Ministero degli Esteri nel 1913, appena conclusa la facoltà di Giurisprudenza dell’università di Kiev; nel 1913-1914 è attaché d’ambasciata a Costantinopoli, nel 1914-1915 a Sofia, nel 1915-1918 è vice console a New-York, nel 1918 è allontanato dalla carriera diplomatica per le sue posizioni filogermaniche.
Nel febbraio 1918 viene in Italia insieme al fratello Michail (1894–1981), si sistema a Napoli presso il console russo Nikolaj Šlejfer’, entra in contatto con la colonia russa di Napoli, in particolare con la principessa Elena Gorčakova. Di questo soggiorno scriverà alcuni anni dopo Michail Semёnov nel racconto I fratelli Florinskie (Russkaja mysl’ 1950. № 39).
Dal luglio 1919 Florinskij collabora con lo Stato maggiore del generale Evgenij Miller; dopo la sconfitta dell’Armata bianca rimane in Russia. È nominato da Georgij Čičerin al Commissariato del popolo per gli Affari Esteri (Narodnyj Kommissariat Inostrannych Del), nel 1921 entra nel partito comunista bolscevico, dal 1920 al 1922 è segretario del vice di Čičerin, il diplomatico Michail Litvinov, dal 1922 al 1929 dirige la sezione dei paesi scandinavi al Commissariato del popolo per gli Affari Esteri, contemporaneamente dal 1922 al 1934 è anche responsabile della sezione protocollo dello stesso Commissariato. Insieme a Litvinov viene in Italia nell’ottobre 1927 come emissario di Čičerin, per trasmettere ai rappresentanti diplomatici sovietici le istruzioni sul nuovo protocollo diplomatico, da lui stesso preparato. A Roma incontra l’ambasciatore Lev Borisovič Kamenev (1883-1936) e il responsabile del commercio estero dell’URSS Zinovij Nikolaevič Dosser (1882-1938).
Nonostante questi importanti incarichi, negli anni Trenta Florinskij non si salva dalle repressioni staliniane: nel 1934 è arrestato e condannato a 5 anni di lavori forzati nel lager delle isole Solovki, nel 1939 è nuovamente condannato e fucilato (riabilitato nel 1992).
Molte pagine curiose e ricche di particolari sono dedicate a lui e alle sue passeggiate in carrozza “tutto imbellettato e incipriato” nel brillante romanzo-reportage Il ballo del Cremlino di Curzio Malaparte, che nel 1929 frequenta a Mosca gli ambienti politico-diplomatici dell’URSS e la nomenclatura comunista.
Florinski, antico funzionario del Ministero degli Esteri del tempo dello Zar, era l’uomo più celebre in tutto il mondo diplomatico straniero di Mosca: gli Ambasciatori, i rappresentanti diplomatici degli Stati stranieri, quando giungevano a Mosca per la prima volta, il primo personaggio ufficiale che scorgevano era un uomo alto, slanciato, ma grassoccio, e roseo, e bianco, tutto vestito di tela bianca, con in testa una strana berretta bianca dalla visiera di cuoio giallo, saltellante sul marciapiede della stazione. Era il Capo del Protocollo del Commissariato degli Esteri. […] D’inverno, Florinski si avvolgeva dentro le pieghe di un immenso pastrano foderato di pelliccia di lupo, si calcava un alto berretto di pelo sulla fronte incorniciata di capelli rossi e pareva, quando si toglieva il pastrano, la rosea polpa di un riccio di mare che uscisse fuori dal suo involucro spinoso, pareva che da quella carapace di pelo di lupo uscisse la rosea polpa di un crostaceo. “Vous connaissez mes habitudes” scrive sobriamente, pudicamente Jean Cocteau nella lettera a Jacques Maritain. Tutti a Mosca conoscevano le abitudini di Florinski e ne sorridevano con indulgenza. Era un uomo colto, spiritoso, pettegolo, permaloso, maligno e cattivo. Le più strane storie correvano sul suo conto nel mondo diplomatico straniero […] Ci voleva in quel tempo un grande coraggio a ostentare nella Russia dei Soviet, certe “habitudes” (Il ballo del Cremlino, pp. 125-126).
Fonti archivistiche
ACS. PS. A4 1918. B.1. F. Florinsky.
ACS. PS. 1919 A11. B. 23. F. 48 Florinski Dimitri e Michele.
ACS. PS. 1927 A16. B. 63. F. Florinski Demetrio.
Bibliografia
Максименков Л.В. Сумбур вместо музыки: Сталинская культурная революция 1936–1938. М.: Юридическая книга, 1997. С. 197–212.
Semenov M. Un pescatore russo a Positano. Amalfi: Centro di cultura e storia amalfitana, 2011.
Malaparte C. Il ballo al Kremlino. Milano: Adelphi, 2012.
Link
http://lists.memo.ru/d34/f151.htm (7.10.2020)
https://www.sakharov-center.ru/asfcd/martirolog/?t=page&id=25737 (7.10.2020)
http://davnym-davno.livejournal.com/539907.html (дата обращения: 7.10.2020)
Agnese Accattoli
24 ottobre 2020