Sof’ja Nikolaevna Figner
Luogo e data di nascita: 1878
Luogo e data di morte: dopo il 1956
Professione: traduttrice, scrittrice
È figlia del tenore Nikolaj Figner (1857-1918) e della sua prima moglie Maria Louise Kelberg; Nipote della rivoluzionaria Vera Figner. Verosimilmente nasce in Italia, quando negli anni Ottanta il padre viene a perfezionarsi al Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli.
All'inizio del XX secolo vive a Firenze con la madre e la sorella (via Lorenzo il Magnifico, piazza Indipendenza). Appassionata di poesia e di musica, scrive Nel viaggio d'amore..., una "melodia-barcarola" musicata dal pianista e compositore Renato Avena (1870-1927), edita a Milano da Ricordi nel 1904.
Dal 1909 collabora con "Il Corriere dei Piccoli", sul quale pubblica traduzioni e suoi racconti di ambientazione russa. Nel 1911-1912 soggiorna più volte a Roma ed è in corrispondenza con Sibilla Aleramo (1876-1960), per la quale realizza alcune traduzioni. Il contatto con la scrittrice, di cui legge con interesse Una donna, avviene tramite lo scrittore Alfredo Panzini (1863-1939), che entrambe conoscono. Collabora con la casa editrice fiorentina Quattrini per la collana "Biblioteca Amena".
All’inizio degli anni Venti sposa il generale Adolfo Naldi (1886-1943), che nel maggio 1923 si rivolge al Ministero degli Esteri italiano, per richiedere parte dell’eredità di suo padre (dai documenti conservati non si evince come si concluse la vicenda).
La sua novella
Vecchia Russia – che offre uno spaccato dei cambiamenti di vita quotidiana dopo la rivoluzione – è premiata il 1° gennaio 1938 a Milano, presso Bagutta, nell'ambito di un concorso annuale indetto dalla rivista "Le grandi firme". Il premio ammonta a 1.000 Lire e comprende la pubblicazione sulla rivista del testo vincitore.
Tra i suoi amici fiorentini più cari spiccano i nomi di Angiolo Orvieto (1869-1967) e di sua moglie Laura Cantoni (1876-1953), che la fa collaborare con il periodico fiorentino "La settimana dei ragazzi", da lei diretto dal 1945 al 1947. Da questa esperienza nasce il libro
Kotofio il gatto dell'isba, edito da Marzocco a Firenze nel 1951 nella collana "Biblioteca moderna per i ragazzi", con illustrazioni di Mario Lapucci (1914-1992), che ha un buon successo nell'ambito della letteratura per i giovani. Oltre alle divertenti avventure in campagna e in città del gatto Kotofio (nome italianizzato di Kotofej Ivanovič, il gatto racconta fiabe della tradizione russa), Figner propone altri interessanti racconti fiabeschi di ambientazione russa.
La sua attività letteraria si intensifica nel secondo dopoguerra, quando rimasta vedova trae dai diritti d'autore il suo sostentamento economico. Negli anni Cinquanta lavora intensamente con la casa editrice Nuova Massimo di Monza, fondata da Maddalena Guffanti Barozzi, le sovraccoperte dei suoi libri sono realizzate dal disegnatore Berto Boschini. Nel 1954 pubblica il romanzo
Appuntamento con le ginestre, che suscita l'attenzione di Piero Calamandrei (1889-1956) e degli intellettuali legati alla rivista "Il Ponte". Come prefazione, è inserita la riproduzione anastatica di una lettera di Angiolo Orvieto, scritta a Firenze il 3 febbraio 1954:
Ho finito di leggere, cara Signora Naldi, il Suo nuovo libro dattiloscritto: libro ricco di colore italiano e di penetrante psicologia slava. E poiché la scrittrice russa – allieva spirituale di Leone Tolstoi – è vissuta molti anni a Firenze, rimanendo tuttavia russa, com'era nata, questo romanzo italo-slavo ha qualità rare, eccezionali. Mirabile fusione di due elementi diversi, è, nel suo genere, un piccolo capolavoro: è un romanzo russo di ambiente italiano e scritto nel più puro toscano. Lo pubblichi dunque, cara Signora Sonia, se trova un editore abbastanza intelligente e animoso da comprenderlo e da lanciarlo bene, come esso merita.
L'editore forse è già trovato degno del libro. Auguri! Mi creda con alta stima, e con sincera amicizia. Suo devoto, Angiolo Orvieto.
Nel 1954 esce a Monza
In memoria di Laura Orvieto, scritto nel primo anniversario dalla morte dell'amica, inizialmente intitolato
Ritratto di Laura Orvieto; il dattiloscritto con le correzioni autografe è conservato a Firenze al Gabinetto Vieusseux. Nel 1955 pubblica
Di qua di là dal cancelletto verde, un ‘romanzo d'altri tempi', ambientato tra Roma, Milano e il lago di Como e dedicato al marito morto in guerra. Come
exergo le parole di Gabriele D'Annunzio: "Non pensava: sentiva solamente".
