Curiosamente Roma, città museo sede di cento accademie dedicate al defunto classicismo umanistico, è diventata nei dipinti della Raphael, zingaresca, orientale, evanescente (Moravia, 1971).
Espone alla I Mostra sindacale del Lazio nel 1929 e, nello stesso anno, partecipa a una collettiva di otto pittrici alla Camerata degli artisti. Nel 1930 si trasferisce con Mafai a Parigi, per poi trascorrere un anno da sola a Londra, dove si appassiona di scultura e stringe legami con Jakob Epstejn.
Dopo un altro anno trascorso a Parigi, torna in Italia il 16 gennaio 1932, stabilendosi con le figlie e Mafai a Roma, alla pensione Salus di piazza Indipendenza gestita dalla suocera, dopo che la casa-studio di via Cavour era stata demolita. Coltiva la nuova passione per la scultura nello studio di Ettore Colla a Castro Pretorio. Tra i primi lavori Tre sorelle, Miriam che dorme. Nel 1933 le sono affidate le decorazioni del salone della Casa del Balilla a Trastevere, andate perdute. Partecipa alle Sindacali del 1936 (sculture Simona, Giuliana) e del 1938.Il rapporto con il marito è costellato da separazioni e avvicinamenti ma sempre intenso sia nella vita privata, sia in quella artistica. Così scrive Mafai nel 1942 alla moglie:
Abbiamo passato 18 anni insieme e abbiamo veduto crescre le nostre figlie intelligenti e sane. Il destino è stato buono con me. Ci amiamo ancora molto. Soltanto la nostra natura artistica è stata sempre gelosa di un tesoro di cui sentivamo la responsabilità di non poter distruggere e non ha voluto l'annullamento di uno di noi come esige una certa specie di amore. Quando tu mi dici che non puoi amare di più che il tuo lavoro, io ne potrei essere geloso, ma ti capisco e allora si è formata un'altra forma di amore che è piena di armonia venata da sottili nostalgie e che ha qualche cosa di sublime (cit. in I Mafai - Vite parallele 1994, p. 7).
Nel 1946 partecipa al premio di scultura La Spiga a Firenze e nello stesso anno alla Mostra di arte sociale a Genova. Nel giugno 1947 espone una serie di sculture (tra cui i bronzi Giuliana, Bambina che canta e i gessi Torso e Dottor Yesi) accanto alle tele di Mafai alla Galleria Barbaroux di Milano. L'anno successivo prende parte alla Quadriennale di Roma e alla III regionale degli artisti liguri. Dal 1948 al 1954 è presente alle edizioni della Biennale di Venezia.
Nel 1951 Mafai e Raphaël espongono nella stessa sala della Quadriennale. L'artista lituana presenta Ritratto del dr. Jesi (terracotta), La bambina che canta (terracotta), Ritratto di Mafai (bronzo) e Ritratto del pittore Guttuso (bronzo).
Nel 1952 viene premiata alla VI Quadriennale. Espone poi alla Galleria dello Zodiaco di Roma. Sempre in questi anni viene insignita di diversi premi: il I premio di scultura alla III Mostra sindacale dell'Arte della regione ligure (1948); Premio di scultura Forte dei Marmi, Premio di Pittura Riccione (1949); Premio di scultura Saint Vincent, Premio di scultura "Vie nuove" Roma (1950); Premio di scultura mostra nazionale della danza Roma, Primo premio del Comune di Genova per un monumento a Goffredo Mameli (1951); Premio di scultura alla Quadriennale di Roma. Premio per il bozzetto "Prigioniero di guerra ignoto" Firenze; Primo premio pittura il "Volti di Roma" (1952).
Nel 1954 partecipa alla II Mostra Internazionale de "La Donna" a Terni, nella quale la Galleria d'Arte Moderna di Roma acquista la tela Ritratto di donna (1928) e l'anno successivo alla Galleria La colonna di Milano e alla Tartaruga di Roma.
In questo periodo compie diversi viaggi in Sicilia, e nel 1956 in Unione Sovietica e in Cina, con una delegazione di artisti italiani tra i quali figurano Aligi Sassu e Ampelio Tettamanti, partecipando ad alcune collettive in Asia. L'esperienza cinese si traduce in una mostra itinerante tra Roma, Firenze e Torino, accompagnata da un catalogo introdotto da Alberto Moravia. Il viaggio in Spagna del 1957 è invece raccontato nei lavori esposti a una successiva mostra (1960) alla Galleria di Chiurazzi. Nello stesso anno alcune sue opere sono incluse nella mostra "Arte italiana dal 1910 a oggi" a Monaco e una sua personale è organizzata a Messina. Nel 1958 la Galleria La Bussola di Roma organizza una collettiva dal titolo "Scultura italiana", nella quale sono esposti alcuni lavori dell'artista.
Nudo femminile allo specchio
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Nel 1959, alla VIII Quadriennale di Roma, espone suoi lavori alla collettiva "La scuola romana dal 1930 al 1945", preannuncio di quel riconoscimento tardivo di un suo ruolo nella nascita e nell'evoluzione artistica dei giovani pittori romani, che culmina nel 1960, quando esce la prima monografia a lei dedicata. Il Centro Culturale Olivetti (Ivrea) organizza una sua retrospettiva itinerante (Ivrea, Torino e Roma), e il Ministero della Pubblica Istruzione le assegna la medaglia d'oro per i benemeriti dell'arte e della cultura. Al 1964 risalgono una personale alla Galleria L'Incontro di Salerno e una collettiva dedicata alla Scuola Romana alla Barcaccia di Roma.
Il 32 marzo 1965, dopo una lunga malattia, si spegne Mafai, suo compagno di una vita (dal quale per questioni economiche si era separata nel 1960), al quale dedica il dipinto Omaggio a Mafai. Dopo la pittura e la scultura, negli anni successivi si dedica con successo anche alla litografia. R. muore a Roma nel settembre 1975.
Diverse iniziative la ricordano anche dopo la sua morte: nel 1977 suoi lavori sono esposti alla Galleria d'arte Narciso e a Bari si tiene una collettiva di sue opere unite a quelle di Pavel Mansurov; nell'aprile 1991 alla Palazzina Vigarani di Modena Nilde Iotti inaugura una sua personale. Si ricorda inoltre la mostra Vite Parallele alla Galleria Netta Vespignani nel 1994 e l'esposizione di alcune sue opere a Matera nel 2003.
Bibliografia
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Fonti archivistiche
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Nota
Nelle fonti italiane s'incontra Antonietta De Simon Raphaël Mafai, Raphael-Desimo, Desimo-Raffael.
Laura Piccolo
Scheda aggiornata al 20 maggio 2020
Antonietta Raphaël Mafai a Roma nel 1929
Antonietta Raphaël Mafai in una fotto dell'Archivio Guilia Mafai, Roma. fotografo Alfio Di Bella
http://jwa.org/encyclopedia/article/raphael-antonietta
Mario Mafai, Antonietta Raphael e le figlie Miriam, Giulia e Simona. Roma, 1939
http://www.liceoberchet.it/netday00/arte/images/MafaiAntonietta1939.jpg