Si diploma alla scuola di navigazione fluviale di Nižnyj Novgorod e nel 1901-1902 lavora presso la grande Compagnia di navigazione del Volga, di proprietà dei fratelli Nobel (la famiglia che ha istituito il premio). Appassionato di disegno e pittura sin dall'infanzia, grazie al sostegno dei Nobel, frequenta ad Astrachan' lo studio del pittore Pavel Alekseevič Vlasov. Nel 1902 si trasferisce a Pietroburgo e fino al 1906 frequenta la scuola privata dell'accademico Dmitrij Kavkaskij. Nel 1908 accede all'Accademia imperiale di Belle arti di San Pietroburgo, dove frequenta le lezioni di Vasilij Evmen'evič Savinskij. Nel 1914, vincitore del Prix de Rome, insieme alla futura moglie Marusija Florovna Azarova (che sposerà a Roma), giunge in Italia come borsista dell'Accademia di belle arti (risiede in via Margutta, in via San Nicola da Tolentino e in Corso Umberto). Qui conosce
Nikolaj Ivanovič Bok, segretario della missione imperiale presso la Santa Sede e stringe rapporti con
Stepan Vladislavovič Bakalovič.
Nell'estate 1914 si reca a Capri, dove lavora a un dipinto sul profeta Elia. Torna a Roma in agosto quando è ormai scoppiato il primo conflitto mondiale: come vincitore del Prix de Rome è esonerato dalle autorità russe dal rientrare in patria per combattere.
Conclusosi il periodo della borsa dell'accademia, dopo la rivoluzione si trova in condizioni di grave indigenza e si guadagna da vivere realizzando ritratti, in particolare di bambini, o icone, oppure lavorando per la bottega russa della principessa
Zinajda Nikolaevna Jusupova.
Nel 1921, su commissione della granduchessa Viktorija, sorella dell'ultimo zar, realizza un portale per la cappella a Gerusalemme della sorella, Elizaveta Fedorovna, uccisa dai bolscevichi. Nel 1925 un suo quadro
Zattera sul Volga, in mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma, viene acquistato dalla Galleria d'Arte di Piacenza. Nel 1926 compra un terreno a Rocca Priora dove si costruisce una piccola casa, sul cui ingresso incide Pittorusso, soprannome con cui è conosciuto in paese.
Acquisendo notorietà come pittore d'icone, al principio degli anni Trenta riceve dal Pontificio Collegio Russicum l'incarico realizzare le iconostasi della chiesa di Sant'Antonio Abate; da suoi disegni vengono inoltre realizzati il tabernacolo e le crocifissioni. Per Sant'Antonio Abate dipinge 44 icone, 22 icone per gli altari laterali e 15 per la cappella di Santa Teresa del Bambin Gesù.
Nel 1935 gli viene commissionata dal Vaticano l'iconostasi per la residenza estiva del Russicum all'Isola d'Elba. Alla conclusione dei lavori viene ricevuto in udienza dal papa Pio XI.
Sue opere possono essere ammirate a Ostia (chiesa Regina Pacis), a Frascati (chiesa di Sant'Antonio), a Rocca Priora (Madonna di Rocca Priora) e al collegio di Grottaferrata. Successivamente i gesuiti romani gli commissionano diversi lavori come quelli della cappella orientale di San Vladimiro nella curia generale della Compagnia di Gesù.
L'artista realizza inoltre iconostasi e icone per chiese in Bulgaria, Spagna, Stati Uniti, Colombia e Malta. Sono opera sua inoltre i ritratti dell'esarca Leonid Fedorov e del seminarista del Russicum Oleg Tron'ko.
Mal'cev si converte al cattolicesimo ed entra a far parte della parrocchia cattolica russa di Sant'Antonio Abate. Muore a Spoleto. è sepolto nel cimitero della frazione La Bruna di Castel Ritaldi.
Bibliografia
A. Bagnato, C. Vanarelli,
Grigorij Pavlovič Mal'cev: živopis' e ikonopis' nella creazione artistica tra Pietroburgo e Roma, «Slavia», 1998, n. 4, pp. 30-58.
N. Bok,
Grigorij Pavlovič Mal'cev, San Francisco 1953.
G. Mal'cev,
Nota biografica inedita del 1952, un anno prima della morte, tradotta da Marta Maltzeff figlia del pittore,
http://www.comune.castel-ritaldi.pg.it/ A. Studenkov,
Za stenami Rima, «Russkaja mysl'», 12 giugno 1953, p. 5.
G. N. Petrova,
Grigorij Mal'cev - čelovek iz legendy, Odessa 2007.
L. Vinci,
Gregorio Maltzeff, il "Pittorusso" che aveva scelto Rocca Priora, «Cronache cittadine», 16 novembre 2003, p. 5
L. Vinci,
Da Philadelphia a Rocca Priora alla ricerca di Maltzeff, «Cronache cittadine», 27 maggio 2007, p. 4
Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Roma, Ministero della Cultura popolare, b. 142, f. Elena Maltzeff.
Nota
Nelle fonti italiane s'incontra Maltzeff.
Link interessanti
http://www.odessa-roerich-house.od.ua/izdatelstvo/petrova_maltsev.pdfAleksej Vladimirovič Judin, Laura Piccolo
scheda aggiornata al 18 marzo 2016