L'associazione nasce nel 1921 per dare assistenza e aiuto agli emigrati e profughi ebrei provenienti dall'Europa Orientale, in particolare dai territori dell'ex Impero russo. Dopo la Conferenza di Karlsbad (1921, Dodicesimo congresso sionista), le organizzazioni di soccorso di tutto il mondo tentano di coordinarsi sia per sostenere i profughi nei rispettivi paesi d'arrivo, per salvaguardare chi si trova nelle terre dell'Europa orientale, è perseguitato o vive in miseria. Durante la Conferenza viene eletto un Consiglio centrale con sede a Parigi alla cui presidenza è nominato Leo Motzkin.
L'Italia non solo è uno dei paesi d'arrivo, ma anche di transito di migliaia di ebrei diretti in altri paesi, in Palestina, ma soprattutto in America del Nord e in Sudamerica. Secondo i dati resi noti alla Conferenza circa 15.000 ebrei, che non avevano i mezzi necessari per continuare il viaggio, si sono rivolti agli ebrei italiani che hanno creato il Comitato centrale di assistenza per gli emigrati ebrei, presieduto dall'avvocato Angelo Sullam. Il Comitato aveva sede a Venezia e filiali a Trieste, Genova e Napoli. In questa prospettiva nasce anche la sezione romana dell'associazione, chiamata "Associazione per l'assistenza agli ebrei vittime di pogrom".
Tra le finalità dell'Associazione vi è il soccorso ai profughi ebrei dell'Europa Orientale in Italia e nelle terre di origine; la collaborazione con l'ebraismo italiano e con tutte quelle istituzioni impegnate nell'assistenza agli ebrei emigrati; la cooperazione con tutte le associazioni di soccorso che si occupano del sostegno di chi è invece rimasto nei luoghi di origine.
Gli organizzatori sono: Lazar' Poljakov (presidente), Giulio Hepner, Sigismondo Hirsch (vice-Presidenti), Grigorij Gissin [o Gisin] (tesoriere); Moisej Bejlinson, Jakov Levin, David Tarnopol' (segretari), Signora Hirsch, Miron Dymšic, Salomon Gepner, Grigorij Šrejder, Isaak Šrejder (consiglieri).
Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Roma, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1921, cat. A11, b. 12, f. Associazione di assistenza agli Ebrei vittime dei Pogrom n. 1.
Laura Piccolo
Scheda aggiornata al 3 novembre 2018
Materiali
Due volantini conservati nel fascicolo dell'Associazione all'Archivio Centrale dello Stato:
ASSOCIAZIONE DI ASSISTENZA AGLI EBREI VITTIME DEI POGROM
Roma-Via Po 25 A
NON LASCIATELI MORIRE!
Il martirio degli ebrei dell'Europa orientale è la più spaventosa tragedia che si sia abbattuta sul nostro popolo nella sua storia lunga e dolorosa. Milioni d'ebrei sono stati barbaramente assaliti, derubati, rovinati. Centinaia di comunità sono state distrutte. Migliaia di case ebraiche sono rase al suolo. Centocinquantamila orfani sono abbandonati senza pane e senza asilo. Lo stato delle folle ebree nei paesi attraversati dalla guerra, dalle epidemie, dai massacri, o dominati dalla fame, supera ogni immaginazione. Ebrei, i vostri fratelli e le vostre sorelle muoiono a migliaia. Aiutateli!
Madri ebree! Voi che possedete una casa e vivete tranquille e sicure in mezzo ai vostri figli, pensate agl'infelici che soffrono la fame, il freddo, le malattie! Non li lasciate morire! Nessun sacrificio dev'essere troppo grave per la salvezza di milioni dei vostri fratelli. Migliaia di fuggiaschi tentano di trovare una via di salvezza lungi dai loro focolari distrutti, emigrando in America e in Palestina e passano attraverso l'Italia, dove arrivano nudi e sofferenti e dove dovrebbero trovare una fraterna ospitalità in attesa dell'imbarco. Soccorrete gli emigranti d'Israele che accorrono ai porti d'Italia!
Inviate il vostro più generoso soccorso alla Associazione d'assistenza agli ebrei vittime dei pogrom!
LAZZARO POLIAKOFF Presidente
GIULIO HEPNER, SIGHISMONDO HIRSCH Vice-Presidenti
GREGORIO GHISSIN Tesoriere"
ASSOCIAZIONE DI ASSISTENZA AGLI EBREI VITTIME DEI POGROM
Roma-Via Po 25 A
Il tragico destino toccato agli ebrei dell'Europa orientale, soprattutto a quelli russi per effetti della guerra mondiale e di quella civile, dei pogrom spaventosi e delle persecuzioni, a cui quei nostri fratelli sono esposti da sette anni, destino che non trova nulla di eguale in tutta la storia così piena di martirio del nostro popolo, pone tutti gli ebrei dinanzi a nuovi doveri per adempiere ai quali è necessaria la tensione massima di tutte le nostre forze.
