Originario di una famiglia contadina dei dintorni di Mosca, dopo aver ricevuto tre anni di istruzione di base, lavora come apprendista inizialmente in un negozio di Mosca e poi in un mobilificio. Nel 1904 è falegname presso la fabbrica manufatturiera di Kolomenskoe. Partecipa agli avvenimenti rivoluzionari del 1905 e prosegue l'attività politica in clandestinità. Viene arrestato una prima volta nel 1908 e una seconda nel 1909 e rinchiuso nella prigione di Vladimir, dove conosce Michail Vasil'evič Frunze. Nel 1911 è condannato a 4 anni di lavori forzati nel campo di lavoro della stessa cittadina. Nel 1913, privato di ogni diritto civile, è condannato a vivere nel villaggio di Bumbul'skoe nel governatorato di Enisejsk, dal quale fugge a Krasnojarsk e successivamente all'estero, vivendo qualche anno tra la Svizzera (a Zurigo conosce Lenin) e l'Italia.
In Italia vive stagionalmente a San Remo, dove è vigilato dalle autorità perché considerato sospetto rivoluzionario. Nella cittadina ligure si segnala la sua presenza a Villa Vera, "quartier generale" dei socialisti rivoluzionari di
Boris Savinkov in Liguria, dove ha contatti con altri esponenti dell'emigrazione russa, tra i quali Michail Nemirov.
Rientra in Russia nel 1917 dopo gli eventi di febbraio. Negli anni della guerra civile opera clandestinamente a Char'kov e Sebastopoli. Negli anni successivi completa la sua formazione studiando presso l'Istituto Letterario Superiore V. Ja. Brjusov.
I primi tentativi letterari risalgono agli anni Venti con le pièces
Podpol'e (1920),
Stena (1922)
V vol'čej pasti (1927),
Konec kabaevščiny (1934), rappresentate nei circoli contadini e operai, e il racconto lungo
Vstrjaska (1926) sulla vita dei lavoratori durante la rivoluzione del 1905. Dopo il 1925 riprende l'attività politica. Letteratura e politica rappresentano nella sua vita due passioni costanti e parallele: spesso la scrittura diventa specchio dell'attività politica, come per il periodo di clandestinità durante la Seconda guerra mondiale, centro del libro di memorie
V krimskom podpol'e (1947), che gli varrà il Premio di Stato SSSR (1948) e più di 23 edizioni sovietiche. Dopo il romanzo
V gorode russkoj slavy (1950), Kozlov ormai completamente cieco, intraprende la stesura della sua trilogia biografica che comprende
Žizn' v bor'be (1955),
Ni vremja, ni rasstojanie e
Naš posleednij i rešitel'nyj. Nel 1955 per i 50 anni della sua attività politica e sociale è stato premiato con l'ordine di Lenin.
Pubblicazioni
Podpol'e. Drama iz 1919 g., v 4-ch dejstvach, Char'kov, Politotdel Južnofronta, 1920.
Stena. P'esa v 1 kartine, in
Dramy, Moskva 1924.
Vstrjaska. Povest', Moskva, Novaja Moskva, 1926.
Na volju. P'esa v 1-m dejstvii, in
Sbornik pes'. Dlja rabočich teatrov i klubov, Moskva 1926.
Konec kabaevščiny. P'esa v 4-ch kartinach, Novosibirsk, Sibkrajizdat, 1929.
V vol'čej pasti. P'esa v 6-ti kartinach, "Volžskaja nov'", 1934, n. 3, pp. 3-39.
V krymskom podpol'e, Moskva, Sovetskij Pisatel', 1947.
Duchovnaja krasota sovetskogo čeloveka, "Literaturnaja Gazeta", 1948, 22 maja, p. 3.
V gorode russkoj slavy, Moskva, Molodaja Gvardija, 1950.
Žizn' v bor'be. Vospominanija, Moskva, Sovetskij pisatel', 1955.
Groznyj god. Iz vospominanij starogo bol'ščevika, Moskva, Pravda, 1955.
Ni vremja ni rasstojanie, Moskva, Molodaja Gvardija, 1966.
Naš poslednij i rešitel'nyj. Povest', Moskva, Molodaja Gvardija, 1969.
Fonti archivistiche
ACS, Min. Int., DGPS, AAGGRR, A11, 1913, b. 13, f. A11- Nervi
Nota
Nelle fonti archivistiche s'incontra Jean Kozloff.
Bibliografia
A. Tamborra,
Esuli russi in Italia dal 1905 al 1917. Riviera ligure, Capri, Messina, Soveria Mannelli, Rubettino, 2002² (prima ed. 1977).
Sovetskaja Voennaja Enciklopedija, Moskva 1976-1980.
Nezrjačie dejateli nauki i kul'tury. T. I: Nezrjačie pisateli, Moskva 1971.
Siti consultati http://www.vgd.ru/ http://www.hrono.ru/ http://militera.lib.ru/ Immaginihttp://militera.lib.ru/memo/russian/kozlov_ia/index.htmlLaura Piccolo
