Nipote dello zar Nicola I, figlio del gran duca Nicola Nikolaevič (
staryj), fratello di Alessandro III e zio dell'ultimo zar di Russia, Nicola II. Dopo aver frequentato l'Istituto di Ingegneria Nikolaev e l'Accademia dell'alto stato maggiore partecipa alla guerra russo-turca (1877-1878) prima sotto il comando del padre, in qualità di generale di cavalleria. Generale-ispettore di cavalleria (1895-1905), dal 1905 al 1908 è rappresentante del Consiglio per la difesa di Stato.
Nel 1907 sposa la sorella di Elena di Savoia, la principessa Anastasia di Montenegro che aveva da poco divorziato dal duca di Leuchtenberg. Durante la Prima guerra mondiale è nominato capo delle forze armate dal 20 luglio del 1914 al 25 agosto dell'anno seguente. Destituito – si dice – per la grande influenza che aveva conquistato e quindi temuto dall'imperatrice Aleksandra Fedorovna, è sostituito da Broussilov e dirottato come capo delle armate sul fronte caucasico. In realtà, il suo esautoramento avviene dopo la presa di Varsavia da parte delle truppe tedesche e le disfatte sul fronte polacco. Ciò non toglie che negli ultimi anni i suoi rapporti con il sovrano e nipote si deteriorino, forse per la crescente influenza di Rasputin sullo zar.
Nel 1919 abbandona Jalta da dove a bordo di una nave britannica raggiunge l'Italia, stabilendosi a Rapallo, a Villa Spinola, sede in seguito della stipula del trattato di Rapallo. Nella cittadina ligure stringe rapporti con
Salomon Šalit. Dopo il soggiorno in Italia, il granduca con la moglie si trasferisce in Costa Azzurra ad Antibes dove concluderà i suoi giorni. Suo nipote Nicola, figlio di suo fratello, nato ad Antibes, sta scrivendo una sua biografia:
Approfitto della mia età per fare il comodo mio. Sto scrivendo una biografia del Granduca Nicola fratello di mio nonno, che fu comandante dell'esercito russo nella Prima Guerra Mondiale. Poi anche di sua moglie Anastasia di Montenegro che fu forse la prima responsabile dell'apparizione a corte di Rasputin (A. Elkann 2005).
Nell'emigrazione Nikolaj Nikolaevič è stato sempre considerato uno dei pretendenti al trono russo. Alla sua morte sia i russi in Italia (vedi il Circolo russo di Roma che annulla una soirée cfr. «Il Tevere», 12 gennaio 1919), sia la stessa Casa reale proclamano il lutto in sua memoria:
Sua Maestà il Re ha ordinato un lutto di corte di 30 giorni diviso in un periodo di quindici giorni ciascuno a partire dal 6 c.m. per il decesso di S.A.I. il Granduca Nicola Nicolajevic («Il Tevere», 8 gennaio 1929).
NotaNei documenti italiani s'incontra Nicola, Granduca di Russia.
Bibliografia
A. Elkann,
Intervista a Nicola di Russia, «La Stampa», 16 ottobre 2005.
«Il Tevere», 8 gennaio 1929.
«Il Tevere», 12 gennaio 1919.
Siti interessanti
http://www.mirslovarei.com/ http://www.hronos.ru/http://www.firstwar.info/ Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica Sicurezza, Affari generali e riservati, 1920, cat. A11, b. 9, f. Chalit Salomone di Selcima n. 75.
Laura Piccolo