Il rapporto presentato alla Conferenza mondiale delle organizzazioni ebraiche di soccorso a Carlsbad da Vl. Temkin, constatava che negli ultimi pogrom d'Ucraina ci sono state 1.200.000 vittime ebree, di cui 150.000 uccisi, 200.000 feriti, 25.000 donne violate e 140.000 orfani. Questi dati risalgono al maggio 1920, - da quell'epoca la situazione non soltanto non è migliorata ma va continuamente peggiorando. Se aggiungiamo a queste cifre l'incessante guerra civile, il caos sociale, le gravi epidemie, se pensiamo alle piccole città e borgate, focolari della secolare civiltà ebraica, completamente distrutte, non erreremo chiamando gli avvenimenti che oggi infieriscono contro l'ebraismo dell'Europa orientale una CATASTROFE NAZIONALE che può essere alleviata solo con i massimi sacrifici.
L'organizzazione dell'assistenza in dimensioni mondiali è stata iniziata alla Conferenza di tutte le organizzazioni ebraiche di soccorso a Carlsbad, nel novembre 1920. Questa Conferenza ha eletto un Consiglio Centrale (sotto la Presidenza di Leo Motzkin) con sede a Parigi. Questo Esecutivo ha compiuto, durante il breve tempo passato dalla sua fondazione, un enorme lavoro che non può però essere continuato se non coll'aiuto tenace e incessante di tutti gli ebrei.
All'opera di soccorso partecipano anche gli ebrei italiani. La catastrofe scoppiata nell'Europa orientale ha provocato naturalmente un forte movimento migratorio. Non c'è dubbio che centinaia di migliaia di ebrei non avrebbero preso il bastone del pellegrino, senza domandare se esistano ancora paesi aperti all'immigrazione, se le frontiere della Russia non fossero chiuse. Diecine di migliaia di fuggiaschi passano già attraverso i confini vietati e si affollano in Volinia, in Podolia, in Polonia, in Romania e non aspettano che la prima possibilità per cercare un rifugio qualsiasi. Una parte va in Palestina, ma i più si dirigono verso l'America del Sud e quella del Nord; ambedue le correnti traversano l'Italia. Dall'aprile dell'anno scorso son passate così per i porti italiani molte migliaia di emigranti ebrei, dei quali 15 mila sono arrivati in tale stato di miseria che per proseguire il viaggio han dovuto chiedere il soccorso degli ebrei italiani che hanno costituito "Il Comitato centrale di assistenza agli emigranti ebrei" (sotto la Presidenza dell'avv. Angelo Sullam) con sede a Venezia e uffici a Trieste, Genova e Napoli. Data però la vastità del compito e nonostante lo slancio con cui il detto Comitato svolge la sua difficile opera è necessaria ed urgente la cooperazione degli ebrei degli altri paesi che risiedono in Italia.
Per corrispondere al duplice invito che ci viene quindi dall'organizzazione mondiale ebraica di soccorso e dall'ebraismo italiano, noi abbiamo costituito a Roma "L'associazione d'assistenza agli ebrei vittime dei pogrom". Il nostro primo compito consiste nella collaborazione coll'ebraismo italiano in quanto si riferisce al soccorso che esso dà all'emigrazione ebraica, collaborazione che noi consideriamo come nostro dovere anche verso il paese che ci ospita e che dà a qualcuno di noi anche la possibilità di esistenza. Il nostro secondo compito consiste nella collaborazione con le altre organizzazione ebraiche di soccorso per l'opera di assistenza alle rovinate masse ebree rimaste sui luoghi del disastro.
Per adempiere a questi compiti occorrono forti somme. Solo le spese annue del "Comitato italiano di assistenza agli emigranti ebrei" ammontano a centinaia di migliaia di lire, mentre non se ne è raccolta finora che una piccola parte. Le spese per la ricostruzione della vita normale nell'Europa orientale sono enormi: circa tre milioni d'uomini, che non si può neppur immaginare che debbano o possano emigrare, sono completamente rovinati ed hanno bisogno delle cose più elementari: alimenti, vestiari, biancheria, strumenti di lavoro. A questi milioni deve essere data la possibilità di ricominciare la loro vita nel lavoro produttivo.
Ci rivolgiamo perciò a tutti gli ebrei residenti in Italia, facendo caldo appello affinché vengano in aiuto ai loro fratelli infelici. Siamo convinti soprattutto che gli ebrei non italiani i quali godono ospitalità in questo libero paese, non dimenticheranno le donne, i vecchi, i bambini che soffocano nell'atmosfera dell'incubo di violenza, di morte dell'Europa orientale. Ognuno faccia il massimo sacrificio!
Il Comitato dell'Associazione di assistenza agli ebrei vittime dei pogrom
S.E. Ing. LAZZARO de POLIAKOFF Presidente
GIULIO HEPNER, SIGHISMONDO HIRSCH Vice-Presidenti
GREGORIO GHISSIN Tesoriere
Dott.* MOSÈ BEILINSON, Ing. GIACOMO LEWIN, DAVIDE TARNOPOL Segretari
Signora HIRSCH, MIRONE DYMSCHIZ, SALOMONE HEPNER, avv. GREGORIO SCHREIDER, ISACCO SCHREIDER Consiglieri.