Archeologo e insigne studioso di storia dell’arte paleocristiana e bizantina, Kondakov ha gettato le basi di queste discipline (non solo in Russia). Il suo prestigio, il metodo iconografico da lui elaborato e i suoi libri hanno segnato il successivo sviluppo degli studi archeologici, bizantini e paleocristiani (anche attraverso l’opera dei suoi allievi). Se si esamina l’elenco delle sue spedizioni di ricerca, gli scavi archeologici e i viaggi di studio, si rimane impressionati dall’ampiezza delle aree geografiche da lui analizzate (Russia europea e asiatica, Medio Oriente, con una articolare attenzione alla Georgia, al Caucaso, alla Siria e Palestina).
Il suo avvicinamento all’ambito di studio, cui avrebbe dedicato la vita, avviene all’Università di Mosca dal 1861 al 1865 sotto la guida del filologo e storico dell’arte Fёdor Buslaev che gli istilla anche l’amore per l’arte popolare e il folclore. Risale al 1867 il suo primo viaggio all’estero: studia la pittura italiana e l’archeologica classica nei musei tedeschi. Dal 1871 al 1887 è professore di Teoria e storia dell’arte all’Università Novorossijskij di Odessa; qui elabora il suo metodo iconografico d’analisi dei monumenti artistici ed archeologici, di cui mette in luce le particolarità tipologiche. Inviato in Europa a raccogliere i materiali per la tesi di dottorato, lavora in Austria, Francia, Inghilterra e Italia (1875-1876).
Nel 1876 risiede a Roma, studia le miniature bizantine, si incontra spesso con l’archeologo Giovanni Battista De Rossi (1822–1894), frequenta la “Società dei cultori di archeologia cristiana”, dove in marzo relaziona sulle porte lignee della basilica di Santa Sabina all’Aventino: vi individua tratti dell’arte paleocristiana e attribuisce al V secolo i loro bassorilievi con scene dell’Antico e Nuovo Testamento. Nello stesso anno discute la tesi di dottorato Storia dell’arte e iconografia bizantina alla luce delle miniature dei manoscritti greci (Istorija Vizantijskogo iskusstva i ikonografii po miniatjuram grečeskich rukopisej), pietra miliare della bizantinistica successiva, pubblicata a Odessa nel 1877. Nel 1882-1883 torna a fare ricerche in Italia, nel 1884-1888 dirige la Scuola di disegno di Odessa (Odesskaja risoval’naja škola) e insegna ai Corsi superiori femminili Bestužev. Dal 1888 al 1896 è professore di Storia delle arti all’Università di San Pietroburgo; intorno a lui si forma un circolo di giovani storici e archeologi, sedotti dal suo insegnamento e dalle sue innovative ricerche (Dmitrij Ajnalov, Michail Rostovcev e altri).
Finalmente nell’ottobre 1896 dopo 30 anni di “servizio allo Stato” va in pensione e si dedica alle sue ricerche e alla stesura dei suoi libri: vive tra San Pietroburgo e Jalta, dove possiede una dacia vicina a quella di Anton Čechov. Si moltiplicano da questo momento i suoi viaggi di studio in Italia: quasi ogni anno per uno o due mesi soggiorna e fa ricerche nelle principali città italiane (senza trascurare quelle piccole), percorre instancabile tutta al penisola. Gli itinerari e le date dei suoi viaggi sono stati ricostruiti da Irina Tunkina nel saggio Materiali per la biografia di N.P. Kondakov alla luce dei dettagliati diari dello studioso, che annotava sia il suo lavoro in musei o biblioteche, che gli incontri con i colleghi, la visita dei monumenti, la partecipazione agli incontri scientifici. Elenco solo alcune delle sue ricognizioni in Italia: nell’agosto-settembre 1903 visita Como, Milano, Venezia, Firenze, Roma, sulla via del ritorno si ferma a Udine e Cividale; nell’aprile-maggio 1911 in compagnia del restauratore e studioso di icone Grigorij Čirikov è a Roma, Firenze, Pisa, Bologna, Ravenna e Venezia; nel marzo-aprile 1909 visita Venezia, Firenze, Roma, Assisi, Perugia, Pistoia, Genova e Milano; da giugno 1913 a marzo 1914 soggiorna a lungo a Venezia e Roma, spostandosi su Padova, Verona, Milano, Bologna, Pisa, Firenze, Napoli e Palermo.
