Villa Gamberaia sorge sui colli sopra Firenze in un luogo, in cui documenti del tardo Trecento attestano la presenza di un podere con casa colonica appartenuto alle Monache benedettine di San Martino; nel XV secolo passa ad Antonio e Bernardo Rossellino, nel 1610 al facoltoso mercante fiorentino Zanobi di Andrea Lapi, che inizia la costruzione del corpo principale della villa, sfruttando le fondamenta esistenti; un secolo più tardi, nel 1718 la tenuta passa nelle mani dei marchesi Capponi che trasformano la villa in quella che appare a tutt’oggi con il viale d’ingresso, il giardino con il parterre alla francese, il lecceto, l’aranceto, le grotte e le statue. Nel corso dell’Ottocento si susseguono vari proprietari, finché nel 1896 la villa è acquistata dalla principessa Ekaterina Petrovna Keško (1859-1934), gemella della regina di Serbia Natalija Obrenovič (1859–1941).
Figlia del ricco proprietario terriero della Bessarabia ed alto ufficiale dell’esercito imperiale russo Pёtr Ivanovič Keško (1830–1865) e della principessa moldava Pul’cherija Nikolaevna Strudza (1834–1874), Ekaterina Petrovna aveva sposato il principe rumeno Evgenij Ghika (1840–1912), che non ha mai vissuto nella villa. La principessa invece vi trascorre quasi trent’anni fino al 1925 (anno in cui è costretta a venderla), dedicandosi alla riorganizzazione dell’antico parco: senza modificare la struttura preesistente del giardino, progetta parterres d’eau (1896-1898), aggiunge grotte, statue, piante, aiuole.
Hanno scritto di Villa Gamberaia molti dei visitatori che la dama di compagnia della principessa Florence Blood, collegata ai circoli inglesi di Firenze e Settignano, invitava alla villa: tra gli ospiti più noti – Lord Harold Acton, le scrittrici Vernon Lee e Gertrude Stejn, il poeta Gabriele D’Annunzio, il principe Sergej Volkonskij, il critico d’arte Bernard Berenson, che ha ricordato la principessa come una dama, innamorata della sua creazione, il giardino.
Nonostante la vita ritirata della principessa Keško, negli anni Venti Villa Gamberaia è stata un angolo russo, in cui accogliere esuli fuggiti dopo la rivoluzione d’ottobre: qui nel 1922-1923 hanno vissuto Aleksandra Sergeevna Polikarpova (1850, Varsavia – 4.4.1942, Firenze) e i suoi nipoti Nikolaj Michajlovič (Pietroburgo, 19.12.1907 – Alsazia, 16.1.1945) e Ivan Michalovič Gausman (Pietroburgo, 31.10.1906 - Lodi, 15.3.1980), divenuto in seguito un famoso agrobiologo con il nome di Giovanni Hausmann; qui nel 1923 è stata ospitata la principessa Ol’ga Ivanovna Musina-Puškina (1859–1949), ex attrice drammatica dei teatri imperiali e membro della Società teosofica russa.
Bibliografia
G. Masson, Italian Gardens. Londra: Thames & Hudson, 1961. (trad. it.: Giardini d’Italia. Milano: Officina Libraria, 2007).
P. Osmond, Revisiting the Gamberaia: An Anthology of Essays. Florence: Centro Di, 2004.
29 ноября 2020