Nella primavera 1955 Figner assiste a Firenze alla commemorazione di Amelia Rosselli (1870-1953) organizzata al "Lyceum" dalla marchesa Della Robbia con la partecipazione di Corrado Tumiati (1885-1967). Il 9 luglio 1955, dal Poggione, invia un accorato biglietto di congratulazioni ad Angiolo Orvieto per l'onorificenza di Commendatore della Repubblica. Sempre a Firenze, segue l'attività degli "Amici della Musica" e del bimestrale "Realismo lirico".
La raccolta di novelle
Russia mia, dedicata alla memoria della madre, esce a Monza nel 1955 e ha come
exergo un proverbio orientale: "...il cuore russo è un forziere chiuso con sette chiavi: ad aprirlo interamente non ci si arriva mai...". Il volume, che raccoglie testi che hanno come protagonisti diversi esuli russi in Italia, si apre con
Vecchia Russia (del quale è segnalata in nota la vittoria al concorso del 1938) e si chiude con
Una pelle d'orso bianco, di carattere autobiografico, in cui l'autrice evoca la sua infanzia in Russia e offre alcuni ricordi della sua famiglia: la
njanja, le villeggiature in Finlandia, i giochi in campagna. Dice anche che di quel «paese lontano e meraviglioso che si chiamava Italia» (p. 153) sentì parlare per la prima volta dal padre.
Le ultime notizie di Figner risalgono al 24 aprile 1956, quando invia una lettera ad Angiolo Orvieto nella quale comunica di aver subito di recente un intervento chirurgico e di essere costretta al riposo.
Pubblicazioni
Nel viaggio d'amore... melodia-barcarola. Parole di Sofia Figner, musica di Renato Avena, Milano, Ricordi, 1904.
Sonia Naldi,
Vecchia Russia, «Le grandi firme» XV (24 febbraio 1938), n. 352.
Sonia Naldi,
Kotofio il gatto dell'isba. Con illustrazioni di Mario Lapucci, Firenze, Marzocco, 1951.
Sonia Naldi de Figner,
In memoria di Laura Orvieto, Monza, Nuova Massimo, 1954.
Sonia Naldi de Figner,
Appuntamento con le ginestre: romanzo. Con prefazione di Angiolo Orvieto, Monza, Nuova Massimo, 1954.
Sonia Naldi de Figner,
Di qua di là dal cancelletto verde: romanzo d'altri tempi, Monza, Nuova Massimo, 1955.
Sonia Naldi de Figner,
Russia mia: novelle, Monza, Nuova Massimo, 1955.
Fonti archivistiche
ASMAE. AM. B. 50.
Roma, Fondazione Istituto Gramsci, Archivio Sibilla Aleramo, Corrispondenza.
Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondatori, Fondo Bemporad, Corrispondenza varia.
Firenze, Archivio Storico Giunti, Fondo Bemporad, fasc. Sonia Naldi.
Firenze, Gabinetto Scientifico Letterario G. P. Vieusseux, Archivio Contemporaneo "Alessandro Bonsanti", Fondo Orvieto.Roma, Fondazione Istituto Gramsci, Archivio Sibilla Aleramo, Corrispondenza.
Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondatori, Fondo Bemporad, Corrispondenza varia.
Firenze, Archivio Storico Giunti, Fondo Bemporad, fasc. Sonia Naldi.
Firenze, Gabinetto Scientifico Letterario G. P. Vieusseux, Archivio Contemporaneo "Alessandro Bonsanti", Fondo Orvieto.
Bibliografia
L. Orvieto, Storia di Angiolo e Laura, a cura di Caterina Del Vivo, Firenze, Olschki, 2001.
L. Melosi, Profili di donne. Dai fondi dell'Archivio Contemporaneo Gabinetto G. P. Vieusseux, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2001.
S. Franchini - M. Pacini - S. Soldani, Giornali di donne in Toscana: un catalogo, molte storie (1770-1945), vol. 2, Firenze, Olschki, 2007.
M. Diluincis, Romanzi Racconti Poesie Drammi nelle edizioni del Corriere della Sera (1876-1918), 2 voll., Pontassieve, Pirani Bibliografia Editrice, 2003.
Nota
Nelle fonti occidentali compare anche Sofia de Figner, Sonia Naldi, Sonia Naldi de Figner.
Nella foto la copertina del volume Russia mia: novelle, Monza, Nuova Massimo, 1955.
Maria Pia Pagani
Scheda aggiornata al 6 gennaio 2021
Copertina del libro Kotofio, il gatto dell'isba, pubblicato nel 1951 con le illustrazioni di Mario Lapucci
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