Come informa una comunicazione del Ministero dell'Interno del 1925 esistevano a Roma diversi locali frequentati da russi, sui quali veniva esercitata attenta sorveglianza:
"In via della Croce 71 esiste un cantinone intestato: "Goldknebe" (Grotta d'Oro) frequentato da stranieri in genere, specialmente da tedeschi e russi di modeste condizioni economiche.
In via della Vite di fronte al vicolo del Moretto, esiste una trattoria dal titolo "Taverna russa", che ora, da 18 mesi ha diverso nome. Questa è frequentata da elementi russi (artisti) del vecchio regime.
In via delle Colonnette esisteva fino a 15 mesi fa, un locale intitolata "Capanna russa", frequentato da elementi russi.
Nella stessa via, al N. 27 è sempre esistito ed esiste tuttora il "Circolo russo ", ove fanno capo tutti i russi dell'ex regime: in detti locali funziona anche una cucina economica pei soci che trovansi in misere condizioni economiche. Ne è direttore l'Ammiraglio Ivanoff ed è sovvenzionata dalla nota Principessa Jussupoff.
In via Francesco Crispi trovavasi, fino a due anni e mezzo fa, la cosiddetta "Taverna russa" che era frequentata dall'elemento russo (ballerini, pittori, artisti teatrali) diretto dal noto Bavastro, artista teatrale.
Al vicolo Rupe Tarpea presso Campidoglio, esiste un locale sotterraneo adibito a bottiglieria, conosciuto col titolo: "Grotta Nera"; in esso s'intrattengono stranieri, in maggioranza tedeschi e russi, questi ultimi però del vecchio regime. Altro locale frequentato da russi, albanesi e serbi è la Birreria "Paszkowski" in via Firenze angolo via Nazionale.
Infine elementi slavi in genere frequentano il caffè Latour, la attigua Tabaccheria-Bar in via delle Terme di Diocleziano; il Caffè "Grand'Italia" all'Esedra; ed il bar "Nomentano" sul Piazzale interno di Porta Pia."