Figlia di Leonid Isakovič Averbach e di Sofija Michajlovna Sverdlova, moglie di Genrich Jagoda, capo del Narodnyj Komitet Vnutrennych Del dell'Unione Sovietica, e nipote del critico Jakov Sverdlov (1885-1919). È ospite di
Gor'kij a Sorrento negli anni '30. Dal 1934 al 1937 è aiutante del procuratore di Mosca Vyšinskij. Nel 1938 viene condannata alla fucilazione.
Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Polizia politica, Fascicoli personali, b. 619, f. Gorki Maxim.
Vladimir Kejdan