Negli anni Venti, dopo il riconoscimento dell’URSS assume un ruolo di primo piano nella diplomazia sovietica che mantiene fino alla Seconda guerra mondiale; viaggia molto in Europa, viene in Italia più volte ufficialmente e in incognito: nel 1922 è membro della delegazione sovietica alla Conferenza di Genova; nell’ottobre 1927 giunge a Roma con il segretario Dmitrij Florinskij su incarico del comitato esecutivo dell’Internazionale comunista, per diffondere le posizioni del Comintern (va anche a Berlino, Vienna e Parigi); nel 1928 ritorna in Italia per stabilire contatti con i socialisti italiani prima della Conferenza di Genova sul disarmo (1932-1935).
Nel novembre 1933 si reca anche in America, a Washington, dove riesce a fissare i rapporti diplomatici tra URSS e USA; sulla via del ritorno in dicembre si ferma in Italia ed è ricevuto da Mussolini, che aveva firmato nel settembre di quell’anno con l’ambasciatore sovietico Vladimir Potёmkin il Patto italo-sovietico di amicizia, non aggressione e neutralità tra l'Italia e l'URSS. Il quotidiano “Il Popolo d’Italia” dà grande risalto all’evento e riporta dettagliatamente il programma del soggiorno di Litvinov in Italia: arrivo a Napoli, incontri con Mussolini e il re Vittorio Emanuele III a Roma, visita della neo fondata città di Littoria (oggi Latina), pranzi con gli ambasciatori americano e turco.
La relazione, fatta per questa visita dal Ministero degli Esteri su Litvinov, si conclude così: “È una persona straordinariamente intelligente, ma ha un carattere difficile; è un pessimo oratore (ha la tipica pronuncia da ebreo), parla invece molto bene in inglese, bene in francese e in tedesco. Sua moglie è la figlia di un deputato laburista” (ASMAE. AP. 1931–1945. B. 9).
Nel 1927–1930 Litvinov guida la delegazione sovietica all’interno della Commissione preparatoria sul disarmo per la Società delle Nazioni, nel 1932 guida la stessa delegazione alla Conferenza sul disarmo della Società delle Nazioni, nel 1933 alla Conferenza economica di Londra. Dal 1930 al 1939 è Commissario del popolo per gli affari esteri dell’URSS e s’impegna con successo per l’accettazione del suo paese nella Società delle Nazioni (l’URSS ottiene un seggio nel Consiglio permanente dell’organizzazione).
Dal 1938 è vietata in Italia la pubblicazione e distribuzione dei libri di Litvinov: a proposito della raccolta L’Urss et la paix (Paris: Bureau d’Editions, 1939), che raccoglie i suoi scritti alla Società delle Nazioni del 1934-1938, il recensore fascista segnala che l’idea di pace, insistentemente ripetuta da Litvinov è debole dal punto di vista teorico e non è altro che una formula meccanica di propaganda; anche se importante per gli interessi politici dell’URSS, non è altro che dichiarazione di antifascismo (ASMAE. MinCulPop. B. 594). Nei documenti della polizia politica italiana degli anni Trenta si riportano voci di un suo allontanamento dalla diplomazia e di piani per il suo assassinio.
Quando lascia la sua carica di Commissario del popolo, interrompe l’attività politica (la riprende per poco nel 1941-1943 come ambasciatore in USA e inviato a Cuba). Muore per crisi cardiaca.
Pubblicazioni
Litvinov Maksim, Solo la Unione dei Soviet lotta per la pace. Discorsi pronunciati dal compagno Litvinov, Commissario per gli Affari esteri della Unione soviettista alla conferenza del disarmo, a Ginevra. [S.l.] : Edizioni di Stato Operaio, 1932.
Le fascisme démasqué: discours de Maxime Litvinov à la Séance du 21 septembre 1937, a la 18ème Session de l'Assemblée de la Société des Nations. Paris: Bureau d'editions, 1937.
Litvinov Massimo, Sul fronte della pace: 1938. Parigi: Edizioni di coltura sociale, 1938.
Litvinov Maksim, L’Urss et la paix, Paris: Bureau d’Editions, 1939.
Cremlino segreto, Milano: A. Mondadori, 1956
Fonti archivistiche
ASMAE. AP. 1931–1945. B. 9. F. Viaggio Litvinoff a Roma.
ASMAE. MinCulPop. B. 594. F. Litvinoff Maxime.
ACS. PS. PolPol. B. 723. F. Litvinov Maxim (contiene foto e ritagli di giornale su di lui).
ACS. PS. A4. B. 93. F. L’URSS et la paix.
ACS. Partito Nazionale Fascista. Uff. propaganda (Fotografie Istituto Luce). B. 11. F. 49752.
Bibliografia
Litwinoff successore di Cicerin // Il Giornale d’Italia. 17.8.1920.
Cellini B. La 4a Sessione della Commissione preparatoria della Conferenza del Disarmo e la 48a della Società delle Nazioni // Il Giornale di politica e di letteratura. 1927, n. 12, pp. 1043-1046.
Colloquio dell’on. Grandi con Litvinof // La Civiltà Cattolica. 1930. Vol. IV, pp. 473-475.
Cellini B. L’incontro Litvinoff-Grandi a Milano // Il Giornale di politica e di letteratura. 1931. № 1–2–3. Р. 104–105.
Rapporti fra l’Italia e l’URSS, a cura di Anny Pohl // Occidente. 1933, n. 6, p. 145.
Intorno alla Conferenza per il disarmo. Visita di Litvinof // La Civiltà Cattolica. 1933. Vol. 4. Р. 651–652.
Romulus. Cronaca politica. Litvinof a Roma // Nuova Antologia. 1933. № 1482. Р. 606–607.
Ducci G. La URSS nella Società delle Nazioni // Echi e commenti. 1934, n. 27, pp. 1051-1053
Colloquio fra il capo del governo e ministro degli esteri, Mussolini, e il commissario del popolo per gli affari esteri dell’URSS, Litvinov // Documenti Diplomatici Italiani. Serie VII: 1922–1935. Vol. 14. P. 474–480.
Fabbri T. Fascismo e bolscevismo: le relazioni nei documenti diplomatici italo-russi. Limena: libreriauniversitaria.it, 2013.
Link
http://www.treccani.it/enciclopedia/maksim-maksimovic-litvinov/