Dopo il 1917 negli anni della guerra civile vive tra Jalta e Odessa, dove completa il libro L’Icona russa (Russkaja ikona), fa lezioni all’Università di Odessa sulla storia della pittura d’icone e sulla pittura italiana del Rinascimento; nel 1919-1920 è redattore insieme a Ivan Bunin del quotidiano “Južnoe slovo”, organo dell’Armata bianca. Dopo la sconfitta nel febbraio 1920 – all’età di 76 anni – emigra in Bulgaria e tiene corsi all’Università di Sofia sull’arte medievale e sulla cultura dell’Europa occidentale. Nell’ambito dell’azione intrapresa dal governo ceco per sostenere professori e studenti russi emigrati dopo la rivoluzione (Russkaja akcija) è invitato nel 1922 all’Università Carlo di Praga, dove insegna fino al 1924, formando quel gruppo di giovani studiosi (storici, archeologi e storici dell’arte) che diventerà famoso con il nome di Seminarium Kondakovianum. Muore a Praga nel febbraio 1925, è sepolto nel cimitero Olšanskij.
Nell’articolo In memoria di un grande bizantinista russo: Nikodemo Kondakoff (pubblicato sul “Marzocco” nel 1927) lo storico dell’arte Antonio Muñoz ricorda i tentativi fatti negli anni Venti dai colleghi italiani (aiutati anche da Pio XI e Mussolini) per invitare lo studioso in Italia, tentativi non andati a buon fine per le condizioni di salute di Kondakov.
Degli innumerevoli libri e saggi dello studioso cito i più famosi (alcuni tradotti in lingue occidentali): Storia dell’arte e iconografia bizantina alla luce delle miniature dei manoscritti greci (Istorija Vizantijskogo iskusstva i ikonografii po miniatjuram grečeskich rukopisej, Odessa 1877), in cui per la prima volta si traccia la storia dell’arte bizantina, collegata alla letteratura e alla religione; Viaggio nel Sinai del 1881 (Putešestvije na Sinaj 1881 g., Odessa 1882); Le chiese bizantine e i monumenti di Costantinopoli (Vizantijskie cerkvi i pamjatniki Kontantinopolija, Odessa 1887); Inventario dei monumenti dell’antichità in alcune chiese e monasteri georgiani (Opis’ pamjatnikov drevnosti v nekotorych chramach i monastirjach Gruzii, SPb. 1890); l’edizione in 6 volumi, curata con I.I. Tolstoj delle Antichità russe nei monumenti d’arte (Russkie drevnosti v pamjatnikach iskusstva, SPb. 1896-1899); Monumenti dell'arte cristiana del monte Athos (Pamjatniki christianskogo iskusstva na Afone, SPb. 1902); Iconografia del Signore e del nostro Salvatore Gesù Cristo (Ikonografija Gospoda Boda i Spasa nasego Iisusa Christa, SPb. 1905), seguita nel 1914-1915 dall’Iconografia della Madre di Dio (Ikonografija Bogomateri), in cui studia i rapporti dei primitivi italiani con la pittura bizantina e russa. Un terzo tomo, dedicato all’immagine della Madonna nell’arte occidentale, è rimasto incompiuto per la morte dell’autore, che lo vende nel 1925 al Vaticano, è subito tradotto in francese, ma vede la luce solo nel 2011 per la cura di Ivan Folletti. Pubblicati postumi per la cura degli allievi del Seminarium Kondakovianum di Praga sono i suoi Ricordi e pensieri (Vospominanija i dumy, Praga 1927) e Saggi e appunti sulla storia dell’arte e della cultura medievale (Očerki i zametki po istorii iskusstva i kul’tury, Praga 1929) e la monografia L’Icona russa (Russkaja ikona, Praga 1928-1933).
Nell’arco della vita Kondakov ha avuto innumerevoli riconoscimenti, è stato cooptato in diverse accademie, università e associazioni scientifiche straniere, è stato Accademico dell’Imperiale Accademia delle Arti di San Pietroburgo dal 1893 e dell’Accademia delle Scienze dal 1898.
Pubblicazioni (relative all’Italia)
N. Kondakoff, Resoconto delle conferenze dei cultori di Archeologia Cristiana: in Roma dal 1875 al 1887. Roma: Tip. della Pace di F. Cuggiani, 1888.
I rilievi delle porte lignee (V-VI secolo d.c.) della Basilica di Santa Sabina (1876) / pubblicato in russo da I.L. Kyzlasova nel volume Il mondo di Kondakov (Mir Kondakova, Mosca 2004, pp. 115-133).
Iconographie de la Mère de Dieu, vol. III, a cura di I. Foletti. Roma: Lipa, 2011.
Bibliografia
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Варнеке Б.В. Материалы для биографии Н.П. Кондакова / Публ., предисл., коммент. И.В. Тункиной // Диаспора: Новые материалы. Париж; СПб.: Athenaeum-Феникс, 2002. Вып. 4. С. 72–152.
Тункина И.В. Академик Н.П. Кондаков: последние годы жизни (по материалам эпистолярного наследия) // Мир русской византинистики: Материалы архивов Санкт-Петербурга / под ред. И.П. Медведева. СПб.: Дм. Буланин, 2004. Вып. 3. С. 64–765.
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Antonella d’Amelia
27 dicembre 2020